La poesia del riciclo: l’interior design è eco-sostenibile

Originariamente era uno stile associato a giovani alternativi che sceglievano uno stile di vita eco and cheap. Ora sembra quasi essere un must have per arredare il proprio loft. È il design di interni che recupera materiali da riciclo.

Una mezza botte che diventa un dondolo, un appendiabiti composto da rami, lattine e bottiglie che prendono nuova vita come lampade o applique. Sembra esserci spazio per la creatività in questo stile, che ha il vantaggio di essere anche eco-sostenibile.

Paint your life

Gli amanti del genere ben ricorderanno la trasmissione condotta da Barbara Gulienetti “Paint your Life che ha portato il genere al grande pubblico. In ogni puntata suggeriva e mostrava come realizzare angoli di cucina, soggiorni, spazi per la stanza dei bambini. Tutto o quasi con materiali poveri. Un modo per ridare nuova vita a ciò che sembra non più utilizzabile, ecologico oltre che originale. La stessa conduttrice lo vede come

Un approccio estremamente creativo al fai da te. In un certo senso fa parte di uno stile di vita dove il riuso viene prima dell’acquisto di qualcosa di nuovo.

Ecco, allora, che una banale e classica sedia rossa da aula conferenze prende vita e colore grazie a dei semplici tovaglioli decorati. Forchette e cucchiai daranno nuova luce alla stanza diventando uno scintillante lampadario (oggetto ormai ampiamente di design). O, ancora, visto il periodo pasquale, gusci d’uovo che abbelliscono soprammobili e oggetti d’arredo.

Lo stile green

Cartoni e imballaggi, vecchi gomitoli o magliette, tappi e coperchi e addirittura fogli di giornale. Tutto concorre a colorare di verde sostenibile la nostra vita che rende l’economia circolare. Il web pullula di tutorial e blog che illustrano tecniche creative per rendere originali case e spazi quotidiani. Il fenomeno, tuttavia, va oltre la “viralità” della rete.

Qualche mese fa, infatti, si è concluso 3DaysofDesign, uno dei più importanti eventi nel settore del design. Come Leitmotiv della 3Days di Copenaghen, proprio l’economia circolare che sempre più coinvolge le aziende del settore. Innovazione e artigianalità, recupero e modernizzazione, il connubio apparentemente dicotomico e inconciliabile sembra invece aver trovato forma nelle creazioni presenti in fiera.

In principio era il pallet

Si può, sine dubio, affermare che dal divano formato da quattro pallet ricoperti da cuscini, icona dello stile green, si sia percorsa molta strada. Lo stesso utilizzo del pallet, elemento economico e versatile, ha subito una considerevole trasformazione. Un tavolo da pranzo, un tavolinetto da salotto oppure l’isola della cucina. I mille volti di un design naturale e semplice che ha il potere di integrarsi in differenti contesti e che diventa ricercato e di qualità.

Ora, come si è visto all’evento danese, i materiali sono più sofisticati, le tecniche più raffinate per dei prodotti finali di alto livello. È il principio sottostante a non mutare, quello del rispetto e del minimo impatto ambientale. Molte aziende, oggi, cercano infatti di certificare che la loro produzione segue processi green.

Il percorso della sostenibilità

A cosa prestare attenzione se si desidera, quindi, arredare la propria abitazione in un perfetto e circolare eco-style? Primo step, affidarsi, preferibilmente, a brand Made in Italy con fornitori locali per assicurare al meglio il “km zero”. Oltre al chilometro anche il consumo e l‘impatto energetico sull’ambiente devono preferibilmente essere pari a zero. Sfruttamento di energie rinnovabili e materie prime riciclate e riciclabili. Questi gli aspetti che rendono quasi perfetto il cerchio dell’eco design.

Quali le ultime tendenze?

Individuato a chi affidarsi, quali sono le possibilità e le proposte per rendere il proprio ambiente domestico o lavorativo uno spazio elegante, funzionale ed ecologico? Molto dipende dal materiale da cui ci si lascia affascinare. Un vasto campo è quello che vede come materia prima i copertoni riciclati. Già la moda lo vede impiegato per realizzare borse e zaini. Nella sua funzione di complemento d’arredo spicca sicuramente l’opera della Minarc’s Rubbish che lo propone in un lavandino dal design unico e originale.

Titus Wybenga, designer olandese, lo plasma in un decorativo supporto pendente per piante aromatiche che trova la sua giusta collocazione sia in terrazzo che nella veranda del giardino. Il settore più commerciale, invece, lo vuole colorato e inaspettato pensando anche all’amico Fido. Il vecchio copertone, infatti, riprende nuova vita diventando una comoda e accogliente cuccia.

Involucro di cartone…

Altro materiale altamente duttile e, contrariamente a quanto si pensa, resistente e funzionale è il cartone. Sedie, poltrone e pouf ma anche mensole e scaffali sia di solo cartone che unito ad altri elementi naturali. Materiale che trova una delle sue massime espressioni nei lavori del premio Pulitzker 2014 Shigeru Ban, che lo trasforma addirittura in opere architettoniche. Dall’altra parte del mondo, ci pensano i brasiliani Fernando e Humberto Campana (i fratelli campana) a giocare con strisce di carta per creare elementi di design che sono a tutti gli effetti opere d’arte.

La carta è un materiale davvero versatile se pensiamo poi che in Italia l’81% degli imballaggi in carta viene riciclato, siamo di fronte ad un caso concreto di reincarnazione.

Queste le parole del direttore generale del consorzio che si occupa del recupero e riciclo degli imballaggi di cellulosa Carlo Montalbetti. Perfettamente in linea, anzi un primato italiano, dell’economia circolare.

e un cuore di plastica

Non poteva mancare tra i materiali che ispirano gli interior designer. La famigerata plastica, malleabile, duttile, colorata, ben si presta a creazioni che uniscono originalità, funzionalità e sostenibilità.

Un esempio fra tutti, nuovamente dall’Olanda, i “Garbage ArchitectDenis Oudendijk e Jan Korbes fondatori di Refunc (studio Refunc), studio la cui mission è mettere in connessione persone e materiali attraverso un’architettura sperimentale che parte proprio dal riciclo. “Ci consideriamo agricoltori della città e ci rifacciamo ad un modus operandi in cui si usa ciò che si ha a portata di manoaffermano i due designer. Diversi i materiali che utilizzano. Con la plastica, per esempio, un’originale poltrona arancione adatta sia allo spazio interno sia a quello esterno.

Poetica e poesia del riuso

L’arte del riuso è, quindi, a pieno titolo considerata un design di alto e virtuoso livello. Anzi, probabilmente possiede quel quid in più che non arriva solo dall’essere sostenibile. È la poesia di tutte le vite precedenti che quel materiale serba ancora in sé, per quanto plasmato e rimodellato.


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