DEPOP Community: una nuova idea di shopping online

Se pensate a Depop come ad una semplice ed impersonale app di compra-vendita, vi state sbagliando. In una società in cui ormai l’acquisto online è all’ordine del giorno, Depop offre più di questo, si è sviluppato come una vera e propria comunità. “Mi piace Depop perché è molto più social di altre app e viene percepita più come una comunità che solo un’ app per lo shopping” questa l’opinione di Cassie (Squid’s Vintage).

“The creative community’s mobile marketplace”

Ma come è arrivata a guadagnarsi un posto nell’ olimpo delle applicazioni per smartphone?

Depop viene fondata da Simon Beckerman nel 2012 inizialmente come appendice al PIG magazine, e consisteva in una piattaforma per acquistare i prodotti presentati dal magazine. Negli ultimi anni si è poi sviluppata in una realtà totalmente indipendente. Ora Depop è infatti un luogo virtuale di vendita ed acquisto, dove ogni utente può esporre con foto i propri prodotti in vendita curandone l’esposizione sulla propria pagina.

“Depop inoltre si prende buona parte della vendita finale, ma fanno un buon lavoro nel mettere in mostra il tuo prodotto, quindi la cosa si bilancia. Hai più promozione, visibilità e interazioni con il team Depop, di quanto potresti avere con un’altra app o piattaforma. Il team ti dà una mano, è d’aiuto e vi è un tocco più personale.” (Jessica Augustine, Media Vuelta Vintage)

È una sorta di fusione tra Ebay e Instagram: la funzione principale è la vendita di oggetti, ma la presentazione del proprio feed è fondamentale. Depop diventa quindi anche una fonte di ispirazione grazie alle foto degli utenti, ed una piattaforma per esprimere se stessi e soprattutto il proprio stile. “Penso sia intelligente che abbiano preso a modello instagram, cercare abiti è più interessante in questo modo” sostiene Hannah (Hannah Taurins), e sulla stessa linea Jessica Augustine afferma: “Mi piace Depop per diverse ragioni. La creatività di compratori e venditori, il suo aspetto di social media, e il fatto che sia molto facile da usare. La pagina explore è un feature che apprezzo molto, perché è lì che vedi brillare la creatività dei venditori”.

Cassie, Hannah e Jessica Augustine sono approdate su Depop tramite altre app come Poshmark e Instagram o tramite familiari che già facevano uso di questa piattaforma. Jessica Augustine spiega in questo modo il rapporto con i clienti:

“La maggior parte delle persone con cui sono entrata in contatto sull’app sono state gentili, rispettose e disinvolte. Tuttavia alcuni clienti non capiscono il lavoro e lo sforzo che i venditori investono, e possono apparire scortesi. È frustrante quando la gente fa offerte molto basse e poi si offendono quando le loro offerte vengono rifiutate. Penso che forse non considerino tutta la fatica che implica curare un negozio online. Fortunatamente per me, questo non è il caso con la maggior parte dei miei clienti. Ho avuto clienti molto piacevoli”

Hannah inoltre spiega come gestire la sua pagina Depop le abbia insegnato molto in materia di comunicazione: “Devo essere molto chiara e solitamente devo addolcire le mie parole per apparire gentile. Sono una persona molto diretta ma questo può essere frainteso come scortese tramite messaggi privati”.

La realtà Depop è cresciuta negli ultimi anni arrivando ad installare tre basi operative a Londra (il quartiere generale ha sede a Shoreditch), Milano e New York e il senso di comunità che la caratterizza è incoraggiato da diversi eventi realizzati per attrarre persone e creare un legame tra loro e con tutto il mondo Depop. Per esempio il brunch a New York organizzato per lo scorso 18 gennaio, Let’s Hang LDN del 25 gennaio, il Depop Market o le serate R&B: occasioni che sfociano anche da ciò di cui si occupa Depop, ma che sono fondamentali per creare un legame tra gli utenti.

La comunità Depop è molto varia e in mezzo a migliaia di utenti comuni fanno capolino anche personaggi famosi come Chiara Ferragni (blogger di fama mondiale), Shaquille O’ Neal (dal basket, alle vendite online) e Dita Von Teese (star del burlesque).

Insomma, una comunità in crescita e molto promettente, una realtà affermata ma che ancora può migliorare. Hannah suggerisce “Se dovessi aggiungere qualcosa, sarebbero solo piccole cose come una funzione-salva o una funzione-saldi che permetta di fissare una percentuale di sconto su tutto il negozio, senza doverlo fare individualmente.”

La realtà perfetta per chi cerca affari e senso di comunità in un unico posto, per chi vuole dare maggior spessore alla propria attività, cercare ispirazione ed esprimersi.

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