Holy 420 e il suo singolo “Sbatti”, innovativo e senza filtri

Venerdì 26 marzo è uscito su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica il nuovo pezzo dell’artista piemontese. Andrea Leo, classe ’99, è una delle stelle nascenti della periferia di Torino. Siamo in ambito hip-hop, un genere che ormai ha spopolato e nel quale è quindi diventato difficile affermarsi. Holy 420 prova a portare uno stile innovativo, parlando della propria esperienza personale senza filtri né peli sulla lingua.

Il rapper si è avvicinato al mondo del rap nel 2017 come indipendente, sotto il nome d’arte Holy Hell. Con RKT Production ha iniziato un nuovo percorso e ha cambiato il proprio nome, dando il via ad una collaborazione con il producer di fiducia Tommygothewaves.

“Una clessidra fa rumore anche se è silenziosa”: che inizio! Siamo di fronte a un rapper che ci mette subito davanti la frustrazione per lo scorrere inesorabile del tempo, scandito da una clessidra, simbolo di questa immagine. Ci saranno poi anche termini ed espressioni più utilizzati nella scena rap ma la canzone è tutto tranne che un cliché della trap moderna. Quest’ultima ha sicuramente influenzato la produzione del brano. Il testo, però, dimostra una grande maturità da parte di un ragazzo giovanissimo e promettente. Non che la trap non possa avere dei bei testi, anzi. Molti artisti hanno messo in mostra delle grandissime doti di scrittura, ma qui siamo davanti ad un emergente ed è dunque giusto sottolineare un aspetto fondamentale in un campo come quello del rap.

La scrittura di Holy 420 verrà analizzata tramite parti del testo e con un’analisi approfondita di quello che è il concept di fondo del singolo.

La poetica di Sbatti e della musica del rapper

Il nuovo brano racconta i sacrifici dell’artista emergente. Oggi è dura trovare la propria strada, ancor di più se si considera un mondo in crisi come quello della musica. Il mercato è saturo e la situazione non aiuta i creativi, quindi appare necessario inventarsi nuovi modi per promuovere la propria arte.

In Sbatti, Holy 420 ci porta dentro il suo viaggio, rivelando la propria identità artistica. Racconta la periferia di Torino in maniera nostalgica, quasi disillusa, deluso per la trasandatezza della stessa ma con una vena poetica non indifferente. Il sentimento è la base della traccia, senza veli, senza scene inventate. Insomma, non vengono enfatizzati aspetti incredibili per dare risalto ad un pezzo che risulta così vero e sentito. L’artista, in merito al proprio inedito, si è espresso affermando:

Sbatti rappresenta il contrasto interiore che ho vissuto arrivato a questo punto del mio percorso musicale, mi sono trovato a un bivio dove decidere se continuare a recitare una parte o essere me stesso. Ho messo al primo posto i sentimenti, non voglio fingere per assomigliare a qualcun altro. In questo ambiente dove l’apparenza supera l’autenticità, il mio Io è prevalso sul resto.

Autenticità” è la parola chiave in un contesto nel quale sono in molti a raccontare di vite non vissute, scene mai avvenute solo per generare il fatidico hype, altra parola che ha portato molti artisti a snaturare la propria musica. “Ora che ci siamo fatti, fatti fino a farci male, ora che parlano i fatti, balliamo sotto il temporale”. Leo continua a camminare nonostante le incertezze e gli ostacoli che gli si presentano davanti. L’unico modo per andare avanti è essere se stessi e credere nella propria arte.

La produzione e gli scenari futuri

Il videoclip della canzone è stato girato da Spakafra nel piccolo comune piemontese di Prali. Le riprese del video riflettono quelli che sono gli stati d’animo dell’artista e il mood generale del brano. Il rapper e il producer indossano abiti contrastanti per mettere in luce due stati d’animo differenti. Odio e amore, l’uno non può coesistere senza l’altro, così come la malinconia e la serenità. Il videoclip aiuta moltissimo a comprendere il sottotesto di una canzone già molto profonda e senza bisogno di troppe spiegazioni.

Le scene sulla neve ci trasportano in un mood che dovrebbe essere di tranquillità, scombussolato dalla malinconia di fondo che permea l’intero brano. La casa è l’espediente per presentare invece un luogo sicuro dove nascondersi da quelle insicurezze che alle volte sembrano non dare tregua. Lì siamo protetti e possiamo far entrare solamente chi decidiamo possa farci stare meglio, qualcuno di cui ci fidiamo veramente. Aver imparato a convivere con sentimenti contrastanti è stata la chiave per un artista che è riuscito, in questo singolo, a mettere a nudo le proprie emozioni, tramite un flow melodico e una produzione di alto livello.

Andrea Leo ha un futuro promettente e conta già diverse apparizioni in contesti di rilievo. Ha infatti preso parte al Reload Music Festival del 2019 e al concerto di San Matteo assieme a Boro Boro e Shiva, due tra gli artisti più in voga del momento a livello nazionale. I due contano milioni di views e collaborano stabilmente con i big della scena rap.  Insomma, vedremo come si muoverà l’artista con i prossimi singoli e se riuscirà a riconfermarsi dopo un esordio e una continuazione più che soddisfacenti.

Fonti:
Materiale gentilmente fornito da Red&Blue
Hip Hop Italy
Credits:
Youtube

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