The Terror: la serie tv horror ambientata tra i ghiacci artici

Nel 1845 una spedizione britannica guidata dal capitano ed esploratore John Franklin partì da Greenhithe, Inghilterra, alla volta delle desolate e fredde lande artiche. Scopo della missione: scoprire il leggendario passaggio a nord-ovest, celeberrima rotta navale che avrebbe dovuto collegare l’Oceano Atlantico al Pacifico attraverso il Polo nord. Quella di Franklin fu solo l’ultima di una lunga catena di spedizioni cominciate secoli prima e rivelatesi tutte fallimentari. Le due navi impegnate nell’impresa, la Terror e l’Erebus, scomparvero inghiottite dal bianco feroce dell’Artico e per un secolo e mezzo non se ne seppe più nulla, nonostante le innumerevoli ricerche. Non vi furono superstiti.

The Terror, serie tv dalle tinte horror tratta dall’omonimo romanzo di Dan Simmons, è il resoconto romanzato della tragica vicenda storica. La narrazione si destreggia con agio attraverso i misteri irrisolti che avvolgono i fatti realmente accaduti; prende spunto dai pochi indizi e reperti rinvenuti dai soccorritori negli anni successivi (tombe, messaggi, resti umani) così come dalle testimonianze delle popolazioni Inuit entrate in contatto coi membri della missione, ma si riserva la libertà di ricamare tra i vuoti del tessuto storico una trama dai toni cupi e soprannaturali. I 10 episodi seguono le vicende dei due equipaggi guidati da John Franklin (Ciarán Hinds) e dal suo secondo, il capitano Francis Crozier (un bravissimo Jared Harris). Le già notevoli difficoltà del viaggio pluriennale attraverso territori inesplorati accrescono enormemente quando entrambe le navi rimangono intrappolate oltre il previsto nei ghiacci del Mar Glaciale Artico. Malcontento e tensioni iniziano a serpeggiare tra gli uomini, afflitti da fame, malattie e condizioni estreme.

Ma non è tutto: una minaccia arcana e primordiale grava sui protagonisti. Il suo nome è Tuunbaq, mostruoso spirito-animale dalle fattezze simili a un immane orso polare. Offesa dagli atti sacrileghi dei membri della ciurma – colpevoli di aver ucciso lo sciamano che, solo, riusciva a tenerla sotto controllo – la creatura scatenerà la sua furia primitiva e sovrannaturale dando loro la caccia uno dopo l’altro, in un crescendo di violenza che condurrà a un sanguinario conflitto finale.

The Terror è la storia di un’attesa, del pigro scorrere del tempo che sembra quasi del tutto immobile, incastonato come le due navi tra i perenni ghiacci dell’Artico. La serie ha il grande pregio di riuscire a rendere alla perfezione l’atmosfera di esasperata lentezza e allo stesso tempo convulsa frenesia in cui sono immersi gli equipaggi, prendendosi tutto il tempo necessario per raccontarne le vicende pur senza mai risultare noiosa. Merito delle scenografie magnifiche ed immersive; dell’attenzione minuziosa al realismo di costumi e oggetti; e soprattutto di un cast eccezionale che risulta assolutamente credibile e trascina lo spettatore nel cuore della storia, come se si trovasse anche lui su uno di quei velieri arenati ai confini del mondo. I minimi avvenimenti quotidiani della vita di bordo e la ragnatela di rapporti tra i marinai risultano in tal modo tanto coinvolgenti e appassionanti quanto gli archi narrativi che virano con più decisione verso la spettacolarità horror.

The Terror è anche e soprattutto uno studio sull’uomo e sulle fondamenta che reggono la nostra società. Quale valenza hanno le leggi e le convenzioni che regolano il vivere civile? Sono elementi connaturati all’essere umano, o soltanto finzioni di facciata destinate a crollare una volta messe alla prova? La serie ci racconta la lenta ma inesorabile discesa verso la follia di un gruppo di individui posti in condizioni estreme. I problemi quotidiani, le rigide temperature, la mancanza di cibo da una parte; minacce sovrannaturali, eventi misteriosi e la paura della morte e di un destino inspiegabile e forse ancora peggiore dall’altra, conducono i membri dell’equipaggio a compiere atti atroci e innaturali e ad abbandonare ogni parvenza d’umanità – o forse, al contrario, ad abbracciarne l’essenza bestiale e selvaggia sepolta nel profondo sotto le regole e le morali artificiali su cui si fonda la civiltà. Lontani da ogni consorzio civile, da ogni forma di controllo e legge prestabilita, emerge il lato più cupo e violento dell’uomo, di cui forse Tuunbaq non rappresenta altro che l’emanazione concreta. Il vero nemico si rivela infine essere l’uomo stesso, più primordiale e selvaggio della bestia sovrannaturale che gli dà la caccia, in una sorta di homo homini lupus di plautina memoria.

Il relitto dell’Erebus è stato ritrovato nel 2014; due anni più tardi quello della Terror, sorprendentemente intatto. Il rinvenimento delle navi ha permesso di far luce su alcuni dei misteri circa il destino della spedizione, ma molti rimangono i lati oscuri: ombre abbastanza dense da permettere di immaginarvi mostri d’ogni genere celati al loro interno.

Nel frattempo, è già stata programmata una seconda stagione per la serie prodotta da Ridley Scott, con vicende e ambientazioni del tutto nuove: Giappone, seconda guerra mondiale, uno spettro minaccia i prigionieri di un campo di concentramento.  I presupposti per un’altra storia avvincente e terrificante ci sono tutti.

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