Viaggio nella biblioteca di Attilio Momigliano

In questo articolo, ho indagato su un’attività tanto insolita quanto interessante: la valutazione di uno spoglio di libri antichi. Descriverò, infatti, la giornata tipo di uno studente (per questioni di privacy sarà chiamato Michele) che sta facendo un tirocinio presso la Biblioteca di Scienze dell’Antichità/Filologia Moderna dell’Università degli Studi di Milano. Tempo fa, alla Biblioteca è stato donato un fondo appartenente ad Attilio Momigliano (1883-1952), importante critico nella storia della letteratura italiana. Si tratta di un ingente numero di libri su cui la Biblioteca deve deliberare cosa fare, se restaurarli, se tenerli, se regalarli ad altre biblioteche o altro.

In base a cosa si decide?

Michele, oltre che ovviamente ai libri, ha a disposizione anche un database su un computer in cui vi si trovano delle caselle che corrispondono ai diversi parametri in base ai quali valuta ogni singolo volume per operare una pre-catalogazione il più precisa possibile: deve, infatti, indicare i dati generali (codice BID, autore, descrizione, formato, numero di pagine ecc.), la qualità della carta, l’eventuale presenza di parassiti, la tipologia di cucitura e lo stato della copertina, ma deve poi verificare il numero di copie di quella determinata opera presenti all’interno dell’OPAC dell’Università, dell’OPAC SBN (ossia il catalogo nazionale), del MAI (ossia il MetaOPAC Azalai Italiano) e del WorldCat (ossia il catalogo mondiale).

Questo tirocinio risulta essere un’esperienza utile e soddisfacente per vari motivi: innanzitutto, permette di acquisire molte nozioni di biblioteconomia contribuendo così ad ampliare il bagaglio lessico-culturale di Michele. Inoltre, gli fornisce una sorta di chiave d’accesso all’interno della biblioteca (con la “B” minuscola) personale di Momigliano.

Si pensa mai che anche dai gusti letterari è possibile carpire la personalità di qualcuno? La scelta dei libri che leggiamo e che teniamo sul comodino accanto al letto rivela molto su di noi, sul nostro orizzonte di pensieri, sulle nostre inclinazioni.

Così, tra le decine di volumi su cui Michele lavora ogni giorno, è possibile capire che Attilio Momigliano era un uomo di grande cultura e molto flessibile in quanto a gusti letterari. La sua biblioteca, infatti, relativamente al fondo preso in considerazione, spazia dai diversi manuali di storia della letteratura italiana alla saggistica critica su selezione di prose e versi di autori illustri come Carducci o Manzoni, oltre che da libri scritti da egli stesso. E ancora: Momigliano probabilmente nutriva una notevole passione per la letteratura russa, come dimostrano i diversi libri di Maiakovski e Kropotkin, e per quella francese. Talvolta, invece, vi sono incursioni nel passato e si rivolge lo sguardo ai classici, ed ecco che spunta fuori l’Odissea di Omero a cura di Pindemonte e un piuttosto discutibile libro sulla poesia erotica greca.

Non solo letteratura! Momigliano vantava libri su ben altri argomenti: un manuale sul giardinaggio fatto in casa e trattati specifici di medicina sono tra gli esempi che ne dimostrano la peculiare molteplicità di interessi.

Insomma, questo tirocinio non è esclusivamente un’attività formativa prettamente tale, ma è più che altro un’occasione per entrare nella vita di un uomo che sarebbe stato un piacere aver potuto conoscere, in modo non invadente ma delicato, e di cui si spera di aver dato un assaggio in questo articolo.


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