Ogus de mari

La profonda passione di Giulia Minetti in mostra fino al 31 Maggio presso Galleria Artepassante Repubblica

“ poi

L’onda ritorna

A riprendersi la terra

Che ha lasciato dorare al sole.

I versi di Carmen Salis danzano fluidi tra l’azzurro delle tele. Accompagnati dalle note di una melanconica musica etnica, volteggiano tra gli 11 dipinti della serie Città d’acqua.

Spicchi di mare, specchi d’acqua: i quadri di Giulia Minetti sono ritagli di un blu intenso, che imprigionano l’immensa passione dell’artista per il mare.

Quando riempi una brocca o un bicchiere o un secchio, l’acqua sembrerà sempre la stessa acqua, ovunque. Quando ti immergi nella sua profondità e ti senti diventare parte di essa e riesci a vedere lontano e diventi parte di quel paesaggio immerso dove vorresti abitare per sempre, solo allora, in quel momento, sei d’acqua viva, tra i turchesi e i profondi blu. E questi sono momenti di vera meditazione.

Per Giulia Minetti il mare è semplicemente un’esperienza vitale. È un amico fedele cui abbandonarsi, in cui immedesimarsi. Un mare che l’artista cerca continuamente di catturare sulla tela, attraverso quella che Annapaola Rapelli (storica dell’arte) definisce una “oscillazione tra figurativo delicato e astratto poetico”.

In tale introspezione il colore diviene essenziale, in un arcobaleno di gradazioni diverse. Ogni sfumatura è un’emozione, un’immagine richiamata alla mente.

Blu notte che impallidisce in un azzurro pastello: il mare fugge e diventa indistinguibile cielo.

Acquamarina increspata dalle pennellate celesti: una brezza fiordaliso accarezza l’oceano.

Un turchese che acceca, più della luce d’oro: spiaggia che corre, si arresta, si getta nel mare. E polvere ocra, nel cielo cobalto, spettinato dal vento.

Infine il rosso, intima proiezione di un bisogno.

Rosso.

come un tramonto finito

come un lago di rame

come il nostro cuore che vive.

 

Cosa è, per Lei, il mare? (Chiedo a Giulia Minetti)

La vita. Ho bisogno di annusarlo, vederlo, e per questo, io che sono di Genova, soffro a vivere a Milano.

Da cosa è nata questa passione?

La passione per il mare te la porti dentro. Io ho bisogno del mare come del vento, è un’energia vitale. Ed è questo il mio tentativo con Città d’acqua: trasmettere all’esterno tale passione.

Quale mare La attrae di più?

Quello poco frequentato, d’estate. Quando sono davanti o dentro il mare, sto bene. Anche d’inverno ha un fascino particolare, ma deve essere sempre accompagnato dal vento. Il mare, così come il vento, mi riempie.

Ma ecco come vento e mare riempiono anche le sue tele. In Ogus de mari, nel volto di neve gli occhi sono due finestre nell’abisso. E nel contemplare la luce che arde nello sguardo di ghiaccio, sulla pelle c’è già il soffio del vento, il sapore di sale.

Nelle pennellate di Giulia Minetti si cela il mormorio delle onde, nelle sue tele senza orizzonte si scorge l’infinito. Negli spruzzi d’azzurro ribelle quella sua passione che sicura resiste alla risacca.

Come sassi alla deriva

illuminati dal sole

si muovono

gli amanti sconfitti.


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