Primo trapianto al mondo di un rene al posto della milza

Il dicembre scorso all’ospedale Molinette di Torino una bambina di sei anni ha ricevuto il più bel regalo di Natale della sua vita: la possibilità di poter bere e urinare normalmente. A causa di una rara anomalia del rene, associata a una malformazione dei vasi sanguigni addominali la bambina era infatti in dialisi dalla nascita. Parlando degli ultimi anni, la madre della bambina ha detto che sono stati “strazianti, un inferno. Non puoi avere una vita normale quando sei nelle condizioni di mia figlia. Viveva più in ospedale che fuori e solo ultimamente aveva cominciato ad andare qualche giorno all’asilo, dove è stata ben accolta anche perché le maestre avevano spiegato la situazione agli altri bambini. Speriamo che il prossimo anno possa andare in prima elementare.”

Nell’agosto del 2014 era già stato tentato un primo trapianto di rene, ma a causa delle anomalie vascolari e di una forte reazione di rigetto l’organo impiantato non aveva mai funzionato. Il trapianto in sede non sembrava essere la risposta al problema della bambina. Per questo motivo, quando pochi giorni fa il Centro Nazionale Trapianti ha individuato un organo compatibile, Renato Romagnoli e la sua equipe hanno dovuto provare ad utilizzare una tecnica alternativa.

In seguito alla rimozione della milza, il rene è stato impiantato sui vasi della stessa milza che passano dietro al pancreas mentre l’uretere, il canale che collega il rene alla vescica, è stato innestato direttamente nella vescica grazie alla maggiore lunghezza dovuta all’età adulta del donatore.

Il chirurgo che ha eseguito l’intervento ha dichiarato al Corriere della Sera che “È la prima volta in letteratura che viene utilizzata questa tecnica con entrambi i vasi splenici, arteria e vena, della milza. La particolarità è averla applicata a una bambina di sei anni. Ci sono sporadici casi di tecniche simili descritte nell’adulto, ma mai in un bambino”.

Secondo il direttore del Centro Nazionale Trapianti inoltre, “l’intervento eseguito a Torino conferma che il sistema dei trapianti in Italia è un’eccellenza”. Ha poi aggiunto “Aver dimostrato la fattibilità e la sicurezza di questo intervento potrebbe essere di grande utilità in futuro anche per altri bambini con lo stesso problema”.

Comunicato stampa

Credit Foto: Kidney transplant surgery, 2005, (CC BY 2.0)

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