L’albero di spaghetti: il famoso scherzo della BBC

Il 1° aprile del 1957 viene trasmesso dalla BBC The Swiss Spaghetti Harvest, un falso documentario durante un programma di attualità chiamato Panorama.

Il filmato di tre minuti racconta lo sbocciare della Primavera del Ticino, località tra l’Italia e la Svizzera, e spiega come una gioiosa famiglia svizzera coltiva e raccoglie gli spaghetti dall’albero del proprio giardino.

Scherzo elaborato

All’epoca gli spaghetti erano considerati un cibo esotico, tanto che i britannici non erano a conoscenza della loro fattura e non immaginavano lontanamente che fossero realizzati con semplice acqua e farina.

il più grande scherzo che un organo d’informazione rispettabile abbia mai pensato.

(CNN)

La voce narrante è molto convincente, addirittura afferma che molte persone si stupiscano del fatto che gli spaghetti crescano tutti della stessa lunghezza. E che per raggiungere questo risultato ci vogliono anni di duro lavoro da parte di generazioni di coltivatori. Questi avrebbero ibridato l’albero degli spaghetti fino ad ottenere il prodotto della giusta lunghezza.

Si stima che circa otto milioni di persone abbiano guardato il programma il 1º aprile 1957, e centinaia di telespettatori telefonarono il giorno dopo alla BBC per verificare l’autenticità della storia o per avere maggiori informazioni su come avrebbero potuto loro stessi coltivare l’albero degli spaghetti nel proprio giardino.

Oltre alla bravura di Charles De Jaeger, cineoperatore austriaco di Panorama, che con qualche chilo di pasta e 6 attori riuscì a ingannare migliaia di telespettatori, il falso documentario spiega le profonde differenze che esistevano tra i modelli anglosassone e italiano. E in particolare il rapporto delle due culture con il cibo.

Miracolo economico

Il miracolo economico è stato davvero un momento di passaggio, di abitudini e cultura; e nonostante le prime difficoltà, gli italiani rimasero profondamente legati alle tradizioni del passato.

Nonne e mamme ancora tramandavano i propri saperi in forma orale, e nella memoria rimaneva fresca la preparazione della pasta, delle lasagne e di qualsivoglia piatto di identità nazionale.

Non era molto comune in Italia, al contrario di Inghilterra e America, una preparazione dei cibi legata all’uso di ricettari. Forse il più famoso dell’epoca è Il Talismano della Felicità di Ada Boni, un librone che doveva far parte delle dispense di una perfetta casalinga, tanto che veniva utilizzato come regalo di nozze per eccellenza. Ma non veniva usato realmente, e conteneva qualche disegno, a scopo puramente decorativo.

Invece, è nei ricettari del mondo anglosassone che l’uso dell’immagine assume una funzione fondamentale. Per la poca dimestichezza con i fornelli da parte del pubblico, e soprattutto, per la necessità di trovare nell’immagine il senso stesso dell’atto di cucinare.

Il motivo per cui lo scherzo dell’albero degli spaghetti sia riuscito da subito, è nel fatto che spesso quello che passava su riviste e per la televisione soprattutto, era dato per assodato. Sommando a questo dato di fatto la totale ignoranza sulla fattura dell’alimento, capiamo quanto la cultura italiana sia sempre stata avanzata in campo gastronomico rispetto al mondo. Ma anche quanto sia legata alla circolazione delle immagini.


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