Te deum e Can can, musica classica in cerca d’autore

Chi non ha presente la sigla dell’Eurovisione? O quella celebre danza scatenata, un vero e proprio can can, un fantastico pandemonio ma… chi sono gli autori di questi celebri pezzi di cui poco si sa dell’autore?

Marc-Antoine Charpentier e il Te deum dell’Eurovisione

Memorabile nella storia delle corali cristiane è il preludio al Te deum di Marc-Antoine Charpentier. L’incipit delle prime due note (do-fa) del preludio spicca per fama tra la mole di Te deum musicati dai più famosi Giovanni da Palestrina, Händel, Haydn, Mozart e Verdi. Ogni volta che si guarda un evento in visione europea o mondiale, le note che aprono la trasmissione sono quelle del brano di Charpentier, un personaggio ignoto, un carneade per i più.

Marc-Antoine Charpentier fu compositore di musica sacra nella Francia barocca, tanto da essere soprannominato “la fenice di Francia” per il suo talento musicale. Cresciuto musicalmente in Italia alla scuola di Carissimi e Monteverdi da cui rimarrà profondamente influenzato. Tentò di portare in Francia il genere sacro dell’oratorio nella produzione sacra, tra cui spicca appunto il Te deum. Charpentier non compose unicamente musica sacra, ma collaborò con grandi autori di teatro come Molière e Corneille ed entrò in polemica con l’altro grande musicista per opere teatrali della francia barocca, Jean Baptiste Lully, che di Charpentier rifiutava a priori lo stile troppo ‘italiano’, influenzato da Carissimi in particolare.

Jacques Offenbach e il Can can

Una musica danzante e scatenata a tal punto da diventare un modo di dire: un can can, un pandemonio. L’omonima composizione di Jacques Offenbach si è ritagliata un posto di riguardo nella storia della musica classica come sinonimo di pezzo musicale (positivamente) indemoniato. Il genere can can deriva da una danza popolare tipica della tradizione francese, forse derivata dal genere danzante del galoppo e in parte anche della quadriglia italiana. Questo ballo si consacrò definitivamente dopo Offenbach e ancor di più dopo l’epoca liberty.

Il brano conosciuto come Can can ha in realtà il nome di Galop infernal, rintracciabile nell’operetta – genere di cui Offenbach fu inventore – “Orfeo agli inferi, composta nel 1858. Oltre a inventare il genere dell’operetta, il violoncellista tedesco poi naturalizzato francese suonò a lungo accanto a grandi virtuosi del piano del XIX secolo come Arthur Rubinstein, Felix Mendelssohn e il celebre pianista ungherese Franz Liszt.

La lista di celebri brani di autori non altrettanto famosi potrebbe proseguire all’infinito: il canone in re di Johann Pachelbel, Il mattino di Edvard Grieg, il Minuetto di Luigi Boccherini e altri ancora.

Dietro un grande pezzo di musica c’è sempre una grande storia da raccontare.

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