Chi è la dama con l’ermellino?

Nel 1430 Leonardo Da vinci crea ciò che i critici identificano come il “primo ritratto della storia dell’arte”.

Conosciamo tutti il quadro in questione, ma la storia che lo rende così celebre e amato è spesso una curiosa storia da raccontare.

La dolce dama è Cecilia Gallerani, nobildonna di stimata fama durante il regno di Ludovico il Moro. La sua figura viene ricordata come simbolo di un amore giovane e incontrollato, al di là delle convenzioni e delle conseguenze.
Malgrado la sua tenera età – si stima infatti che al tempo del dipinto avesse sedici anni – era considerata simbolo femminile di temperanza, cultura avvolto in un alone di emancipazione: nonostante l’impossibilità a studiare legata al suo sesso, attraverso le lezioni private offerte dei suoi fratelli, imparò le lingue classiche con estrema naturalezza.
Ma in che modo ha interagito con la corte milanese?  Come ha conosciuto Leonardo Da Vinci?

Oil on Wood 54.8 x 40.3 cm
Oil on Wood 54.8 x 40.3 cm

 

Si dia il caso che il padre della fanciulla fosse uno stretto collaboratore di Ludovico il Moro: alla sua morte, la famiglia Gallerani venne richiamata a corte per le più sincere condoglianze e fu subito amore.

Malgrado la giovinezza di Cecilia, nacque un’ irrazionale relazione, totalmente incurante della promessa sposa, Beatrice d’Este.

Leonardo da Vinci, pittore di corte, la volle rappresentare come in un’istantanea:

«Fai come se Ludovico stesse entrando dalla porta.»

le disse. In questo modo lo sguardo della dama si rilassò in un ispirante sorriso. Non possiamo sapere se davvero usò la figura dell’uomo, ma la posizione in allerta dell’ermellino può sicuramente orientarci.

Venne richiesto al pittore un ritratto sul modello della giovane dama anche da Ginevra de’ Benci, con però un bel diverso risultato: l’incarnato incredibilmente pallido e gli occhi apaticamente rivolti verso l’artista  mettono in risalto con quanto poco affetto personale egli abbia completato l’opera.

A coronare il loro amore fu la nascita di un bambino, che malgrado la sua legale illegittimità, venne accolto nella corte e amato incondizionatamente dal regale.

La favola d’amore – degna di ogni film Disney – non ha però un lieto fine: il matrimonio con Beatrice non venne annullato. Ludovico dunque, prima di ospitare la sua futura moglie a corte, ha voluto cercare una dimora per l’amante, ma non solo: passò in rassegna i giovani nobili trovando poi un Visconti, secondo lui, degno di Cecilia. Il loro amore venne dunque stroncato da una tradizione regale basata su interessi economici e usata al fine di accrescere il potere delle due casate.

Sarà un caso, ma i due coniugi non ebbero eredi.

Credits:

fonti: www.fascinointellettuali.com; www.truciolisavonesi.it

foto: www,pinterest.com

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