gemitaiz

Abbiamo ancora bisogno di Gemitaiz: “QVC9”.

Gemitaiz è un rapper e producer romano, nato nel 1988. Inutile dire che ha fatto e continua a fare la storia del rap italiano, grazie non solo ai numeri, ma anche alla sua produttività. Sono usciti infatti cinque album in studio (di cui due con il collega e amico MadMan) e ben nove mixtape in circa quindici anni di carriera. Non passa un anno senza un suo album e questo novembre è uscito QVC9. Il mixtape comprende ben 18 tracce e vanta la collaborazione di tanti artisti, che danno varietà al lavoro del prolifico rapper romano.

Quando si parla di Gemitaiz (di cui vi avevamo raccontato anche qui), non si può far a meno di pensare che sia una vera e propria certezza del rap italiano, ha segnato la storia con tecnica e rime intramontabili. Tutti i Millennials sono affezionati ad almeno una sua canzone, ha accompagnato l’adolescenza di tutti noi e siamo cresciuti con lui, indirettamente o no. Sì, perché Gemitaiz fa quel rap che piace un po’ a tutti, sa appassionare chi nel rap ci bazzica e chi invece non ne è interessato. Ma soffermiamoci sul suo nuovo lavoro.

QVC9 Mixtape

Questo mixtape ha di nuovo, rispetto a tutti gli altri, che le basi sono interamente inedite e alcune prodotte dallo stesso Davide. Iniziamo con la classica intro alla Gemitaiz, dove già sentiamo barre fitte e decise. Davide ci farà divertire anche questa volta.

Ho il flow better, mo i rapper
Fanno canzoni per coppiette
Gli sparo, fra’, in bocca ho le doppiette
Li mando a rispondere al call center.

Si continua con Noi Siamo Così, una dichiarazione di intenti. Non siamo cambiati col tempo, la speranza che hanno un po’ tutte le persone che arrivano al successo. La paura di cambiare è infatti un’angoscia che attanaglia la gran parte delle persone appartenenti al mondo dello spettacolo e, inevitabilmente però, tutti cambiano. Per dirla alla Mecna però, una cosa è se cambio e una cosa è se cresco. Gemitaiz è sicuramente cresciuto con la sua fanbase, che si è affezionata alle sue rime nel corso di più di dieci anni di carriera da artista affermato.

La forza di Gem è stata probabilmente la volontà di sperimentare, senza mettersi troppi limiti. Questo il suo pubblico lo sa bene, avendo fatto uscire un’innumerevole quantità di canzoni ci si è abituati alla sua personalità multiforme che trasmette nel suo stile da producer e da rapper. Si continua poi con l’oscurità di Mama, che ci regala una strofa di Nitro in vecchio stile.

“Ho scritto la storia dell’indie”

Mondo di Fango è la quarta traccia, ci fa sprofondare in un baratro, dove però Gem chiede di vestirsi di bianco in un mondo di fango, cioè ricerca la purezza e la grazia in una realtà scura e senza speranza. Un’altra menzione d’onore se la merita Fuck/Peace, classica canzone arrogante e autoreferenziale alla Gem.

Quando dissi qualcuno, assicurati che non sono io
Perché a fare questa merda sono Dio.

Che dire Davide, hai anche un po’ ragione.

Seguono i featuring con Emis Killa, Geolier, Fabri Fibra, il solito MadMan, troviamo anche Carl Brave, il quale aveva partecipato anche Quello che Vi Consiglio 8 con Codice Pin di cui riprende la sua entrata nella collab del nuovo mixtape, Rollercoaster:

Oi, oi, me sfonno di Mc
Ho già fatto l’attacco più boro del trap
Oi, oi, ho scritto la storia dell’indie.

“Ehy, ragazze!”

Che le donne a Gem piacciano lo sappiamo e dedica loro la quattordicesima traccia, <3. L’artista ci racconta una sua avventura con una ragazza in toni scherzosi, ma molto rispettosi (dovrebbe essere un comportamento normale, ma sappiamo che nell’ambiente rap non è proprio sempre così).

Inoltre, promuove anche l’uso del profilattico. Ah, papà Gem!

Fa una faccia strana se mi metto il guanto

Baby, ma che ti pensavi, chе sono scemo?

Che fino a ieri lo sai chе non ti conoscevo

Patti chiari, amicizia lunga La vita è un safari (Uh), la vita è una giungla.

Menzione d’onore alla “quota rosa” di questo lavoro: parliamo infatti di Priestess e Chadia Rodriguez che, con toni tutt’altro che dolci, rivendicano la loro voglia di essere protagoniste nel rap game. Questa collaborazione significa tanto. Le donne, come sappiamo, non sono particolarmente considerate nel mondo rap sia dai colleghi uomini, che dal pubblico. Quest’ultimo, infatti, trova sempre mille motivi per discriminarle e per giudicarle non brave abbastanza. Motivi che però, spesso, si riducono alla loro fisicità o, peggio ancora, al loro essere donne e quindi non degne.

Chadia, in particolare, è vista in modo particolarmente negativo: si pensa che non scriva i suoi testi, che sia stata semplicemente “messa lì” da qualcuno, che usi troppo autotune, che non abbia talento, che non sappia rappare. Chissà che la scelta di Gemitaiz di invitarla nel suo Mixtape possa far cambiare idea a qualcuno. Ah, e per la cronaca, ha scritto una strofetta coi fiocchi dove risponde anche a Nayt. Lui infatti si domandava in oh 9od:

Poi mi sento un pezzo di Chadia
E alla fine mi chiedo se scopa come rappa.

Chadia lo informa che è “una regina bionda, e scopa che sembra che scoppi una bomba”.

 

“Gucci gang, Gucci jeans”

Si va verso le old vibes con Gemello e Mystic One nella parte 3 di Si Va, fa sorridere poi l’ironia di Achille Lauro in Trap Emo, che forse intende fare una parodia del genere elencando i vari cliché del mondo trap:

Gas, cash, black, white, weed

Cocaine, blow, money fast, money weed

Yeah, yeah, cash, cash e cashmere

Young, money, bang, money fast, money weed

Uh, sì, Wall Street Wolf, uh yeah

Oh, Gucci bag, Gucci gang, Gucci jeans Uh, yeah, oh, drug lord, drug deal

Oh, fucking store, Mediaword, mes amis.

Il disco si chiude con la meravigliosa Outro In The Night, dove Gemitaiz ci manda a nanna con la malinconia dopo un bel viaggio nella sua mente.

A me non frega un cazzo che c’hai gli argomenti

Basta che mi parli di come ti senti

Di quando apri gli occhi, quando ti addormenti (Eh)

Finisce tutto quando ti accontenti.

Tu non accontentarti mai Gem, abbiamo bisogno ancora per tanti anni della tua musica.

CREDITS

Copertina

 

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