UN MESE IN MUSICA: un tuffo nel Rinascimento con Thomas Morley e il suo inno al mese di maggio

“Now Is the Month of Maying” è un balletto scritto da Thomas Morley nel 1595, compositore inglese che si ispirò largamente al madrigale italiano in molte sue opere, difatti la musica di questo brano è basata sulla canzonetta “So Ben Mi Ch’a Bon Tempo” di Orazio Vecchi, tratta dall’opera Selva di Varia Ricreatione del 1590.

Sir Thomas Morley (1557-1602) fu uno dei madrigalisti inglesi più prolifici e popolari, tant’è che a lui viene attribuita la musica di alcune opere teatrali di William Shakespeare. Ricevette l’ispirazione ad attingere dal madrigale italiano dalla raccolta Musica Transalpina di Nicholas Yonge, la cui prima edizione fu pubblicata nel 1588, che portò il genere ad un immediato e notevole successo. Nel 1597 scrisse il trattato A Plaine and Easie Introduction to Practicall Musicke, dedicandolo al suo maestro William Byrde, e divenendo il più famoso trattato musicale del Rinascimento inglese. Morley compose musica sia sacra che profana e spaziò tra molti degli strumenti musicali più diffusi in quel periodo, come liuto, virginale, flauto, viola da gamba, cetra e bandora.

La musica rinascimentale, e il madrigale nella fattispecie, si caratterizza per l’esecuzione vocale polifonica da 3 a 6 voci, accompagnate spesso dal liuto o dal cosiddetto pipe and tabor, ossia la combinazione di flauto e tamburo suonati contemporaneamente dallo stesso musicista – il flauto aveva solo tre fori posizionati in modo tale che si potesse suonare con una sola mano, mentre con l’altra si percuoteva il tamburo portato a tracolla. La parola madrigale indica, secondo la sua presunta etimologia, un canto dal contenuto rustico o pastorale, “alla buona” o comunque profano – dal latino materialis, l’opposto di spiritualis.

Il testo di “Now Is the Month of Maying” è scherzoso e tempestato di doppi sensi, cosa abbastanza consueta nel periodo rinascimentale:

Now is the month of Maying,
when merry lads are playing!Each with his bonny lass,
upon the greeny grass.The Spring, clad all in gladness,
doth laugh at Winter’s sadness!And to the bagpipes’ sound,
the nymphs tread out the ground!

Fie! Then why sit we musing,
youth’s sweet delight refusing?

Say, dainty nymphs and speak!
Shall we play barley break?

Ora è il mese di Maggio
quando giocano allegri i giovanottiOgnuno con la sua bella
sull’erba verde.La primavera, tutta di letizia vestita
si fa beffe della tristezza invernale!Al suono delle cornamuse
le ninfe calpestano il suolo!

Suvvia! Perchè allora sediamo malinconici rifiutando le dolci delizie della gioventù?

Dite, ninfe leggiadre e rispondete!
Giochiamo ad acchiapparello?

Qui, il “giocare sull’erba” dei giovanotti con le loro belle lascia intendere che il gioco in questione è quello dell’amore; questo richiamo viene ribadito in modo ancora più esplicito alla fine dall’espressione “giochiamo ad acchiapparello?”barley break è un vecchio gioco popolare, variante a coppie dell’acchiapparello che conosciamo tutti, ma quest’espressione veniva comunemente usata come doppio senso, facilmente traducibile come “andare in camporella”. Infine, è presente un riferimento ai poemi classici in cui è ricorrente l’immagine dei fauni che, in preda al desiderio, rincorrono le ninfe per i prati.

Ecco “Now Is the Month of Maying”, eseguita a 6 voci dall’ensemble vocale dei King’s Singers, accompagnati dal pipe and tabor:

Mentre qui è eseguita a cappella dal vivo, sempre dai King’s Singers:


Fonti:

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