Un Leone rivoluzionario a Keith Jarrett

Una rivoluzione è iniziata nel mondo musicale. Keith Jarrett, “uno dei più importanti pianisti nel campo dell’improvvisazione e del jazz”. Così il Cda della Biennale di Venezia sul grande interprete, che ha ricevuto dall’istituzione internazionale – dell’era Paolo Baratta – il prestigioso Leone d’Oro alla carriera per la Musica 2018.

La proposta del direttore artistico Ivan Fedele è stata accolta, anche se costituisce una novità. Il “musicista assoluto, amatissimo dal pubblico”, come lo descrive la Biennale sul proprio sito, è il primo jazzista a cui è stato consegnato questo riconoscimento. La cerimonia di consegna del premio è fissata per il 29 settembre.

Oltre quattro milioni di dischi solo per il Köln Concert: questo in poche parole è Jarrett, che nei giorni del 62° Festival Internazionale della Musica Contemporanea sarà in concerto per la rassegna. Il Maestro porterà in scena alcuni dei suoi brani più famosi.

“Sono cresciuto assieme al pianoforte – racconta – ne ho imparato il linguaggio mentre cominciavo a parlare”. Un destino scritto già negli anni dell’infanzia. Infatti negli anni Settanta eccolo al fianco di Miles Davis, dopo i primi cinque anni in tournée con Art Blakey’s Jazz Messenger.

Sostiene così la Biennale di Venezia nella sua motivazione: “Keith Jarrett è un artista che si è cimentato con straordinario talento e creatività in diversi generi musicali, tra i quali la musica classica, componendo partiture raffinate e graffianti al tempo stesso”. E ancora “La sua sterminata discografia è la testimonianza di un’arte senza confini e di una personalità unica nel campo del jazz, il cui approccio e la cifra stilistica così personali ne fanno un maestro universale della storia della musica”.

Jarrett aggiunge un altro premio sul suo scaffale dove, per dirne alcuni, si trovano già Leonie Sonning Music Prize (2004), Commandeur de l’Ordre des arts et des lettres (2007) e National Endowment of the Arts Jazz Master Award for Lifetime Achievement (2014).

Con il desiderio che l’ha spinto verso il cammino del jazz, quello di “cambiare le note nelle composizioni di altri musicisti” (come ha raccontato nel video della cerimonia del premio NEA, minuto 2:50:00), Jarrett ha permesso al jazz di ottenere la propria giustizia, ma la rivoluzione è appena iniziata.


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