La Digital Art di Beeple approda da Christie’s

Tra le nuove frontiere della creazione artistica, il digitale sembra essere quella con maggiori prospettive di crescita e sviluppo. Negli ultimi anni, infatti, l’evoluzione delle nuove tecnologie ha spalancato le porte alla Digital Art, ovvero un’arte realizzata, conservata e fruita con strumenti puramente virtuali.

Tuttavia, ancora poco è stato indagato e scritto a proposito di questo contemporaneo orientamento artistico.  Sicuramente negli anni a venire assumerà una fisionomia sempre più netta, per questo è importante rendere la Digital Art portavoce avanguardista di una nuova dottrina stilistica. Ma fino ad ora, il grande pubblico e il mercato artistico non si sono particolarmente interessati alla sua evoluzione. Cos’è cambiato, però, nelle ultime settimane?

Digital Art
Dalla pagina Instagram di Beeple

Il mercato della Digital Art

Ed è del resto comprensibile l’assenza di uno specifico mercato d’arte per le opere di Digital Art. Il loro carattere intrinsecamente virtuale e immateriale, infatti, le costringe a essere soggette all’infinita riproducibilità del web. La più immediata conseguenza, quindi, è che la loro autenticità finisce per disintegrarsi nel mare magnum dei dati virtuali. Tutto questo rende molto difficile attribuire loro un valore e, di conseguenza, anche inserirle nel mercato dell’arte. 

Se pensiamo a quello appena detto, ecco che allora ha fatto notizia la recentissima scelta di Christie’s, la più importante casa d’aste attualmente in attività. Questa ha messo all’asta l’opera Everydays: the first 5000 days del graphic designer Mike Winkelmann (classe 1981), in arte Beeple.

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Un evento unico nel suo genere

Si tratta in effetti di un vero e proprio unicum. È infatti la prima volta che viene messa all’asta un’opera d’arte – o presunta tale – interamente digitale, con un valore di base fissato a cento dollari, ma che si presume salga esponenzialmente nel corso delle offerte presentate. L’asta è stata aperta il 25 febbraio 2021 e terminerà ufficialmente il prossimo 11 marzo. Sotto questo profilo, dunque, Christie’s è la prima casa d’asta della storia ad aver licitato un’opera di Digital Art. Si badi bene però: non si tratta né di una stampa – ossia un’immagine digitale poi stampata – né di un’installazione, bensì di una vera e propria opera digitale in tutto e per tutto.

L’opera tra Blockchain e Crypto Art: attribuzione del valore

Inevitabilmente l’evento ha suscitato un enorme scossone nel mercato artistico e sta riscuotendo una risonanza mediatica notevole. Tuttavia, l’evento ha anche, comprensibilmente, sollevato diverse perplessità. Queste si correlano al discorso più ampio riguardante l’immaterialità delle opere digitali.

È comprensibile, infatti, domandarsi come possa un tale genere d’opera, priva di componenti fisiche e fattuali, essere valutata e messa all’asta. Soprattutto ci si chiede quale sia il criterio di valutazione e a quali mezzi Christie’s abbia fatto ricorso per definire l’autenticità, il valore e la firma dell’opera di Beeple. Ed è proprio a tal proposito che viene in aiuto tutto ciò che pertiene la tecnologia Blockchain e il mondo delle criptovalute. Le creazioni di Beeple, in effetti, costituiscono un paradigma da questo punto di vista. 

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Dalla pagina Instagram di Beeple

Una rivoluzione tecnica e autoriale

Come per altre sue opere infatti, anche la sopracitata Everyday: the first 5000 days è stata registrata dal designer attraverso la tecnologia blockchain mediante quello che in gergo si chiama un NFT, acronimo di Non-Fungible Token. Si tratta di un’informazione digitale registrata in blockchain, che associa a un soggetto un particolare diritto, come una proprietà. A questa categoria, appartengono i più noti token utilizzabili come criptovalute. Primi tra tutti,  i Bitcoin). 

Caratteristica essenziale degli NFT è però l’unicità e, di conseguenza, l’indivisibilità. Questo significa che un contenuto crittografato con sistema NFT può essere venduto, acquistato e trasferito soltanto integralmente. Soprattutto il sistema NFT permette di crittografare il contenuto – in questo caso l’opera – conservandone la proprietà intellettuale. In sostanza è come se il contenuto digitale in questione, crittografato con NFT, fosse costituito da una serie di meta-dati che corrispondono a quella che, in un’opera d’arte fisica, sarebbe la firma dell’artista. 

L’autenticità digitale di Beeple

Tutti questi aspetti hanno permesso dunque di gratinare una forma di autenticità digitale all’opera di Beeple, assegnandone un valore e rendendola vendibile. È ciò che viene definita come Crypto Art.  Oltre a questo, poi. Christie’s ha fatto sapere che accetterà anche transazioni con criptovalute. Nello specifico quelle coniate dalla piattaforma Ether, tra le più quotate alla fine dell’ultima settimana di Gennaio. Si tratta di una scelta piuttosto intraprendente, che connota Christie’s come la prima casa d’asta ad accettare pagamenti in cyptocurrencies. Azzeccato è anche il momento specifico in cui il fenomeno – o forse mania – delle criptovalute è tornato fortemente in auge nei dibattiti attuali.

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Dalla pagina Instagram di Beeple

La Digital Art di Beeple

L’opera attualmente all’asta da Christie’s non è certamente l’unica creata dal graphic designer originario del South Carolina. Mike Winkelmann, vero nome di Beeple, vanta infatti di un’attività molto prolifica. Secondo Noah Davis, esperto di Arte Contemporanea presso Christie’s, Beeple rappresenterebbe uno dei principali digital artist del momento, nonché tra coloro che hanno aperto le porte all’arte interamente digitalizzata.

In effetti è da almeno un decennio che il designer produce contenuti digitali. Si tratta di immagini o brevi video potentemente fantasiosi, si oserebbe dire bizzarri, i quali oscillano tra il grottesco e il post-apocalittico. Raffigurano quindi politici, volti noti, cartoon, personaggi dello spettacolo e molto altro all’interno di scenari surreali e provocatori.

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Dalla pagina Instagram di Beeple

La notorietà e l’eredità di Beeple

Sotto questo profilo, osservando le produzioni di Beeple, è abbastanza lecito domandarsi se si possa davvero parlare di opere d’arte. E in effetti lo stesso Beeple non si definisce affatto un’artista, bensì un semplice graphic designer. Questo si diverte anche a caricare quelle che lui chiama “craps”, letteralmente “cazzate”, in riferimento alle immagini da lui prodotte. 

Se non altro, tale eredità è bastata per accumulare sempre più seguito sui social e per attirare su di sé l’attenzione di alcuni dei più importanti brand e di alcune delle più importanti star mondiali. Ad oggi Beeple è indubbiamente uno dei  graphic designer più richiesti. Come si apprende dal suo sito web, infatti, negli ultimi anni l’artista ha collaborato con artisti come Eminem, Katy Perry, Imagine Dragons, Skrillex, Justin Bieber e molti altri, e con aziende del calibro di Louis Vuitton, Nike, SpaceX, Apple. L’elenco sarebbe ancora più lungo.

Everydays: the first 5000 days (2007 – 2021)

Un discorso a parte lo merita però Everydays – the first 5000 days, l’opera che è stata virtualmente messa all’asta da Christie’s. In effetti, l’immagine in questione rappresenta un unicum non solo per quanto riguarda l’asta indetta, ma anche e soprattutto per le sue caratteristiche iconico-artistiche.  Come si può osservare, l’opera si presenta come una sorta di enorme mosaico digitale, composto da tante piccole tessere, costituite ciascuna da un’immagine. Anzi, per la precisione si contano ben 5000 immagini prodotte da Beeple in oltre dieci anni.

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Everydays: the first 5000 days

Si tratta pertanto di una sorta di collage con migliaia di immagini che il designer ha realizzato ininterrottamente giorno per giorno dal 2007 al 2021. La media è di un’immagine al giorno per ben tredici anni e mezzo: dal 1° Maggio 2007 al 7 Gennaio 2021! Seguendo l’andamento del collage si nota dunque una progressione ben precisa, che si sviluppa da sinistra verso destra, dalle immagini meno recenti a quelle più nuove. 

Un’opera lunga più di un decennio

Ed è una progressione stilistica – che va da scelte estetiche minimali ad altre sempre più sofisticate – ma soprattutto una progressione mediale, nella quale possiamo seguire il cambiamento dei diversi media adottati da Beeple. Dai disegni eseguiti con carta e penna nel 2007, e poi digitalizzati in anni recenti, si giunge così ai complessi scenari surreali delle ultime immagini in grafica 3D. 

Il risultato è quello di una panoramica iconica che racconta l’evoluzione della creatività di Beeple giorno per giorno, senza mai saltarne uno. Al tempo stesso, da un punto di vista mediale, ci mostra l’incredibile evoluzione delle tecnologie digitali dell’ultimo decennio. E il risultato è stupefancente.  Tutto questo rende Everydays – the first 5000 days un’opera inedita nella recente storia delle immagini digitali. Come nota giustamente la casa d’asta Christie’s, è speciale anche solo per la pazienza e la costanza della catalogazione di immagini per tredici anni e mezzo.


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