Nel 2017 le Converse All-Star hanno compiuto cento anni, ma la storia del brand inizia qualche anno prima; la Converse Ruberr Shoe Company è stata, infatti, fondata da Marquis M. Converse nel 1908 in Massachusetts. Nei primi anni l’azienda produceva galosce e altri tipi di calzature in gomma, ma dopo qualche tempo il fondatore ha deciso di allargare il giro di affari, provando a entrare nel mercato sportivo e più precisamente in quello del basket, lo sport maggiormente in voga in quegli anni. Nel 1917 è uscito un modello con la suola in gomma e il corpo in tela che arrivava a cingere la caviglia, ma non ha riscosso il successo sperato.
Chuck Taylor –un cestista dell’epoca- ha però riconosciuto immediatamente la comodità di questa calzatura, tanto da arrivare a presentarsi direttamente nell’azienda di produzione per proporre migliorie in base alle proprie esigenze. Venne assunto come addetto alle vendite negli anni ’20 e sua è stata l’idea di creare un annuario “Converse Basketball Yearbook”, che ha aiutato non poco nel pubblicizzare le All-Star, dato che vi erano ritratti diversi giocatori mentre le indossavano. Taylor, innamorato di questo prodotto, lo ha promosso in tutto il Paese e così il loro successo si è legato indissolubilmente a lui. Il suo contributo è stato così importante che nel 1923 l’azienda ha preso la decisione di imprimere il suo nome insieme al logo, scelta che tutt’oggi viene rispettata. In occasione dei giochi olimpici del ’36 Chuck ha persino disegnato un modello con la tela bianca e le rifiniture della suola rosse e blu come omaggio alla bandiera americana, modello che è rimasto la scarpa ufficiale delle Olimpiadi fino al 1968.
Nel 1957 l’azienda ha iniziato a produrre le All-Star low cut, sempre con la suola in gomma e il corpo in tela, ma tagliate sotto la caviglia, accrescendo ulteriormente la popolarità della firma. Il successo del brand è continuato fino agli anni ’70 quando, a causa del boom economico, si sono imposte nel mercato sportivo altre grosse aziende, che proponevano modelli più accattivanti e innovativi. La Converse sembrava sull’orlo della crisi, ma la sua fortuna non era ancora finita: le All-Star hanno iniziato a essere indossate da un’intera generazione, come simbolo di ribellione. Sono tantissimi i gruppi rock ad avere indossato queste scarpe, tra cui gli AC/DC e i Nirvana, oltre ad attori “belli e dannati” come James Dean.
Nel 1992 il marchio ha spostato la produzione in Asia, perdendo l’etichetta “Made in USA” e lasciando inconsapevolmente spazio alle imitazioni, uno dei motivi che ha portato nel 2001 al fallimento dell’azienda. Due anni dopo il brand è stato acquistato dalla Nike per 305 milioni di dollari e le All-Star sono state rilanciate con nuovi colori e tessuti, restaurando il loro status di calzature alla moda.
Nonostante al giorno d’oggi esistano un’infinità di combinazioni tra tessuti, fantasie e colori, i modelli più venduti restano sempre il classico e originale nero e quello bianco disegnato da Taylor. Le All-Star, conosciute in America come “chuck” o “cons”, sono scarpe che hanno fatto scuola, chiunque, infatti, sa di cosa si parla quando vengono nominate e ne possiede o ne ha possedute almeno un paio.