Dream Theater: 25 anni di immagini e parole

di Barbaro

Nel lontano 1992 veniva pubblicato Images and Words, secondo album dei Dream Theater: pietre miliari nella storia del metal, e del progressive metal in particolare, genere che si potrebbe dire fondato proprio da questo disco.Per molti il loro album migliore, forse alla pari di Metropolis Pt. 2 secondo alcuni siti, senz’altro il più amato.

Lo scorso 4 febbraio hanno riempito un Forum di Assago in insolita veste teatrale, con gli spettatori seduti anche in quello che di solito è il parterre. In verità non è del tutto atipico per i DT, che già nella loro ultima visita milanese, meno di un anno fa, avevano calcato il palco del Teatro degli Arcimboldi per presentare un introspettivo concept, The Astonishing.

Ancora prima, il 20 gennaio di tre anni fa erano venuti sempre al Mediolanum Forum, quando all’epoca era appena uscito l’omonimo album Dream Theater. Ciò per dire: Images and Words aveva trovato poco spazio nelle ultime uscite della band a Milano. Anzi, quasi beffardamente, l’ultima volta ad Assago avevano illuso i propri fan con l’intro di Metropolis. Ma era solo una simpatica burla.

E invece questa volta è stato suonato tutto. Dalla prima all’ultima nota ed è inutile sottolineare che non ne abbiano sbagliata una. Non vogliamo parlare qui della tecnica dei singoli membri. Il disco, e quindi il concerto di sabato, è il mix perfetto di metallo e passione. Ma è una passione epica, gloriosa, grandiosa, non una passione “pop”. La voce del LaBrie ventinovenne è inarrivabile e le sue melodie risultano attuali anche in un contesto prog metal più moderno che favorisce il growl e lo scream, non sempre alternati al pulito che invece predilige il cantante canadese.

I Dream Theater fanno anche altre canzoni in questo concerto, belle sì, apprezzatissime pure, ma il Forum vuole sentire Images and Words. Alla fine si sa che è così. E’ un evento unico. Il metal riesce a donare ai propri interpreti più gloriosi l’altare della classicità. Il culto del disco, ormai, è una cosa che ha senso solo in questo genere. E il fatto che si facciano concerti di questo tipo consacra l’opera, che va riprodotta per intero. Il concerto rock in questo caso è un concerto di musica classica, in cui si sta seduti, senza pogo. I Dream Theater e i loro fan vanno oltre queste cose, vogliono il suono perfetto, la cattiveria e il suo alternarsi alla passione, Petrucci è commovente, tanto quanto martellante. Vogliono gli assoli e tutti i vari musicisti li accontentano con prestazioni uniche.

E tutto il pubblico li ama, scalpita sui sedili durante l’esecuzione dell’album, molto più che per gli altri brani. Cantano, osservano. I 58 minuti sono stati un’immersiva proiezione nell’ambiente creato, una simbiosi totale con le note angoscianti dei riff tetri che li contraddistinguono, avvolti dal brivido passionale degli assoli. Ma non si può naturalmente descrivere così, a parole. Images and Words è un disco da ascoltare per intero, con attenzione, per potersi immedesimare negli animi delle melodie; soprattutto è un album in grado di entusiasmare chiunque, anche chi non ascolti metal.


Fonti: foto1 foto2

http://www.metallized.it/recensione.php?id=2935

http://www.truemetal.it/recensioni/images-and-words-50574

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