Odradek e governance

Per descrivere l’azione del potere si utilizza ormai diffusamente una parola misteriosa. Nessuno saprebbe come definirla, tutti sanno che è quella cosa lì, ma cosa sia effettivamente quella cosa lì è l’indicibile, il mistico. La parola è “governance” – che sia europea, mondiale, locale. Può essere abbinata a qualsiasi stanza, a condizione che ci siano i bottoni. Ricorda tanto l’Odradek del racconto di Kafka; una creatura immaginaria, che somiglia a un rocchetto di filo, più o meno, che un tempo aveva una forma razionale ma ora l’ha persa; non se ne parlerebbe, se davvero non esistesse un essere di nome Odradek. In fondo non si può dir tanto, perché “Odradek è mobilissimo ed è impossibile acchiapparlo”. Così è la governance: mobilissima e impossibile da acchiappare.

La governance non è infatti composta univocamente da rappresentanti degli Stati, eletti dai popoli e con un preciso mandato. Piuttosto è variegata: è sia carne sia pesce, è un intruglio à la Mago Merlino. Quando ci si riferisce alla governance si mettono in mezzo ministri e primi ministri, banchieri, membri di associazioni, presidenti di Istituzioni istituite da altre Istituzioni, esperti del settore, esperti in generale, fondatori di think-tank, pensatori, dignitari, lobbisti, furbetti, prelati, economisti, e magari anche opinionisti. Vien da pensare così che la governance sia un po’ come il Big Mac: bello, sì, e perfino buono; ma che diavolo c’è dentro?

Sebbene non si sappia cosa sia, da chi sia composta, dove e quando si riunisca e come decida, la governance governa ormai più dei governi. Che la crisi degli Stati nazionali sia imperante è sotto gli occhi di tutti. Ma sostituire al potere certo e ben delineato dello Stato, il potere fluido e auto-legittimato della governance è estremamente pericoloso. Si parla ormai ampiamente di deficit democratico nelle istituzioni europee; ma quando si legge: politiche di governance, livelli di governance, piani di governance, cioè “tutti insieme aziendalmente”, il deficit democratico si tramuta in un baratro. Attenzione dunque, perché quando si tocca la politica in realtà si entra a gamba tesa nella vita della gente: non c’è spazio per ibridi etimologici, truffe semantiche e fumose creature come la governance e l’Odradek. Le negoziazioni dovrebbero essere condotte solo da rappresentanti del popolo – sempre che la nostra Costituzione abbia ancora valore, almeno nel suo nocciolo duro, e nella fattispecie nel suo articolo 1, comma secondo: la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Il che vuol dire prima di tutto: rigorosa elettività.

 

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