call center rap Willie Peyote

Dal call center alla scena rap: il caso di Willie Peyote

Ci sono alcuni momenti della vita nei quali dobbiamo lasciarci tutto alle spalle e rischiare. Che sia una scelta personale o una di lavoro, bisogna sempre prendere in mano la situazione e costruire qualcosa che ci faccia dire: “Sì, è questo quello che voglio!”. Ma ne vale davvero la pena? Sicuramente questa è la frase che ci rimbomberà nella testa, ma senza tentare non potremo mai sapere come sarebbe andata.

C’è chi decide di dare una svolta alla propria vita anche prima di conoscere l’esito delle proprie azioni, senza certezze e senza sicurezze. Uno di questi è Willie Peyote, rapper e cantautore torinese. Ultimamente è un nome che si sente spesso. Lo scorso 25 ottobre è uscito Iodegradabile, il suo quinto album in studio. L’album – il primo prodotto da una major – è stato reso celebre grazie al singolo La tua futura ex moglie e ha portato a casa quattordici sold out su quindici date.

Il rapper si è sempre distinto dagli altri per la sua ironia. Infatti, nella sua bio di Instagram si descrive così:

Nichilista, torinese e disoccupato perché dire rapper fa subito bimbominkia e dire cantautore fa subito festa dell’unità.

Da operatore di call center a rapper

Non è raro che gli artisti abbiano una sorta di “doppia vita”. Di giorno fanno un mestiere qualsiasi e la sera fanno quello che davvero preferiscono. Willie è uno di loro. Ha sempre raccontato che, prima di arrivare dove è adesso, ha messo a rischio tutto quello che aveva. Lavorava in un call center e aveva un contratto a tempo indeterminato ma, stanco di questa situazione che gli stava decisamente stretta, decide di dare le dimissioni. Ovviamente, non sapeva ancora se sarebbe riuscito ad avere un contratto discografico ma, alla fine, così è stato. Dopo la vittoria del concorso Genova x Voi la sua carriera è stata un continuo crescendo.

Gli esordi e il rap

La passione per la musica l’ha sempre avuta: il padre era un musicista e Willie, occasionalmente, lo seguiva in tour. La musicalità dei suoi brani cambia da album ad album. Il primo disco ufficiale, Non è il mio genere, il genere umano (2014), è quello nel quale si sente maggiormente l’impronta rap e soprattutto il suo pessimismo antropologico nei confronti della società odierna.

Nei primi lavori è stato accusato di maschilismo. Che poi, se ci pensate, la maggior parte dei rapper hanno nella loro “fedina penale” questa accusa. Willie Peyote se l’è beccata con il brano Le ragazze del Peyote Ugly.

Tra le fighette da punire e bonci da pulire,
Tutta la fauna femminile è da scoprire,
Ma tu socio non sforzarti di capire,
Basta che trovi quella a cui piace piccolo e la fai impazzire.

Maturità e intimità

Man mano che un artista cresce diventa ovviamente più maturo. Dopo l’esordio rap Willie si è avvicinato ìsempre di più alla scena indie italiana. In effetti, su Spotify, il suo nome compare in diverse playlist di questo genere. Molti dei suoi fan, però, lo vedono ancora come quel rapper atipico degli esordi.
Nel 2016 pubblica Educazione Sabauda e presenta brani più funky tra cui alcuni dei suoi pezzi più famosi più personali. Che bella giornata è il brano che, a detta sua, gli sta più a cuore poiché racconta di quel periodo in cui ha mollato tutto per seguire il suo sogno. L’anno successivo pubblicherà Sindrome di Tôret, un album che unisce quelli che sono stati i generi musicali della sua vita: rock e rap. Anche questo è stato ben acclamato dalla critica.

Ho pensato troppi anni che a comandarmi fossero una banda di coglioni.
Ho subito vessazioni, nel mucchio ho visto squali, ho visto automi, ho visto i buoni.
Un giorno ho preso un foglio bianco e ho scritto “Oggetto: dimissioni”
E vaffanculo!

Iodegradabile e il tempo

Siamo arrivati all’ultimo album, uscito lo scorso ottobre, diverso musicalmente dagli altri e il primo pubblicato sotto una major. Nonostante i cambiamenti, il Peyote ha sempre avuto un qualcosa in più. Innanzitutto la sua band – La Sabauda Orchestra Precaria – che lo segue in tutti i tour regalando al pubblico uno spettacolo vero e proprio.
Iodegradabile è il primo album diverso, forse perché Willie ormai sta diventando grande, non a caso il tema di quest’album è il tempo. Parla di come tutto abbia una data di scadenza: la musica, le relazioni, il governo. Fa dell’autoironia anche sul fatto che molti gli hanno dato del “venduto” perché è passato alle major. Infatti, sarà lui stesso a dire:

Sapevamo che il disco poteva sembrare commerciale,
Quindi abbiamo messo uno scontrino in copertina.

https://www.instagram.com/p/B2yp8HYAx5r/

Il singolo che ha dato il primo input all’album è stato La tua futura ex moglie, brano che ha del romantico nonostante il titolo sembri dire il contrario. Si vede un Willie diverso, più romantico e sicuramente più maturo anche se non manca mai quel pizzico di cinismo che lo contraddistingue.

E ho visto Dio sotto mentite spoglie
Ma come sai potrebbe andare ovunque.
Hai scelto lei, la tua futura ex moglie.
Così perfetta se ne andrà comunque.

Come già detto, quello di Willie Peyote è il classico caso di chi ce l’ha fatta. Certo, è ancora agli inizi della sua carriera, ma il suo battesimo (anche se lui è ateo) nel mondo della musica ha già dato grandi frutti. Se dovessimo descrivere il genere di Willie, forse, non saremmo in grado di spiegarvelo.

Intanto, a marzo, noi de «Lo Sbuffo» andremo a sentirlo live. Poi vi diremo.


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