Come Saype ha illuminato Torino con il suo itinerario eco-sostenibile

Due mani tese l’una verso l’altra nell’atto di stringersi: questo è Beyond Walls. Si tratta di un progetto globale inaugurato a Parigi nel 2019 dall’artista franco-svizzero Guillaume Legros alias Saype. Da subito l’opera è stata considerata “la più grande catena umana della storia”, poiché attraversa 5 continenti e oltre 20 città diverse. Per la settima tappa l’artista ha scelto il parco archeologico della Porta Palatina di Torino, punto di accesso alla città e originaria zona di confine e di scambio. In questo modo ha rispecchiato la sua volontà di voler abbattere i muri fisici e mentali, a favore della solidarietà e dell’alleanza tra i popoli.

Beyond Walls-Parigi

From Street to Land

Il soprannome Saype nasce come crasi tra le due parole inglesi say e peace, nella formula tradotta “dì pace“. Nasce a Belfort nel 1989 e da autodidatta inizia la sua carriera disegnando graffiti sulle strade. Ma è nel 2012 che esordisce con delle primitive sperimentazioni su tavole di plexiglass sovrapposte, come le serie: Metros, Les Aurores. Nel 2013, partendo dalla premessa che i graffiti contribuiscono, in parte, all’inquinamento del pianeta, decide di sviluppare un nuovo approccio artistico ecologico.

I protagonisti sono i cosiddetti Foot Murales: affreschi su erba realizzati con vernici biodegradabili non nocive, da lui inventate. Queste sono composte da olio di lino, acqua e farina, il tutto miscelato con carbone, per il colore nero,  e infine con gesso e proteine del latte, per il bianco. La caseina, invece, funge da collante proprio come negli affreschi del Rinascimento.

Così la sua arte sembra avvicinarsi soprattutto a Christo che, prima di ogni altro, capì il valore della Land Art. La sua passione artistica nasce per caso, quando un giorno, da adolescente, visitò per la prima volta la National Gallery di Londra, rimanendo colpito dai dipinti di Turner, pittore a cui è legato ancora oggi, di Leonardo e di Delacroix. Nel 2019, con ben 30.000 followers su Instagram e 9000 su Facebook, viene nominato dalla rivista Forbes tra le trenta persone più influenti al mondo sotto i trent’anni nel settore di Arte e Cultura.

Beyond Walls-Parco Archeologico Porta Palatina-Torino

Beyond Walls- Torino

Veniamo ora all’ultimo suo progetto di punta: Beyond Walls. Il suo debutto è stato al Campo di Marte a Parigi, con le seguenti tappe all’ex Muro di Berlino, al memoriale degli eroi di Ouagadougou, in Burkina Faso, al lago di Engolasters in Andorra, fino alla Basilica di Nostra Signora della Pace a Yamoussoukro, in Costa d’Avorio. Insomma, una catena di enormi progetti espositivi, portatori di valore etico-sociale dell’arte, che chiudono il loro ciclo a Torino. Per questo si ringrazia il sostegno del Gruppo Lavazza, in collaborazione con il comune e i Musei Reali.

E il capoluogo piemontese piace subito a Saype, che lo definisce “una ville radieuse, che nell’apertura al futuro e nell’attenzione ai temi sociali e umani incarna una identità culturale vigorosa”. L’opera da lui realizzata si basa sulla tecnica del Field Paintings, perfetto esempio di connubio tra istantaneità della Street art e consapevolezza della Land art. Si basa quindi sull’affrescare in bianco e nero i prati, con figure estremamente realistiche di dimensioni monumentali.

Come avviene la realizzazione dell’opera?

Per realizzare tali figure, Saype si basa sulla fotografia dall’alto del soggetto che intende riprodurre, poi suddivisa in quadranti fino a crearne una griglia di riferimento. Il passo successivo consiste in una ricognizione sul campo con la sua squadra di aiutanti, a seguito della quale, con meticolosa precisione, riproducono tutti assieme una griglia sul terreno infilzando dei paletti (per Torino ne hanno utilizzati più di mille). Successivamente Saype inizia a dipingere un quadrante della griglia alla volta, controllando l’intero processo dall’alto attraverso un drone. Se vi vengono poi riscontrate delle imperfezioni, si procede alla correzione.

In media l’artista impiega tre mesi per completare un dipinto e utilizza fino 650 litri di vernice. Una delle sue più grandi opere d’arte, estesa su una superficie di ben 14.ooo m2, è stato il dipinto Qu’est-ce qu’un grand homme?. Questo raffigura un gentiluomo vestito con un cappello di feltro e bretelle, intento a fumare la pipa, realizzato sulle colline di Leysin, in Svizzera, nel 2016. Tra le caratteristiche dei suoi lavori vi è la durata indefinita che oscilla tra i quindici e i sessanta giorni, a seconda dei fattori ambientali, della velocità di crescita dell’erba e di quante persone ci camminano sopra. Non può quindi che riportarci al concetto di transitorietà dell’esistenza, di caducità delle cose e del loro continuo e ciclico mutare.

Bio for social

Ogni stretta di mano di Beyond Walls, attraverso i particolari di abbigliamento, accessori e colore della pelle, è portavoce di una sua individualità. Ogni dipinto ha una storia da raccontare di diversa provenienza sociale, geografica o etnica, che attesta quanto le frontiere dell’arte si stiano ampliando, sfruttando il vantaggio eco mediatico globale.

In particolare, quella di ben 6400 m2 presente a Torino, è una testimonianza dell’evoluzione dell’umanità in materia di tolleranza e inclusione. L’azione di Saype, dunque, è riuscita ad accendere un riflettore internazionale sulla città di Torino, facendo approcciare i giovani, nostro presente ma soprattutto futuro, alla visione di una civiltà più giusta, equa, sostenibile e senza confini. Ricordiamoci  che siamo tutti interconnessi e interdipendenti.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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