Il quadro dietro la leggenda: La ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer

Jan Vermeer è uno dei più famosi pittori fiamminghi del XVII secolo, nasce a Delft in Olanda nel 1632, figlio di un mercante d’arte e tessitore di seta che influenza la futura carriera nell’arte di Vermeer e che inizia la sua formazione artistica intorno al 1640.

Vermeer, grazie al matrimonio con Catherina Bolnes, ottiene dapprima l’appoggio della suocera Maria Thins e successivamente da quello che sarà il suo principale mecenate, Peter Van Ruijven; noto per l’attenzione ai particolari e alla resa dei suoi quadri, Vermeer impiegava molto tempo a terminare le sue opere e non lavorava quasi mai su più di uno di essi alla volta. La sua tecnica pittorica era incentrata nella resa dei suoi soggetti nella maniera più vivida possibile, avendo come strumento l’utilizzo del colore puntinato che regalava colori trasparenti dando così maggiore consistenza agli oggetti rappresentati.

Giovane donna con una brocca d’acqua, Jan Vermeer, 1664-1665

Questa sua tecnica è presente in tutti i suoi quadri, come La lattaia (1658-1660) e Giovane donna con una brocca d’acqua (1664-1665).

Il quadro più conosciuto al mondo di Vermeer è sicuramente Ragazza con turbante o, come molti lo conoscono erroneamente, La ragazza con l’orecchino di perla realizzato intorno al 1665-1666.

Ragazza col turbante, Jan Vermeer, 1665-1666

Soprannominata da molti come “la Monna Lisa olandese”, ciò che cattura lo sguardo del pubblico è sicuramente la ragazza del ritratto, dipinta da Vermeer con un’espressione languida, con la bocca socchiusa ed inumidita, che suscita meraviglia ma anche mistero nello spettatore che si trova all’improvviso nella posizione di interrogarsi su chi sia e quale sia la storia che riguarda la modella rappresentata.

Nel quadro la ragazza è dipinta di tre quarti, lo sguardo rivolto verso lo spettatore ed è illuminato dalla luce, il capo è avvolto da un turbante azzurro con una fascia gialla, le sue labbra dischiuse sembrano rappresentare una sensualità appena accennata, quel poco che basta perché nel Seicento il quadro di Vermeer venga additato come troppo indecente per essere apprezzato veramente.

Ragazza col turbante, Dettaglio della bocca

Quel che ci attira, però, non è solo lo sguardo della modella, ma anche la grande perla a forma di goccia che la stessa indossa all’orecchio la cui lucentezza è resa da un virtuoso effetto ottico che il pittore usa per creare la forma della perla.

Nonostante il vestito e il turbante ci facciano intendere le umili origini della ragazza, la perla stona con la sua “proprietaria” poiché un gioiello del genere era prerogativa delle dame di nobili origini; molto probabilmente, come molti studiosi credono, era una semplice imitazione di vetro di fattura veneziana.

Ragazza col turbante, Dettaglio della perla

Anche il turbante è un elemento contradditorio per l’epoca: questo altro elemento fa pensare che ci si trovi davanti ad un tronie, categoria della ritrattistica che presenta un mix tra il ritratto di costume e il quadro di storia; questo rende possibile che il volto dipinto da Vermeer sia in realtà idealizzato e che non appartenga realmente a nessuno.

Nel quadro in questione quello che conta veramente non è il volto o il corpo della ragazza, ma la sua anima e quello che attraverso il suo sguardo magnetico non manca di incantare con la sua bellezza ed espressività che trasmette al pubblico che la guarda con incanto e stupore.


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