Vorrei vederti invecchiare
una ruga alla volta;
se sorridi troppo
perdo il ritmo del tuo viso –
sarò sempre io la tua gitana
con la gonna a girandola
e le conchiglie che cantano
sulle caviglie
e sarai solo tu a guardarmi
come fossi l’ultima onda
sui tuoi piedi già scottati;
resterò qui,
in questa ballata popolare
che mi respira nella gonna
e s’infrange su di te –
finché riderai saprò ballare
e avrò tutti gli anni del mondo,
se servirà,
quanto basta per raggiungerti –
ballerò sulle tue rughe
se l’orchestra se ne andrà.
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