Pelliccia: un decalogo dal modello classico a quelli moderni

Pelliccia sì, pelliccia no? Non abbiamo dubbi sul fatto che la pelliccia sia un capo inventato millenni fa per far fronte alle gelide temperature invernali: molto probabilmente infatti anche le donne e gli uomini primitivi indossavano le pelli di animali per ripararsi dal freddo.

Ma, da tempo, la pelliccia ha affrancato il suo ruolo di mero riparo per diventare un simbolo di status e di potere. Infatti, così come diceva il sociologo Simmel, la moda è conformità e bisogno di distinguersi, quindi la necessità di affermare la propria individualità ha trasformato la pelliccia in qualcosa che solo chi gode di prestigio sociale può possedere.

Capo di punta degli anni ’70, la pelliccia è tornata irrimediabilmente di moda, proposto sia nella versione tradizionale, in pelo vero, sia nella nuova versione eco, così che anche chi non può permettersene una vera, e chi è contro l’utilizzo di pelo animale, può avere l’opportunità di sfoggiarla.

Per gli amanti della pelliccia, la scelta è vasta perché i designer si sbizzarriscono creando sempre nuovi modelli con forme geometriche, lunghezze diverse, intarsi, ricami, colori e stampe originali. Inoltre, il pelo non è più usato solo per creare capospalla, ma viene utilizzato per le bordature di cappotti e giacche, come ornamento per scarpe e borse e, ultima novità dell’autunno/inverno 2017, come bordatura di maglie, maglioni e anche pantaloni. E, in più, la passione per le pellicce non è più solo prerogativa delle donne per il periodo invernale ma, anzi, possiamo trovare inserti in pelliccia anche nelle collezioni p/e e nelle collezioni per bambini  come ad esempio nella p/e 2011 di Prada o nella a/i 2004 di Dolce&Gabbana Junior.

Ma come orientarsi in mezzo a tutte queste varianti? E soprattutto, siete certi di conoscerle tutte?

Classico e Intramontabile

Partiamo dal modello più classico, quello che quasi tutte le nostre nonne conservano durante tutti i mesi caldi nell’armadio insieme alla naftalina, per poi ritirarlo fuori l’8 dicembre, da vera sciura milanese per intenderci. La forma più comune presenta una lunghezza fino al ginocchio, maniche lunghe e taglio ampio, linee morbide e colori che vanno dal rosso al beige, passando per il marrone. Il pelo più gettonato è il visone, ma non mancano volpe e coniglio

Montone

Non proprio pelliccia, ma sempre in pelle di animale, è il montone, che possiamo trovare invece negli armadi delle nostre madri perché in voga negli anni ’70-’90. Di questo si trovano tagli diversi, che vanno dal cappotto lungo fino ai piedi alla giacchetta corta alla vita. L’esterno è liscio, è la pelle del montone o della pecora, di colore marrone chiaro o beige, e l’interno è invece fatto della sua pelliccia rasata, lo shearling. È indossato sia da donne che uomini, ma possiamo anche dire che sia l’equivalente della pelliccia per questi ultimi.

Molto più di un capo

La pelliccia diventa colorata. La possiamo trovare sdrammatizzata in tutti i colori possibili e immaginabili, e anche quelli inimmaginabili. Questo tipo di modello è anche facilmente reperibile nei negozi di fast fashion in eco pelliccia. Burberry ne ha proposta una che ha davvero tutti i colori possibili e inimmaginabili: è una cappa di eco-pelliccia arcobaleno, realizzata per dimostrare il sostegno della maison verso i diritti della comunità LGBTQ.

Versione Cappotto

I cappotti con gli inserti in pelo sono un must che non passa mai di moda. Prima il pelo seguiva i bordi anteriori della giacca, mentre ora, seguendo uno dei trend dell’ultima stagione, troviamo ai polsi delle maniche dei ritagli di pelo – anche molto ingombranti.

Gilet

Anche il gilet in pelliccia ha avuto molto successo negli anni precedenti, anche se ora le tendenze preferiscono la giacca a maniche lunghe.

Pellicce maculate e pellicce mixate

Pellicce maculate. Ricordano il manto di una tigre, o di un ghepardo, o di qualsiasi altro animale della savana. Le troviamo al naturale, quindi nei colori originali, o colorate. Il mix. L’evoluzione della pelliccia si è spinta anche verso una miscellanea di pelli e peli. Non è strano infatti trovare nei negozi giacche con diverse tipologie di tessuti: montoni, pelo, shearling insieme a lana, cuoio e camoscio, tutti insieme nello stesso capo.

Il pelo poi può avere diversi tagli: può essere lungo, corto, obliquo o riccio.

Piumino o Pelliccia?

Il piumino-pelliccia: si tratta di un incrocio tra i due prodotti. Tiene caldo grazie alle piume d’oca, ma ne tiene ancora di più grazie al pelo. Solitamente la parte superiore è in pelliccia, da cui esce la parte inferiore di piumino o anche solo le maniche.

Classico e Intramontabile 2.0

Per finire, abbiamo le pellicce intarsiate, un’evoluzione dei modelli classici. I disegni sono di fantasia, spesso rappresentano elementi della natura o forme geometriche. Le più famose sono il visone di Gucci con dei serpenti rossi intarsiati, e quelle di Fendi, ricche di fiori colorati.

FONTI

vogue.it

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