di Ettore Gasparri
380 voti a favore. Solo 3 contrari. L’approvazione della legge potrebbe essere considerata quasi unanime. Ma il parlamento russo non ha votato in favore di una legge che tuteli le classi più deboli o una qualche manovra economica. Bensì si è pronunciato su una depenalizzazione della violenza domestica.
Va detto che ora la legge, votata il 27 gennaio, dovrà superare il senato e dovrà poi essere sottoscritta dal presidente Putin prima di entrare ufficialmente nel corpo di leggi, ma l’approvazione del disegno di legge è già significativa di per sé.
In sostanza con questa legge la violenza domestica viene declassata a reato amministrativo per cui chi dovesse essere giudicato colpevole sarà condannato ad una multa pari a 500 dollari, o tutt’al più verrà condannato a servizi socialmente utili in una comunità. Solo nel caso in cui il reato venisse compiuto più volte il colpevole sarebbe passibile di una condanna penale come la detenzione. Lo scenario è ancora più agghiacciante tenendo conto del numero delle vittime di questo reato. Secondo alcune stime sono infatti circa 600 mila le donne che subiscono abusi, verbali o fisici, in Russia e sono 14 mila le donne che perdono la vita in episodi di violenza domestica ogni anno. Un numero che significa 40 vittime al giorno.