Niente Nobel per la Letteratura 2018, e forse nemmeno 2019

Il premio Nobel per la letteratura nel 2018 non sarà assegnato. Era già successo durante le due guerre mondiali, e nel 1935, anno in cui non vennero selezionati scrittori candidabili. Nonostante i precedenti la mancata assegnazione di quest’anno è sorprendente, perché non vi sono guerre di mezzo, bensì uno scandalo sessuale, cui si aggiunge anche un’accusa di corruzione.

Il 4 maggio scorso l’Accademia Nazionale di Svezia ha infatti annunciato che il premio di quest’anno sarà postposto e sarà consegnato insieme a quello del 2019. La decisione è stata supportata dalla Fondazione Nobel:

” The Nobel Prize in Literature 2018 has been postponed. The Nobel Foundation supports the Swedish Academy’s decision.” (Tweet della Nobel Foundation 04/05/2018).

“Il Premio Nobel per la Letteratura 2018 è stato postposto. La Fondazione Nobel sostiene la decisione dell’Accademia.”

Nel comunicato ufficiale della Nobel Foundation si ricorda come la fondazione sia responsabile del soddisfacimento di quanto espresso nel testamento di Alfred Nobel. Il sorgere di una situazione grave, tanto da farne calare la credibilità, in una delle istituzioni che decidono i premiati, è valida per bloccare il premio.

Jean- Claude Arnault e Katarina Frostenson

Si fa poi riferimento al fatto che l’Accademia Svedese saprà ripristinare il suo prestigio e la fiducia del pubblico. Elemento, quest’ultimo, chiave nella credibilità dell’assegnazione di un premio di tale portata, quale appunto il Nobel per la Letteratura. A questo punto è stata avanzata l’ipotesi che il premio possa non essere assegnato insieme a quello del 2019, che potrebbe a sua volta non vedere la luce.

Lo scandalo che ha dato il via al tutto, ha travolto Jean- Claude Arnault, fotografo anglo-svedese accusato di molestie e violenze sessuali. Pur non essendo membro dell’Accademia, ad essa lo lega il fatto di essere sposato con un suo membro, la poetessa Katarina Frostenson, entrata nell’istituzione a soli 39 anni, i cui lavori sono ormai considerati in patria dei classici.

Katarina ha fornito risposte evasive a chi le ha chiesto cosa sapesse delle attività illecite del marito, al quale sono state rivolte accuse da diciotto donne, tra scrittrici, attrici, studentesse e impiegate, per reati sessuali perpetuati in trent’anni. Qualcuno si era infatti domandato se la Frostenson non avesse addirittura contribuito al silenzio generale sulla vicenda anche prima dell’inzio delle indagini, lo scorso novembre. Le affermazioni di Ebba Witt Brattstrom hanno spinto a parlare di “segreto di Pulcinella”.

Docente universitaria di letteratura, la Brattstrom è stata per trent’anni moglie di Horace Engdhal,  uno dei membri più influenti dell’Accademia, nonché grande amico di Arnault. Quando Ebba fece notare i comportamenti scorretti di Arnault al marito questi la tacciò di paranoie femministe. Ora però non è più possibile tenere tutto sotto il tappeto: l’indagine dall’autunno scorso ha pian piano portato il tutto allo scoperto, e poco prima della decisione del 4 maggio, sarebbero emerse delle attenzioni sconvenienti di Arnault persino nei confronti della principessa Victoria.

A raccontare la vicenda è sempre la signora Witt-Brattstrom, la quale ricorda come la principessa fu salvata da un’assistente. Engdhal al Telegraph ha sostenuto di ricordarsi dell’aneddoto, ma anche che la ex moglie:

“known to make the greatest possible effort to do harm to the reputation of the Swedish Academy and of me personally”. (Articolo Telegraph “Swedish crown Princess Victoria “graped” by French photographer at Nobel Academy”)

“sia conosciuta per sforzarsi al massimo per creare danno alla reputazione dell’Accademia Svedese e a me personalmente”

La Principessa Victoria di Svezia

Ancora più scioccante del palpeggiamento ai danni della principessa è l’accusa di presunta corruzione. L’autunno scorso l’Accademia fece partire un’indagine sui rapporti con Arnault, dalla quale emerse che dal 1996 per sette volte Arnault aveva fatto trapelare informazioni sulla scelta dei vincitori; informazioni che poteva aver avuto solo da una persona. Anche il denaro entra in gioco se si considera che il premio Nobel per la Letteratura è un classico delle scommesse. A dimostrare qualche fuga di notizie sono proprio le puntate sui vincitori. In particolare quando nel 2008 vinse a sorpresa Jean-Marie Le-Clézio, e due giorni prima il suo nome ebbe così tante puntate da far scendere la quota da 75 -1 a 2-1. Inoltre si indaga sui finanziamenti a Forum. La Frostenson ha destinato infatti ingenti somme proprio al centro culturale del marito.

A questo punto, l’Accademia deve ritrovare la fiducia e il prestigio perduti, ma anche nuovi membri, dal momento che lo scorso aprile Sara Danius, segretario permanente, è stata costretta a dimettersi.  Il motivo è il tentativo di commissariamento di indagini per chiarire eventuali comportamenti inappropriati: per protesta contro la permanenza della Frostenson in commissione, otto membri avevano lasciato l’Accademia. Considerando il totale di diciotto, i membri tuttora in commissione sarebbero in numero troppo limitato per procedere all’assegnazione del premio. Infine a causa della pressione dei media, nello specifico di un tabloid online che ha analizzato le sue poesie in cerca di prove, anche la Frostenton si è dimessa.

L’Accademia necessariamente deve prendersi una pausa per riformarsi e rivedere lo statuto: non sono infatti previste dimissioni, l’incarico è a vita. Occorre quindi rivedere le regole per i membri e pensare a come riguadagnare credibilità. Il tutto mentre molti si domandano se abbia ancora senso un premio del genere. Ma soprattutto, mentre cala un velo di malinconia sulla letteratura. A perderci sono in particolare gli artisti premiati: nel contesto di un’istituzione pervasa da tali atmosfere e avvenimenti con quali valori e sulla base di cosa saranno stati insigniti del Nobel?


FONTI
Fonte 1
Fonte 2

Fonte 3

Fonte 4

Profilo Twitter Nobel Prize @NobelPrize


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