#MFW ELISABETTA FRANCHI: Fashion Eco-Economy

La minigonna, simbolo dell’emancipazione femminile. Gli anni Settanta, il grido di rivolta dei giovani e delle giovani, l’indipendenza, la rivalsa: sono queste le pietre miliari ricamate sui capi della nuova collezione presentata da Elisabetta Franchi nel suo atelier in occasione di questa fashion week. È lei la stilista che ricerca l’interpretazione di una donna consapevole della caduta di quelle barriere che da sempre l’avevano contraddistinta fino a quel momento, una colonna portante della società moderna dotata di nuova determinazione e capacità di vivere la sua vita indipendentemente.

L’ispirazione, il motivo che ha spinto Elisabetta Franchi ad impugnare la matita, è il riferimento sempre vivo ad una “Donna con la D maiuscola”, come lei ama definirla. E quest’anno è Monica Vitti, la donna tra gli uomini, una comica bellissima con un grande stile: una persona che non si prendeva troppo sul serio, virtuosa senza ostentarlo, con un carattere e una personalità straordinaria.

E nel raccontare la sua collezione, da Monica Vitti alla donna moderna, si passa alle tematiche che stanno più a cuore alla stilista. Si parla di moda e animali, il grande binomio che da sempre ha sorretto e messo in discussione l’ambiente del fashion design.

Credo che oggi una donna che indossa una vera pelliccia sia consapevole di avere un animale morto addosso”.

Sono queste le parole di Elisabetta Franchi che, molto vicina alla questione ecologica, indirizza in questa direzione la sua collezione Autunno – Inverno 2018/2019. Non solo pellicce e montoni ecologici, ma anche molta attenzione ai tessuti. La stessa stilista sottolinea l’eliminazione dell’angora dai suoi materiali: “Quando ho iniziato la collaborazione con la LAV” dice la Franchi “Io avevo l’angora in collezione. Mi hanno spiegato che l’angora viene scuoiata viva”. E prosegue spiegando che i piumini da lei realizzati non sono in piuma d’oca, aggiungendo che “L’eco è molto più bello e molto più caldo dell’animale vero”. Questi toni, così accesi e determinati, arrivano dopo la lettera, inviata dalla stilista alle redazioni dei più importanti quotidiani nazionali, sul fenomeno -purtroppo triste e frequente- dei cani randagi nelle regioni del Sud Italia: una piaga diffusa, sulla quale Elisabetta Franchi ha voluto esprimere biasimo e disprezzo.

E così la nuova collezione è un connubio di tessuti importanti e inserti in naplak, dall’eco-mongolia color zucchero filato, agli eco-montoni gianduia e ocra, fino alle minigonne in eco-pelle lucida che rimandano direttamente agli anni Settanta. Capi che si abbinano e giocano con accessori coloratissimi in plexiglass e plastiche, materiali che li rendono leggeri e luminosi.

In una parola EcoFashion, in due Elisabetta Franchi.

 

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Le immagini presenti nell’articolo sono state scattate dagli autori

 

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