DIPENDENZA DAL WEB? UN PERICOLO REALE

Iniziamo con una domanda: che cos’è la tecnologia? Una grande evoluzione, certo, una della più significative e importanti, che ha rivoluzionato il campo lavorativo, comunicativo e relazionale. Insomma, una crescita che ha interessato le nostre vite, fino a condizionarle e governarle. Diversi studi sono stati svolti per poter affrontare e approfondire questa questione, la quale, in seguito molteplici test e analisi, si è rivelata essere una vera e propria malattia, riconosciuta come tale da medici di tutto il mondo: la cyber-dipendenza, o dipendenza dalla tecnologia.

Purtroppo, però, di questo problema diffuso su scala mondiale tra giovani, adulti, maschi e femmine se ne parla ancora ben poco, e forse è proprio per questo motivo che molti ignorano e sottovalutano questa loro ossessione e ostinazione. Un attaccamento al web che ha messo in allarme già nel 2011 gli operatori dell’associazione Telefono Azzurro ed Eurispes (un ente privato italiano che si occupa di studi economici, politici e sociali), i quali hanno concentrato le loro energie sui più giovani e adolescenti, vittime sempre più frequenti di questa macchina tanto essenziale quanto infernale e subdola. Cyberbullismo, ricerche ostinate circa il suicidio, primi avvicinamenti al gioco d’azzardo sono i dati più allarmanti emersi da queste continue e buie ricerche. Un panorama desolante che coinvolge anche i più grandi, trascinati come da un fiume in piena dentro questo vortice telematico. A differenza di quanto si possa pensare, infatti, in Italia sono soprattutto i trentenni ad essere maggiormente colpiti da questa dipendenza. Se però facciamo riferimento alla nostra esperienza personale e quotidiana questo ultimo dato ci sembrerà meno assurdo e distante da immagini precostituite e saldate nello scenario complessivo. Pensiamo ai viaggi in metropolitana o su altri mezzi pubblici, luoghi estranei e paradossali in cui gli occhi di una fila di persone strette l’una all’altra non trovano l’occasione di incontrarsi perché fissi su uno schermo digitale e freddo.
Nonostante differenze dell’uso legate ad indagini svolte in diversi paesi, ci sono una serie di effetti devastanti che si manifestano nei soggetti affetti da questa forma di dipendenza:
disagio all’interno dell’aerea sociale, occupazionale e ricreativa, con conseguente perdita delle relazioni interpersonali;
cambiamenti repentini dell’umore quali ansia, turbamento, depressione, isolamento, agitazione;
problemi psicologici (perdita del sonno, difficoltà coniugali, ritardi agli appuntamenti mattutini, negligenza);
-progressiva perdita del contatto con la realtà dovuta all’instaurazione di relazioni amorose o amicali puramente virtuali (Cyber-Relational Addiction e Cyber-Sexual Addiction), o tramite l’instaurazione di un’identità fittizia in giochi virtuali e di ruolo (Computer Addiction);
-gravi problemi finanziari per i “Net-Compulsions”, ossia coloro afflitti da una forte dipendenza da giochi d’azzardo, commercio in rete, partecipazione ad aste on-line.

 

Queste conseguenze allarmanti colpiscono e denotano una personalità con forti problemi e insicurezze nell’esprimere sé stessi e nel creare catene relazionali. Per poter porre un rimedio a tale situazione sono stati creati diversi centri specializzati nel recupero e cura di tutti coloro con difficoltà nello slegarsi da smartphone, tv e tablet. Uno tra questi è il Policlinico Gemelli a Roma, dotato di una sezione qualificata per questo tipo di malattia, che richiede psicologi ed esperti preparati.
In tutto questo trambusto, un primo passo da affrontare da soli è porsi domande sull’autenticità, solidità e verità delle relazioni personali; chiedersi se queste ultime siano fondate e nate su momenti e attimi vissuti insieme o se, al contrario, siano unicamente composte da messaggi virtuali.
Rimanere “off-line” per un po’ di tempo potrebbe farci riscoprire e godere fino in fondo ciò che ci circonda, offrendo la possibilità di riassaporare i profumi di un mondo reale che non necessita di essere pubblicato e condiviso.

 

Fonti:

Crediti immagini: Immagine 1, Immagine 2, Immagine 3, Immagine 4, Immagine 5

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