Un anno di libri da tutto il mondo – TED: ideas worth spreading

Nel settembre 2015, Ann Morgan ha tenuto una conferenza al TEDGlobal di Londra.

Il tema della conferenza è emerso immediatamente. Qualche anno prima si era chiesta che cosa raccontassero di lei i libri che possedeva e aveva letto. La risposta le era parsa allarmante: orizzonti ristretti, letteratura perlopiù inglese o americana, insomma, di opere tradotte poco e nulla.

Per questo motivo la Morgan ha dato inizio, nel 2011, ad un progetto quasi sproporzionato per le sole forze di una persona: dopo aver stilato un elenco di tutte le nazioni del mondo, si è impegnata a leggere un libro per ciascuna di esse e a scriverne sul suo blog, il tutto durante il corso dell’anno successivo.

Le difficoltà si sono rivelate molte fin da subito: quale lista di nazioni considerare? Come scegliere il libro più interessante o adatto ai suoi gusti? Ci sarebbe stata almeno un’opera tradotta in inglese per ogni nazione?
I paesi anglofoni, infatti, tendono a pubblicare solo il 4/5% di opere tradotte sul catalogo totale ogni anno. In più, molti libri francesi vengono tradotti da autori francesi o svizzeri, restringendo a pochi titoli il resto dei paesi francofoni.
Per affrontare questo problema, Ann ha lanciato un appello sul suo sito, senza peraltro aspettarsi di riscuotere successo; eppure, già dopo qualche giorno aveva coinvolto nel suo progetto completi sconosciuti.
Non solo: in molti casi queste persone non si limitavano a consigliarle dei titoli, ma si preoccupavano di acquistarli e spedirglieli, magari anche deviando da viaggi di piacere personali.

La Morgan continua ad esporre col sorriso la sua avventura, raccontando di alcuni testi particolarmente distanti dalla sua cultura in cui si è imbattuta durante quest’esperienza: la storia di un’orgia su un albero, oppure quella di un condottiero africano.

Ann cita anche altre esperienze sorprendenti: per trovare un libro della piccola nazione portoghese di São Tomé e Príncipe ha dovuto chiedere una traduzione sul momento di una raccolta di racconti, mentre per trovare un volume da Panama è stata costretta a chiedere una traduzione la cui pubblicazione fosse stata rifiutata.

Lo scopo non era arrivare a pretendere di possedere una cultura globale – un libro, dice, è troppo poco per poter conoscere un intero paese – ma spingersi al limite delle proprie mancanze. Ed è stata proprio la sua iniziale ignoranza a rivelarsi il punto di forza del progetto.
Ancora una volta, la letteratura è il mezzo ideale non solo per abbattere le frontiere e scoprire passioni condivise con dei totali sconosciuti, ma anche per migliorare se stessi e crescere.
Se è vero che un anno di letture multiculturali non è sufficiente per farsi un’idea precisa della letteratura internazionale, resta ugualmente vero che è il primo passo di un cammino straordinario verso una ricchezza interiore non indifferente, percorso che la Morgan consiglia a tutti i suoi lettori e spettatori.

La vostra libreria, invece? Che storia racconta?

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