Why So Serial? #2: Leatherface

Uno delle più folli e controverse figure del cinema horror classico è senza dubbio il protagonista di “The Texas Chainsaw Massacre Series“, noto come Leatherface o semplicemente Faccia di Cuoio.
Questa figura fu ispirata al famigerato killer Ed Gein, che era noto per uccidere, divorare e vestire la pelle delle sue vittime, oltre a creare mobili con le loro ossa. Ogni riferimento a Ed Gein è chiaramente espresso nei film su Leatherface. Comparso per la prima volta nel film “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper (uno dei film horror col budget più basso di sempre), divenne ben presto una delle figure di riferimento del cinema splatter anni ’70.

Si tratta di uno dei pochi killer, insieme a Michael Myers, ad essere apparentemente sprovvisto di poteri soprannaturali, Leatherface, alias Jedidiah “Bubba” Sawyer, è il membro più giovane dell’omonima famiglia del Texas, guidata principalmente da crudeltà, cannibalismo e tradizioni; nato negli anni ’40 da una relazione incestuosa, il volto di Bubba è stato orribilmente sfigurato da una malattia degenerativa infantile, che lo ha portato a subire atti di bullismo e ingiustizie da parte dei suoi compagni di scuola. Per coprire le sue deformità, Jedidiah ha iniziato ad utilizzare maschere di cuoio animale per “rimpiazzare” la parte di volto menomata, ritrovandosi però completamente isolato dal mondo. Questi abusi, ricevuti anche dai suoi stessi familiari, lo hanno reso un uomo completamente privo di sicurezza e autostima, oltre che privo di personalità. Col tempo ha sviluppato anche un crescente mutismo, intervallato soltanto da versi quasi animaleschi e innaturali. La famiglia Sawyer ha sempre sfruttato la sua naturale predisposizione alla violenza per fagli compiere indicibili stragi, in modo da trasformare le sue vittime in cibo per i suoi parenti.

Inizialmente, “Jed” trovò un impiego nella macelleria del paese vicino alla sua casa, in cui poté in qualche modo sopprimere il suo odio tagliando carni animali e diventando un vero maestro nel suo mestiere. Nel 1969 la macelleria andò in bancarotta e il direttore fu costretto a licenziare Jed, che ormai viveva del suo lavoro, arrivando persino a chiamarlo “stupido animale” per la sua cocciutaggine nel voler restare. Per tutta risposta, Leatherface uccise il direttore spaccandogli la testa con un martello, tornando poi a casa con la sua iconica motosega.
A seguito dei suoi primi omicidi, Jedidiah ha iniziato a scuoiare le sue vittime, rubando loro la pelle del volto per creare delle maschere per coprire le sue menomazioni e poter esprimere finalmente delle personalità; ecco quindi sorgere il killer che conosciamo oggi.

Ma cosa rende Leatherface un personaggio unico nel cinema horror?
Innanzitutto, la sua natura; Leatherface non uccide per il gusto di farlo, ma per paura, o semplicemente perché gli viene ordinato dalla sua stessa famiglia per procurare cibo dai cadaveri. In uno short-footage di “The Texas Chainsaw Massacre” del 1974, si può vedere (e udire) Leatherface massacrare due poliziotti entrati in casa sua, mentre urla per il terrore. Si può affermare, a seguito di conferma dello stesso regista, che Jedidiah uccide semplicemente perché è spaventato dagli sconosciuti; un’evoluzione brutale del suo isolamento dal resto del mondo.

Un secondo punto interessante è la sua ricerca disperata di un modo per esprimere le sue emozioni: questo lo ha portato a selezionare un tipo diverso di maschera per ogni occasione. Oltre alla sua iconica maschera definita “da macellaio”, Leatherface usa una maschera da “vecchia nonna” quando lavora in cucina con i suoi parenti e una maschera da “bella signora” nelle occasioni ufficiali come i matrimoni e le cene con ospiti (per quanto fortunati li si possa ritenere). Jedediah sembra anche cercare una compagna con cui trascorrere la propria vita, nel suo modo malato di farlo. In più occasioni, cerca le attenzioni di alcune ragazze regalando loro maschere create appositamente per corteggiarle, finendo semplicemente col terrorizzarle di più.

Gli atteggiamenti di Leatherface sono stati tutti chiariti dal regista Tobe Hooper in varie interviste: egli stesso lo definisce “una bambino in cerca di attenzioni“, mosso da una paura recondita per il mondo, insinuatasi nella sua mente a causa della famiglia Sawyer, composta da vecchi maniaci e squilibrati mentali.
Come lo stesso “nonno Sawyer” dice a proposito di suo nipote, in uno dei rari momenti in cui lo difende: “Jed non è malato, è incompreso”. Effettivamente dietro la furia omicida si nasconde una persona estremamente sola, triste, malinconica e vendicativa, che cerca l’approvazione degli altri ad ogni costo.

Leatherface è comparso in ben cinque film della serie originale, tutti intitolati “The Texas Chainsaw Massacre” (in Italia “Non aprite quella porta”), in un remake del 2003 e in un prequel del 2006 (The Beginning), che ne racconta le origini. E’ previsto un ulteriore sequel della serie nell’anno 2017, anche se non sono ancora trapelate informazioni sulla sua uscita.

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