Kurri Kurri, la casa del mullet haircut: i cosiddetti capelli a triglia

Febbraio 2018, Stato del Nuovo Galles del Sud, Australia: fomento, folla e grandi voci davanti al bar del Chemsford Hotel a pochi passi dalla via principale della piccola cittadina di Kurri Kurri. A che cosa si deve tanto scalpitio? Dalla lontana Europa nessuna idea, ma tra i locali non si parla d’altro da mesi: Kurri Kurri ospiterà il primo Mullet Festival australiano.

Mullet? Una parola familiare

Conosciuto in italiano nella declinazione di “capelli a triglia”, il mullet haircut consiste in un taglio corto davanti, sopra e sui lati e invece lungo nella parte posteriore. L’origine del nome non ha una fonte precisa: è opinione comune che derivi dall’espressione austrialiana looking like a stunned mullet, letteralmente “sembrare un cefalo stordito”, secondo altri è il fashion guru francese Henry Mollet a coniare il termine negli anni Settanta o in alternativa il film Cool Hand Luke (“Nick mano fredda”) degli ultimi anni Sessanta. Il mullet haircut non ha né datazione né nominazione precisa, ma conosce il suo apice negli anni Ottanta: in accordo con l’Oxford English Dictionary, il termine mullet diventa parte integrante della cultura grazie al successo della canzone Mullet Head dei Beastie Boys e a figure iconiche come il conduttore radiofonico Pat Sharp, il cantante e attore gallese Tom Jones e il leggendario David Bowie. Se il mullet haircut nasce come moda gender-free, apprezzata indistintamente da donne e uomini, oggi si configura primariamente come acconciatura maschile.

 

 

Nel frattempo a Kurri Kurri, il primo Mullet Festival australiano

Sono infatti prevalentemente uomini i concorrenti al Mullet Festival di Kurri Kurri, evento organizzato dalla parrucchiera e proprietaria dell’hotel ospite, Laura Johnson. La collaboratrice Sarah Bedford spiega: “Gli australiani amano l’icona. Abbiamo così tanti mullet in città e nella mia famiglia. Mio suocero lo ha da 60 anni”. Il concorso si organizza in categorie e vanta anche una passerella. Alex Keavy, vincitore della categoria Junior, promette di spendere parte dei soldi del premio (soli 50 dollari) per comprare una torta alla fidanzatina e regala alla stampa una frase di grande impatto:

 “It’s not a hairstyle, it’s a lifestyle”

Per la categoria donna gareggia una sola concorrente e vanta l’età di soli 11 mesi. Il focus è però sulla categoria uomini: il vincitore del gran premio è Shane “Shagger” Hanrahan di Denman, la cui magnifica acconciatura inizia la sua storia nel 1986.

 

 

Nonostante le critiche spietate il mullet haircut resta uno stile intramontabile, oggetto di lungo dibattito nel corso degli anni trascorsi e oggi in attesa di un nuovo Influencer che lo riscatti e gli doni una esistenza. Un primo tentativo è quello dell’hairstylist John Vial, il cofondatore di Salon Sloane a Londra. La foto pubblicata su Instagram ritrae un mullet dalle “proporzioni intergalattiche”: l’acconciatura è costituita da un taglio a caschetto sulla parte superiore che dietro si stringe verso il fondo, mentre la parte posteriore e inferiore dei capelli è lunga e liscia.

 

 

 

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