The Bloomsbury Set: le “cattive” amicizie di Virginia Woolf

Il Bloomsbury Set è stato un circolo letterario che ha rappresentato, nella scena londinese, le tendenze più moderne della letteratura inglese, negli anni tra il 1905 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Oggetto di numerosissimi studi e grande curiosità in qualsiasi periodo, il Bloomsbury ha spesso scandalizzato i propri contemporanei ed è stato mal etichettato dagli intellettuali tradizionalisti della vecchia classe vittoriana.

Questo gruppo tanto particolare, comunque, deve gran parte della sua fama a un suo illustre membro: la scrittrice Virginia Woolf (1882-1941). Quando lei e i suoi fratelli si trasferirono nel distretto londinese di Bloomsbury (da qui il nome del circolo), Thoby Stephen, fratello della scrittrice, prese a invitare a casa gli amici del Trinity College di Cambridge. Comincia così a formarsi un gruppo man mano sempre più ampio di intellettuali dalle convinzioni liberali, e che tratteranno temi all’epoca rivoluzionari, come i diritti delle donne o l’amore omosessuale. Oltre all’accusa di essere anticonformisti, verranno anche attaccati come snob, superficiali, e ancora borghesi annoiati col vizio della letteratura.

Tra i suoi membri, oltre alla giovane Virginia, prendono parte al Bloomsbury Set personalità quali Clive Bell, precursore dell’arte moderna; Lytton Strachey, autore di una famosa satira delle imponenti personalità vittoriane, l’economista John Maynard Keynes e il marito stesso di Virginia Woolf, Leonard Woolf, e altri ancora, attivi nel campo della scrittura, delle arti figurative nelle loro declinazioni più moderne e anche nella musica.

Il circolo, molto esclusivo, si dimostrava assai critico nei confronti del sistema di valori religiosi, sociali, artistici e sessuali  diffusi nei periodi Vittoriano e Edoardiano, percepiti come vere costrizioni, mentre manifesta il loro amore verso i paesi mediterranei come la Grecia, la Francia e anche l’Italia.

Le cronache del gruppo vedono il loro episodio più famoso e divertente nel Dreadnought Hoax (La beffa della Dreadnought), uno scherzo ai danni della marina britannica. Nel 1910, il poeta irlandese Horace de Vere Cole, mente della burla, e alcuni membri, tra cui Virginia, si finsero membri della casa reale abissina, annerendosi il volto e travestendosi con mantelli esotici e turbanti, e finsero di parlare tra loro una lingua straniera. In questo modo si fecero ospitare sulla nave e ottennero un vero e proprio trattamento reale da parte dei membri della Royal Navy, ma non solo. Nessuno dubitò della loro identità o li riconobbe, almeno finché un fotografo del gruppo raccontò la storia al «Daily Mirror»: così il Bloomsbury Group finì in prima pagina per aver preso in giro le autorità. 

Insomma, un circolo veramente fuori dalle righe del mondo letterario, specialmente allora, ma che purtroppo ebbe vita breve. Comunque, è in gran parte grazie a loro che la timida Virginia troverà il proprio stile personale nella corrente modernista, staccandosi dal forte legame che aveva con autori come Jane Austen e coi canoni del romanzo tradizionale. È molto probabile che, senza il clima moderno e irriverente del Bloomsbury Set, romanzi come Mrs. Dalloway e To the Lighthouse oggi non esisterebbero, o non sarebbero come noi li conosciamo.


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