La catena degli sfruttamenti: Il caso Ferrero

di Giorgia Smaldone

Le dimensioni del fenomeno di sfruttamento minorile, ambientale e animale sono allarmanti: un’infinità di ragazzini ogni giorno è costretta a lavorare in condizioni disumane che mettono in pericolo la loro vita. Inoltre enormi lembi di terra che ospitano svariate speci animali e vegetali rischiano l’ estinzione a causa dell’attività dell’uomo.

The Dark Side of Chocolate ” è un documentario realizzato da Miki Mistrati , scrittore e giornalista danese, che denuncia lo sfruttamento e le condizioni di schiavitù cui sono sottoposti i bambini dell’ Africa.

I principali paesi di provenienza dei bambini schiavi sono la Costa d’ Avorio e il Ghana. Solo in Costa d’Avorio, la percentuale dei lavoratori minorenni supera il 40%. I bambini vengono retribuiti circa 230 euro ciascuno mensili.

“ In pochi giorni di co-presenza, nel mio film riesco a provare che l’Interpol ha liberato 65 bambini anche di soli 7 anni ed arrestato 8 trafficanti.” Spiega Mistrati, durante l’intervista a lui fatta dal magazine unimondo.org

Nonostante l’accordo del 2001 raggiunto in sede ILO ( Organizzazione Internazionale del Lavoro )  che doveva impedire alle multinazionali come Ferrero, Kraft foods e Nestlé di perpetuare questi sfruttamenti, la situazione è cambiata di poco.

“ Nel 2001 si erano dati come data limite per debellare il lavoro minorile il 2005. Nel 2011 il problema rimane lì nelle sue dimensioni: 250.000 bambini sfruttati ” 

La pratica dello sfruttamento minorile non rimane confinata alle piantagione di cacao: “Gli schiavi delle uova Kinder” è il titolo di un articolo- inchiesta del giornalista Nick Parker, corrispondente per il “The Sun”, che fa luce sulla situazione dei lavoratori in Romania. Basandosi sulla testimonianza della famiglia Juri, impiegata in una società che produce e assemblea componenti di plastica per le sorprese degli ovetti Kinder, Nick Parker denuncia una situazione di disagio a pochi passi dall’Italia, paese natio dell’azienda leader nel campo alimentare qual’ è la Ferrero.

Secondo quanto pubblicato, la multinazionale italiana si avvale del lavoro di bambini di soli 6 anni stipendiati 26 centesimi all’ora.

Lo sfruttamento della manodopera minorile, la scarsa retribuzione e le condizioni di lavoro permettono di parlare di moderna schiavitù.

Come se non bastasse, dall’inchiesta emerge che, l’assemblaggio delle sorprese contenute negli ovetti kinder, avviene all’interno delle abitazioni degli stessi operai.

Nonostante le prove però, la famiglia che ha collaborato con Parker ha scagionato la Ferrero, sostenendo sia ignara di quanto starebbe succedendo in Romania.

“Se i boss della Ferrero sapessero cosa sta succedendo in Romania, probabilmente avrebbero un attacco di cuore. Probabilmente Ferrero non sa per cosa pagano e gli intermediari stanno facendo uno sterminio di persone trattate come schiavi”

Molto più spesso di quanto si possa pensare, le società coinvolte in casi di sfruttamento minorile sono coinvolte anche in casi di sfruttamento animale.

E’ il caso ancora dell’azienda Ferrero, che utilizza una quantità smodata di latte per i suoi prodotti. Aquistare alimenti Ferrero a base di latte, significa sostenere indirettamente pratiche di schiavitù e sfruttamento animale. Infatti, la mucca produce latte solo dopo aver avuto il vitello e per la durata di tempo in cui lui deve essere svezzato. Questo significa che l’animale è costretto ad un ritmo serrato di gravidanze per riuscire a far fronte alla quantità di latte di cui necessita l’azienda.

Inoltre, per permettere gli allevamenti su larga scala degli animali impiegati per la produzione di alimenti, si incorre nello sfruttamento del suolo.

Infatti, i luoghi una volta abitati dalle foreste ( per lo più tropicali ) sono ora adibiti all’elevamento di animali nonché a quello intensivo di determinate piante. Classico esempio, il caso dell’ Amazzonia, dove l’80% del territorio è impiegato in monocolture intensive e pascoli per la produzione di carne.

La produzione del famigerato olio di palma, prodotto importato dalle zone asiatiche, è responsabile invece dell’estinzione di molte foreste tropicali, importanti per la salvaguardia delle condizioni climatiche del pianeta Terra.

E’ evidente quindi come la Ferrero, complice di altre multinazionali del settore, perpetui la distruzione di zone culla di biodiversità e ricchezza, distruggendo per sempre i territori che, resi sterili, perdono per sempre la capacità di accogliere vita, producendo un danno irreparabile per tutti gli esseri umani.

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