Pony Hawk

Intervista a Pony Hawk: scrittore e illustratore che racconta, non giudica

Conosciuto sui social come Pony Hawk, nella vita reale Lorenzo Ricci scrive, disegna e, tra le tantissime passioni, suona anche l’ukulele! Sicuramente lo conoscerete già per le sue illustrazioni quotidiane su Instagram e non avrete bisogno di presentazioni, ma sono sicura che in tanti vi sarete chiesti: perché si chiama così? Da dove prende ispirazione? Come fa a scrivere ogni giorno qualcosa di nuovo? Beh, sono tutte risposte a cui il gentilissimo Lorenzo ha risposto. E se siete curiosi, ecco qui come ha deciso di raccontarsi a noi de Lo Sbuffo.

 

Pony Hawk

Chi è Lorenzo nella vita di tutti i giorni?

A discapito di quello che si può pensare, sono una persona molto abitudinaria. Malgrado ciò fatico molto ad organizzare tutte le mie cose perché ho molte passioni. Attualmente ho compiuto il mio primo quarto di secolo, frequento la scuola Holden di Torino, faccio disegni e suono l’ukulele!

Come mai hai scelto il nome ponyhawk?

Non ho mai voluto creare un profilo da influencer. Agli arbori la pagina si chiamava inchiostro malleabile proprio perché puntava tutto sulla scrittura. Ma oggi, visto che lavoro anche sulle grafiche, ho deciso di dedicare parte del nome ad uno dei miei film d’animazione preferiti: Ponyo sulla scogliera (2008)di Hayao Miyazaki (ndr. Regista premio Oscar per La città incantata ). Il termine hawk, invece, richiama Tony Hawk, lo skater.

Quando e perché hai iniziato a pubblicare le tue frasi e illustrazioni?

Ho iniziato nel 2017 su Facebook, utilizzando foto e delle didascalie scritte da me (aforismi e brevi pensieri/poesie). Raggiunti 15.000 followers ho capito di non meritarli e quindi ho deciso  di aprire una nuova pagina su Instagram totalmente da zero, circa un anno dopo dalla prima. Non so perché ho iniziato. Lo faccio da sempre, da piccolo a scuola riempivo fogli, banchi (voi non fatelo) insomma tutto di disegni e di altre cose. Ad un certo punto ho semplicemente deciso di condividerli.

Per esprimerti hai deciso di utilizzare Instagram. Quali sono stati i pro e i contro di un mezzo del genere nella tua esperienza personale?

Instagram è uno spaccato della società, e in ogni società chi si espone è in qualunque modo soggetto a critiche o complimenti. Semplicemente su un social è più facile “camuffare” certi aspetti della propria vita per fare dell’impressione, cosa che alla lunga comunque salta all’occhio.

 

Pony Hawk

Quanto tempo impieghi per creare le tue illustrazioni? In tempi di pandemia e lockdown è stato più difficile per te avere nuove idee?

Ho sempre studiato e lavorato, quindi in questi anni ho coltivato la pagina di Instagram più come un hobby. Da quando ho raggiunto numeri più alti, ho invece iniziato a regolarizzare il mio hobby. Una forma simile ad un lavoro, dove ho comunque cercato di continuare a parlare di me. In quarantena, poi, ho avuto molto tempo libero ed è stato molto più facile concentrarsi su tutti i miei progetti. Tornare ad avere quel tempo a disposizione – senza una pandemia globale ovviamente – sarebbe il massimo.

 

Pony Hawk

Hai una particolare fonte d’ispirazione o lasci che sia la mente a fare tutto?

Ho i miei safe place e i miei riti magici per scrivere e disegnare, che spesso conciliano con una solitudine vissuta abbastanza serenamente. Ma ogni lavoro è diverso, scrittura, disegno o altre arti richiedono dedizione oltre che la semplice ispirazione. Una goccia che batte la roccia per cento anni la fora, una secchiata d’acqua una tantum, forse, la  rinfresca.

Come descriveresti ciò che scrivi e disegni a chi ancora non ti conosce?

Faccio cose, che poi disegno (un po’ male), e che scrivo benino mi dicono.

Oltre alle tue illustrazioni, è uscito anche un tuo libro dal titolo Intimità provvisorie. Che cos’è per te l’intimità? Che cosa racconta questo libro?

Uh, domanda che andrebbe argomentata a fondo ma, long short story, è un libro di poesie, aforismi e pensieri che tratta di rapporti, autodeterminazione e crescita. Ci sono disegni carini, qualcuno anche un po’ spicy. È il mio secondo libro, ma non serve leggere il primo per capire che è meglio che non mi affeziono che poi ci resto male.

Pony Hawk
Su Instagram hai un seguito di 180k followers: com’è il rapporto con chi ti segue? Senti di avere qualche responsabilità?

Allora, io credo di avere troppi followers, ma questo era il mio pensiero anche quando raggiunsi i primi 10.000. Ho le stesse responsabilità di tutti e le loro stesse identiche libertà. Inoltre, a differenza degli influencer, o di chi comunque ha grandi numeri, io racconto, non giudico. Le persone solo libere di rivedersi in quello che scrivo e di ricondividerlo, ma a livello di influenza su determinati argomenti di valore il mio giudizio vale come quello di chiunque altro. L’unica differenza è che se io non metto un accento me lo fanno notare in tremila, offendendomi nei messaggi.

Guardando al futuro cosa ti auguri? Hai già qualche progetto nel cassetto?

Siiiii! Ad esempio:

– Terminare questo percorso universitario nei prossimi tre anni.

– Andare a dormire prima la sera.

– Pubblicare un terzo libro (un romanzo o una raccolta di racconti brevi).

– Terminare il mio videogioco (per questo mi concedo ancora 5-6 anni).

Dire più “Ti voglio bene”.

Pony Hawk

Tanta umiltà e altrettanta voglia di fare. Questo traspare da un ragazzo come Lorenzo. Il suo percorso è iniziato nel 2017, crescendo ogni giorno sempre di più e migliorandosi al 100%. E a distanza di 4 anni si può davvero dire che Pony Hawk un bel po’ di cose belle le ha fatte, meritandosi ogni riconoscimento e ogni seguito, dall’inizio alla fine. Bravo Lorenzo e in bocca al lupo!


FONTI:

Intervista

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