Minimalista, no. Classico, non del tutto. Allora, cosa? Come nel caso del suo illustre collega Ludovico Einaudi, difficilmente si possono imporre etichette predefinite sulle composizioni di Lee Ru-ma, al secolo Yi Ru-ma, pianista e compositore sudcoreano, divenuto famoso grazie al successo di alcuni suoi brani, tra cui spicca River flows in you. Nato il 15 febbraio del 1978 a Seul, si trasferì in Gran Bretagna, a Londra, all’età di 10 anni. A Londra completò i suoi studi pianistici, diplomandosi prima alla Purcell School nel 1997 e poi, nel 2000, al King’s College.
Il suo successo di fama mondiale lo ha inserito a buon diritto tra i classici di musica strumentale contemporanea. Classico nel senso anche di popolare, diffuso e non di datato e riferito a un certo tipo di musica nel bene e nel male osservabile fino ai principi della dodecafonia (inizio XX secolo). Vi abbiamo già parlato di come questa valenza di classico e musica classica sia stata messa in crisi da Ludovico Einaudi, ritenuto un classico, un universale, ma al tempo stesso innovatore. Yiruma è un classico, ma al tempo stesso popolare. Proviamo a vedere perché.
I modelli classici e l’idea di classico
L’influenza della musica classica non è affatto secondaria nella produzione musicale di Yiruma: Chopin e Schubert figurano infatti tra i compositori preferiti dell’artista. Nei suoi studi londinesi la classica ha avuto per il pianista nordcoreano un’importanza nel costruire il suo mondo artistico e creativo. Inoltre, un brano di Yiruma come Kiss the Rain o lo stesso River Flows in You può essere oggi definito un classico della musica contemporanea. L’ambivalenza del termine “classico” si esplica così in tutta la sua forma: classico perché legato al mondo della classicità di certi modelli, classico perché oggetto per antonomasia di ascolto da parte di milioni di persone in tutto il globo e quindi popolare, pop se vogliamo.
Cos’è “popolare” in Yiruma?
Oltre a essere divenuto popolare o quasi virale nella nicchia della strumentale contemporanea, Yiruma ha adottato delle forme proprie della musicalità popolare. Come Einaudi, Yiruma fa ampio utilizzo del loop, la ripetizione dello stesso motivo con variazioni, inserisce forme di canzoni popolari nelle sue composizioni.
Yiruma differisce per l’approccio più puramente pianistico puro, rispetto al più orchestrale Einaudi. Mentre nel mondo del compositore italiano centrali sono le ispirazioni mutuate da arte figurativa o filosofi, in Yiruma c’è un approccio più popolare e quotidiano alla musica. Sedersi al pianoforte, pensare alla propria esperienza anche quotidiana di vita, alle gioie presenti e ai dolori degli amori passati, questo fa scaturire nel pianista sudcoreano l’ispirazione per i suoi pezzi.
Altre frontiere pop
I modelli di ispirazione musicale professati da Yiruma sono tanto classici quanto pop. Accanto all’immancabile ma quasi sorprendente vena rock degli AC/DC, si affiancano le ispirazioni del Britpop (Oasis, Suede ecc.) degli anni ’90 e le più recenti influenze dell’hip-hop: non deve stupire in questo il passato di DJ di Yiruma. Da ultimo, che modello è più pop del pop internazionale contemporaneo più votato alla dimensione elettronica, come quello della cantautrice australiana Sia, di cui Yiruma si professa ammiratore e con cui auspicherebbe una collaborazione?
Come si può vedere, la musica strumentale moderna è in grado di assumere diverse sfaccettature: innovatrice o popolare, classica o sperimentale, non si lascia ingabbiare. Pensiamo ad autori come Morricone o John Williams: chi tenterebbe di incastonarli in un genere predefinito? O forse preferiremmo tutti lasciarci andare all’ascolto della musica?
Fonti