Seth, dio egizio demonizzato: il mito del “creatore” della mummia

A coloro che hanno visto il nuovo film sulla Mummia, primo episodio del Dark Universe, non sarà sconosciuto il nome di Seth, divinità egizia identificata come divinità malvagia e portatrice del caos, invocata dalla principessa Ahmanet per raggiungere il trono, il cui obbiettivo sarà quello di portarlo in questo mondo tramite un corpo mortale. Per gli antichi egizi però, Seth non aveva solo un valore di divinità malvagia, portatrice del male: questo valore gli viene attribuito in seguito cause storiche e politiche.

Come tutte le divinità egizie, Seth viene rappresentato con un corpo umano e una testa di animale, sebbene non si è sicuri di quale (sciacallo, asino, capra, scimmia…). Egli era figlio di Geb, principio maschile della Terra, e Nut, principio femminile del Cielo, e fratello di Osiride, Iside e Nefti. Veniva identificato come dio del caos, del deserto, del disordine, della tempesta, della violenza e degli stranieri. Nonostante quanto si possa pensare, non era un dio trascurato o disprezzato, avendo un ruolo positivo: aiutava infatti Ra, il dio-sole, a respingere il mostro Apopi che tutti i giorni cercava di divorare il sole.

Seth è uno dei protagonisti di uno dei più famosi miti egizi: Osiride era un sovrano saggio, portatore di civiltà, felicemente sposato con la sorella Iside; Seth, invidioso del fratello, lo uccise e lo smembrò per impedirne la resurrezione. Fu Iside a rimetterne faticosamente insieme i pezzi, facendo di Osiride l’archetipo della mummia: egli cominciò a regnare nell’oltretomba sugli spiriti meritevoli. Iside poi, unendosi alla mummia del marito, concepì Horus, che divenne nemico giurato di Seth.

Famoso è l’antagonismo tra queste due divinità, che si sfidarono molte volte per il trono d’Egitto. In una di queste Seth (divinità dalla sessualità indiscriminata) volle sedurre Horus per affermare la propria superiorità: l’altro acconsentì, ma raccolse il seme dello zio tra le gambe, gettandolo poi nel Nilo, così da non poter dire di essere stato inseminato da lui. Quando le divinità si riunirono per discutere la sovranità dell’Egitto, Seth affermò la propria superiorità su Horus in virtù del rapporto consumato, ma quando chiamò il suo seme, esso non uscì dal corpo di Horus ma dal Nilo, rendendo nulla la pretesa. Quando Horus fece lo stesso, il seme uscì invece dal corpo dello zio. Seth comunque, non volle cedere e le altre divinità, stanche degli 80 anni di contesa tra i due, decisero che i due si sarebbero sfidati in una regata, gareggiando con navi di pietra: Horus dipinse la sua nave di legno in modo da farla sembrare pietra, invece Seth si servì di una nave di vera pietra, affondando: Seth quindi rinunciò alle sue pretese sull’Egitto, che passò al nipote. Questo scontro tra Horus e Seth è stato variamente interpretato: una delle teorie è che essi rappresenterebbero Alto e Basso Egitto. Finito il loro conflitto, una volta che le due terre furono unite, i nuovi faraoni vennero rappresentati come incoronati sia da Horus che da Seth.

Malgrado Seth non fosse una divinità malvagia in sé, è vero però che ad un certo punto egli subì un processo di demonizzazione. Essa si afferma dopo la conquista dell’Egitto da parte di varie nazioni straniere (1069 a.C. – 332 a.C.); Seth infatti, dio degli stranieri, viene associato agli oppressori ed odiato: in quest’epoca viene enfatizzata la vittoria di Horus su di lui e vengono accentuati i suoi aspetti negativi. Nonostante ciò, non cessò a venire venerato in alcune parti dell’Egitto come dio grande ed eroico.

 

 

Immagine:

copertina

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.