Parole da Piazza San Carlo. Tra psicosi Isis e feriti

Sono le 20 di domenica 4 giugno, le immagini dell’attentato di Londra e quelle del disastro di Torino scorrono in televisione e sui social. La dinamica dell’incidente torinese non è ancora stata chiarita, le autorità hanno invitato i cittadini presenti in piazza a farsi avanti e a raccontare quello che hanno visto. Di certo, e secondo alcuni nemmeno quello, c’è il numero dei feriti: 1527 di cui tre gravi, tra questi Kelvin: un bimbo di soli 7 anni ricoverato all’ospedale Regina Margherita per un trauma cranico e toracico provocato da schiacciamento.
Pietro è un ragazzo di vent’anni, viene dal nord del Piemonte e sabato sera si trovava in Piazza San Carlo assieme ad alcuni amici per seguire la partita della Juve grazie al maxischermo posizionato sulla storica piazza. L’ho intervistato domenica sera, nella sua voce si sente ancora l’incredulità, il dispiacere e la rabbia per quanto accaduto.

Dov’eri precisamente domenica sera?
Ero in mezzo alla piazza con alcuni amici, eravamo sul monumento equestre. Per questo motivo il nostro gruppo è rimasto illeso. Tutta la gente davanti a noi è stata travolta. Noi essendo più in alto rispetto alle altre persone abbiamo osservato tutta la scena.

Puoi raccontarmi quello che hai visto?
Ho visto partire la prima ondata di persone. Non so cosa sia successo, se qualcuno ha urlato ‘bomba’ o ‘Allah Akbar’, ma a partire da questo piccolo cerchio tutti hanno iniziato a correre e a travolgere altre persone.

Poi c’è stata la seconda ondata…
Dopo poco c’è stata una seconda ondata perché una grata ha ceduto. Sembrava un’esplosione e le persone hanno rincominciato a correre e a scappare. Tanta gente si è fatta davvero male per niente, come quando uno grida al lupo al lupo.

Hai avuto paura?
Sono stato coinvolto dal panico generale solo per alcuni istanti. Quando ho visto la gente scappare ho pensato per un attimo ad un’azione Isis, poi mi sono reso conto che non era successo nulla, non c’era stata nessuna esplosione, la gente scappava dal niente.

Sei rimasto in piazza dopo? Hai avuto modo di vedere i soccorsi?
Per un po’ di tempo, penso 5 minuti c’è stato il panico, poi ci hanno allontanati dalla piazza e così siamo andati via tutti. Noi abbiamo visto arrivare le camionette dei Vigili del fuoco e non siamo più rientrati nella piazza perché era stato posto il divieto di ingresso. Poi abbiamo visto caricare delle persone sulle auto della polizia.

Riguardo alle polemiche sul numero dei feriti cosa pensi?
Io ero lì e sono sicuro di quello che ho visto, almeno 500 persone erano ferite, con tagli in varie parti del corpo. Tornando a casa ci siamo fermati in un Autogrill e abbiamo visto alcuni tifosi juventini nei bagni che si medicavano da soli; anche i bagni erano sporchi di sangue… ci sono stati moltissimi feriti. Tutti quelli davanti a noi sono caduti e si sono feriti perché a terra c’era un mare di vetri.

Non ci sarebbero dovute essere bottiglie in vetro in piazza, voi avete visto venditori abusivi? Avete dovuto superare dei controlli per entrare nella piazza?
Si, ha fatto un po’ ridere perché hanno controllato gli zaini e le borse per vedere che non portassimo bottiglie di vetro poi però in piazza c’erano venditori abusivi che vendevano bottiglie di vetro senza problemi.

Images: www.ansa.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.