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“Bombshell”: storia di sussurri e scandali

L’emergenza COVID-19 degli ultimi mesi ha rallentato anche la produzione e la distribuzione cinematografica. Motivo per cui diverse riprese sono state interrotte e numerose pellicole non hanno potuto godere della rappresentazione sul grande schermo. È questo il caso di Bombshell. Il film di Jay Roach, distribuito nei cinema statunitensi nel mese di dicembre 2019, sarebbe dovuto approdare nella nostra penisola in data 26 marzo, ma la dimensione pandemica ha costretto la produzione a prendere scelte diverse. Dal 17 aprile scorso la pellicola è infatti disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video. Un’occasione importante per recuperare un lungometraggio di tutto rispetto.

Una storia vera

Quando pensiamo a scandali USA legati a molestie sessuali la nostra mente viaggia subito in direzione Harvey Weinstein. Bombshell mette in scena una storia diversa. Una storia triste, ma una storia di coraggio. Una storia di rivalsa. La volontà di costruire qualcosa di nuovo e migliore.

Bombshell racconta dello scandalo che coinvolse il presidente e CEO di Fox News e Fox Television Roger Ailes. Uno scandalo che ebbe profondi risvolti e che, tutt’oggi, rappresenta una importante base di partenza per una protesta che può e deve diventare sempre più forte.

Tre dive, tre leonesse, tre donne

File:SYDNEY, AUSTRALIA - JANUARY 23 Margot Robbie arrives at the ...

Jay Roach sviluppa il racconto concentrando la macchina da presa su Megyn Kelly, Gretchen Carlson e Kayla Pospisil, tre fra le numerose dipendenti che arrivarono a denunciare Roger Ailes per molestie sessuali.

Una scelta che consente al regista di mettere in scena tre fra le stelle più luminose di Hollywood: Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie. Un cast eccezionale che rappresenta senza alcun dubbio il vero punto di forza della pellicola. Kidman e Theron sono il volto carismatico della vicenda e si confermano star assolute del panorama cinematografico. Tuttavia particolarmente incantevole è l’interpretazione di una magnifica Margot Robbie. L’attrice, ormai abituata a regalare grandi perle recitative, alterna entusiasmo travolgente a spiazzante fragilità e consegna al pubblico un personaggio complesso e tremendamente lacerato.

Qualcuno deve alzare la voce. Qualcuno deve arrabbiarsi. (Gretchen Carlson)

Una tiepida regia

A fronte di interpretazioni brillanti e di un cast di attrici davvero impressionante, la regia di Jay Roach è forse la componente meno riuscita della pellicola. Sebbene sia giusto evidenziare alcune trovate particolarmente azzeccate, il lavoro di Roach non riesce a convincere fino in fondo. Interessante è per esempio l’escamotage iniziale che mostra la struttura degli studios di Fox News attraverso l’inquadratura frontale della conduttrice e proietta il pubblico cinematografico nella dimensione dell’ascoltatore televisivo. Così come saggio è l’utilizzo della cinepresa per alcune inquadrature, capaci di rendere palpabile la crescente tensione di determinate sequenze.

Tuttavia, al di là di questi rari sprazzi creativi, il regista sembra svolgere il suo compito senza infamia e senza lode, privando la pellicola di una particolare ispirazione. Roach sceglie inoltre troppo spesso di adagiarsi sulle interpretazioni delle sue attrici senza supportarle con una regia all’altezza e abusa senza grande ritegno dello strumento della voce fuori campo, quasi a cavarsi d’impaccio e sopperire a difficoltà comunicative.

Una guerra su più fronti

Bombshell è una guerra. Una lotta per la sopravvivenza da combattere su più fronti.
Il primo nemico, il più naturale, è rappresentato da Roger Ailes, dalla sua volgarità, dal suo scabroso maschilismo. Il termine molestia sessuale è spesso improprio perché evidenzia solo lo strato superficiale di un problema molto più grande. La brama, la mania di controllo, l‘oggettificazione del corpo femminile. Elementi terrificanti appartenenti a un sistema che ancora oggi affonda le sue radici nel marciume di una società antiquata, che sembra solo rincorrere vanamente il traguardo della parità di genere.

Una mondo malato che tuttavia nasconde un pericolo ancora più grande, un ostacolo che desta maggiore preoccupazione. Bombshell è la fotografia di una società corrotta il cui maschilismo troppo spesso si annida anche nella sua componente femminile. Molte sono le donne a schierarsi a favore del “magnanimo” Roger Ailes e disarmante la cattiveria e i giudizi malevoli che buona parte di esse rivolge a chi sta combattendo anche per loro.

Perché Bombshell è la storia di una vittoria, ma una battaglia non cambia l’esito di una guerra. Una società egualitaria si costruisce solo ed esclusivamente con unità di intenti e voglia di migliorare. I pregiudizi, gli interessi economici e la paura di farsi avanti non fanno che prolungare un’attualità purtroppo sconcertante.

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