Millennials: differenze di informazione e comunicazione

Vengono chiamati Millennials (o generazione Y) quella categoria di persone nate tra il 1980 e il 2000. Caratteristica principale dei Millennials è quella di aver sperimentato per primi la rivoluzione digitale, essendo nati nel bel mezzo dello sviluppo di internet. Queste persone si caratterizzano rispetto alle precedenti proprio per il maggior utilizzo e maggiore familiarità con le tecnologie digitali. In particolare, la generazione è stata plasmata dall’aumento delle tecnologie a comunicazione istantanea come SMS, e-mail e IM, e grazie ai social networking (Facebook, Twitter, MySpace). Questi nuovi strumenti orientano i Millennials verso lo scambio di informazioni e di idee, la vendita, l’organizzazione di iniziative, viaggi, eventi ecc. Questi nuovi mezzi hanno avuto ripercussioni sia positive che negative.

Tra i meriti delle nuove tecnologie si rilevano una maggiore espressione di sé e l’accettazione degli altri; valori condivisi tanto che questa generazione è radicalmente più tollerante rispetto alle precedenti. Caratteristica dei millennials è anche lo shopping selettivo: spesso gli acquisti oltre a soddisfare l’esigenza dell’acquirente sono anche il mezzo per inserirsi, rappresentare un’identità o far parte di un gruppo. Questi acquisti sono accuratamente selezionati e low cost. Le vacanze vengono prenotate on-line e le scelte di spesa di questa generazione sono piuttosto prudenti. I millennials amano il cambiamento, sono spesso influenzati dalle mode e viaggiano molto. Sono sempre connessi e usano incessantemente la rete. L’utilizzo di internet è centrale per queste generazioni, infatti viene consultato per risolvere le esigenze di tutti i giorni, ma anche per effettuare ricerche più specifiche come quella del lavoro. Internet assolve anche una funzione ludica e di intrattenimento, e permette di coltivare le passioni e gli interessi. La percezione dei Millennials è fortemente condizionata dal fatto di essere aggiornati in tempo reale: la loro connessione con gli eventi è immediata perché una notizia, un avvenimento o cambiamento fa il giro del mondo in pochissimo tempo. Ne risulta che queste persone hanno maggiore accesso a informazioni, video, musica, e a tutto quello che sia di loro interesse o meno. Altro tratto distintivo dei Millennials è la condivisione; questi mostrano e spesso esibiscono momenti della loro vita manifestando i loro gusti personali, gradimenti e/o curiosità. Molto di frequente hanno l’esigenza di partecipare e contribuire alla costruzione di nuove realtà virtuali come blog, imprese, pagine… e tutto ciò che rientra nei loro interessi. Con i Millennials sono nate anche nuove figure come l’influencer, un personaggio popolare in rete che ha la capacità di influenzare il comportamento e le scelte di acquisto di un determinato tipo di utenti.

I Millennials presentano però anche caratteristiche negative rispetto alle precedenti. In particolare questa generazione è stata indicata col nome di “Peter Pan”, perché ritarda il passaggio alla vita adulta. Questo è dovuto sia alla crisi economica del 2007-2010, sia alla nuova riconfigurazione delle competenze e capacità richieste. Ma non solo. Simon Sinek si è occupato spesso della questione dei Millennials nei suoi interventi. Nel 2016, durante una puntata del TED talks Inside Quest con Tom Bilyeu, Sinek ha spiegato le caratteristiche di questa generazione ma soprattutto le sue problematiche. Egli definisce i Millennials una generazione difficile da gestire perché pensa che tutto gli sia dovuto: spesso sono narcisisti, egoisti, dispersivi e pigri. Per Sinek, i Millennials spesso hanno tutto ciò di cui hanno bisogno, ma si sentono ugualmente infelici e inappagati. L’infelicità viene individuata dallo studioso in queste radici:

educazione fallimentare della famiglia: la famiglia non li ha preparati alla vita reale, ma li ha cresciuti con falsi miti e nell’illusione di essere persone speciali e destinate a grandi cose. In questo modo sarebbero stati privati di un sano realismo.
tecnologia: i nuovi mezzi tecnologici riescono con la loro fortissima interazione a creare forme di dipendenza. La dipendenza inizia a consolidarsi fin da un’età giovanissima, cioè quando l’individuo si rivolge a questi mezzi per compensare i momenti difficili tipici di questa fase; momenti che sono caratterizzati da ansie, paure e stress. Il nostro corpo in presenza di questi mezzi produce dopamina, una sostanza che si ottiene anche fumando e bevendo. Per esempio, quando riceviamo like, messaggi e commenti il nostro corpo produce dopamina e proprio questa fa entrare l’adolescente in un circolo di dipendenza. L’assuefazione si ripercuote sulle capacità relazionali, poiché i giovani tendono a creare dei legami superficiali con le persone senza mai fare un vero affidamento su di loro. Non bastasse ciò, questi mezzi offrono una visione distorta della realtà: le immagini, i messaggi spesso sono modificati e producono una visione non veritiera.
impazienza: le gratificazioni istantanee aumentano il nostro senso di impazienza, ma allo stesso tempo ci disabituano all’attesa. La frustrazione si presenta quindi nei Millennials immediatamente quando devono ottenere dei risultati che necessitano di molto tempo e pazienza.
contesto: negli ambienti di lavoro spesso si trovano in difficoltà; scontrandosi con la realtà faticano a ottenere un loro equilibrio. In questi ambienti spesso i più giovani si sentono solo un numero, tutto si concentra sulla velocità e non sulla crescita personale dell’individuo. Mancando questo processo di valutazione del soggetto si genera un senso di inadeguatezza.

L’infelicità congenita dei Millennials non è dovuta secondo Sinek a una loro colpa, ma deriva dall’ambiente in cui sono cresciuti e dalla loro costante dipendenza da internet. Sarebbe però errato considerare queste generazioni influenzate solo dai nuovi media. La letteratura popolare tra il 1900 e il 2000 ha esercitato un profondo polo di attrazione per i giovani di oggi, che hanno trovato punti di riferimento durante l’infanzia-adolescenza in opere come Harry Potter, Piccoli Brividi… Invece il rapporto con il giornalismo cartaceo e la radio resta più complesso. La radio rispetto agli anni d’oro ha subito un brusco processo di ridimensionamento, mentre il giornalismo già da decenni ha iniziato un cambiamento strutturale, in particolare il mutamento più evidente è l’aumento della dimensione delle immagini con conseguente riduzione progressiva di informazioni dovuta alla rapidità con cui oggi le notizie vengono trasmesse. I millennials si focalizzano sul titolo e le immagini, le notizie che passano sotto i loro occhi sono così tante che le scorrono frettolosamente spesso senza leggere tutto l’articolo ma solo il titolo.

Indubbiamente questa generazione presenta molti vantaggi e punti di forza, ma manifesta anche lacunose questioni. Ad acuire queste carenze è la mancanza di una educazione digitale che possa aiutare i nuovi giovani a ottenere un equilibrato utilizzo che non comprometta il sano sviluppo della persona.

 


 

 

 

 

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