Celebrare il mito. Un 2019 tolkieniano

Oggi, lunedì 25 marzo, come ogni sedici anni a questa parte, si festeggia in tutta Italia il Tolkien Reading Day, un’intera giornata dedicata alla celebrazione dell’inventore della Terra di Mezzo. La scelta del 25 marzo non è certo casuale, ma corrisponde alla fatidica data della distruzione dell’Unico Anello, come è narrato ne Il Signore degli Anelli.

Ora, gli Elfi fabbricarono molti anelli; ma in segreto Sauron costruì un Unico Anello con cui dominare tutti gli altri, il potere dei quali era legato a quello con soggezione assoluta e destinato a durare solo quanto sarebbe durato il suo.

Lanciato nel lontano 2003 dalla Tolkien Society con lo scopo di celebrare e divulgare la grande opera dell’autore baluardo del genere fantasy,  il Tolkien Reading Day si è affermato negli anni anche in Italia, diventando un appuntamento celebrato in scuole, musei e librerie attraverso svariate e originali iniziative.

Evento a tema – ogni anno indossa una nuova veste – il 2019 è l’anno del misterioso, cromatismo più che azzeccato che tinge gran parte dell’opera tolkieniana.  Il Tolkien Reading Day si rivolge a tutti e invita ogni lettore amante della Terra di Mezzo e della lingua di Mordor a condividere sui social stralci delle sue opere accompagnate dall’hashtag  #TolkienReadingDay.

Per l’occasione tantissime sono le iniziative disseminate sul suolo italiano, la cui maggioranza ha animato il weekend appena passato. Tra gli appuntamenti della settimana, quello a Cagliari, venerdì 29 marzo, presso il Caffè Letterario di via Manno, dove, in occasione del 7° incontro degli Araldi degli Alqualonde, verranno letti alcuni testi dell’autore; e quello di martedì 26 a Catania, presso la Fumettolibreria, nel quale si leggeranno pagine tratte dai romanzi all’interno del nono raduno dello smial i Porti Grigi.

Il 2019 è un anno importante anche perché si festeggia il 50° anniversario della Tolkien Society, che per l’occasione ha organizzato Tolkien 2019, la più grande celebrazione mai coordinata prima in onore dell’autore inglese che si terrà dal 7 all’11 agosto. La scelta del luogo è ricaduta sulla città inglese di Birmingham, dove Tolkien ha passato la sua infanzia. Una cinque giorni colma di iniziative, che chiamerà a cospetto i più grandi appassionati professori, ricercatori e artisti che hanno trovato in Tolkien un cardine centrale della loro ricerca artistica e intellettuale. Tra i nomi già annunciati, Wayne Hammond, Christina Scull, Tom Shippey, Brian Sibley e l’illustratore Alan Lee.

I prossimi mesi vedranno anche l’uscita nelle sale del biopic Tolkien, diretto da Dome Kurasoki, previsto nei cinema americani a partire dal 10 maggio 2019. Una pellicola che racconta gli anni della giovinezza, quelli meno conosciuti, fino alla cruciale esperienza della Prima guerra mondiale di un J. R. R. Tolkien interpretato da Nicholas Hoult.

Per celebrare al meglio il 50° anniversario e offrire un ritratto di Tolkien a tutto tondo, è stata organizzata alla Morgan Library di New York, aperta dal 25 gennaio al 12 giugno, una mostra che dà adito a un lato dell’autore meno noto ma senza dubbio intrigante. Sono esposti gli acquarelli e i disegni realizzati da Tolkien che riprendono immaginari, paesaggi e le immancabili mappe che corredano la sua trilogia fantasy. Arte figurativa che si interseca con quella verbale – oltre disegni e quadri sono presenti anche i manoscritti – in un connubio perfetto tra parola e immagine, come avviene all’interno dei suoi libri, grazie alla vivezza delle descrizioni e l’immancabile corredo di mappe e illustrazioni, realizzate da Tolkien stesso, che donano incanto alle sue già magiche storie.

Nato nel 1892 in Sudafrica da genitori inglesi e cresciuto in Inghilterra, J. R. R. Tolkien è oggi una delle pietre miliari del genere fantasy, grazie a opere come Il SilmarillionLo Hobbit e la trilogia Il Signore degli Anelli. Di Tolkien si può dire sia stato un grande creatore, la cui fantasia, illimitata e complessa. ha partorito un intero mondo, quello della Terra di Mezzo, inventandone anche la lingua e l’alfabeto. Le sue opere, dai rimandi epici, tanto ricordano i cicli della classicità, costellati da avventure e pregni di valori e significati umani. Le opere dell’autore inglese nel loro aspetto poliforme contengono insieme le tinte forti della vita e le ombre dei sogni, in grado di appassionare e insegnare, come i migliori precettori, l’arte del vivere.

Per l’occasione, anche noi de Lo Sbuffo abbiamo deciso di prendere parte al Tolkien Reading Day; e quale modo migliore di celebrarlo se non lasciando parlare la sua immensa opera?

Poiché tutte le cose hanno un fine (perfino questa storia), venne finalmente il giorno in cui giunsero in vista della regione dove Bilbo era nato e cresciuto, dove la forma della terra e degli alberi gli era nota quanto le proprie mani e i piedi. Arrivando, su un’altura, egli poté vedere in distanza la “sua” Collina, e improvvisamente si fermò e disse:

Sempre, sempre le strade vanno avanti
su rocce e sotto le piante, a costeggiare
antri che di ogni luce son mancanti,
lungo ruscelli che non vanno al mare,
sopra la neve che d’inverno cade,
in mezzo ai fiori felici dell’estate,
sopra la pietra e prati di rugiade,
sotto montagne di luna inondate.

Sempre, sempre le strade vanno avanti
sotto le nubi e la volta stellata,
ma i piedi incerti, nel cammino erranti,
volgono infine alla dimora amata.

Gli occhi che han visto spade e fiamme ardenti
ed in sale di pietra orrori ignoti,
guardano infine i pascoli ridenti,
e gli alberi ed i colli tanto noti!

 


FONTI

J. R. R. Tolkien, Il Silmarillion, traduzione di Francesco Saba Sardi, Bompiani, giugno 2000.

J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, traduzione di Elena Jeronimidis Conte, Adelphi, giugno 1989.

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