Haas & Hahn

Haas & Hahn: favelas come gallerie d’arte a cielo aperto

Sarà capitato a tutti, durante un viaggio o guardandosi attorno nella propria città, di trovare dei luoghi poco considerati e abbandonati. Fortunatamente c’è qualcuno che ha deciso di non voltare le spalle a quelle creature diroccate, ma di prendersene cura. Come gli artisti Dre Urhahn e Jeroen Koolhaas, conosciuti con il nome di Haas & Hahn. Questi si sforzano di cambiare la percezione dei quartieri più degradati,  armando gli abitanti locali di pennelli e di una visione: trasformare i loro quartieri in gallerie d’arte a cielo aperto.

Chi sono Haas & Hahn?

Jeroen Koolhaas è di Rotterdam e ha frequentato la Design Academy di Eindhoven, dove ha studiato graphic design. Prima era un designer e illustratore freelance, tanto da realizzare illustrazioni e progetti per la rivista «New Yorker» e Oma, la società fondata da suo zio, il famoso architetto olandese Rem Koolhas.

Haas & Hahn

Dall’altra parte, Dre Urhahn è di Amsterdam e non ha alcuna istruzione artistica formale. Ha frequentato la Ledien University, dove ha studiato lingua e cultura cinese per due anni per poi affacciarsi alla professione di giornalista, direttore artistico, copy writer e fondatore di una società di produzione televisiva.

Ciò che li ha uniti è stata l’organizzazione di feste hip-hop. Urhahn era infatti l’organizzatore e Koolhas progettava i volantini. Quando poi quest’ultimo ha ottenuto un premio per il suo film di diploma, ha deciso di girare un lungometraggio sull’hip-hop nelle favelas brasiliane e ha chiesto a Dre di essere il suo assistente. Mentre stavano guidando attraverso Rio de Janeiro, hanno avuto l’idea di dipingere i bassifondi.

Come tutto ebbe inizio…

Le persone qui a Rio conoscono Vila Cruzeiro soprattutto dalla stampa, e la stampa, purtroppo, spesso cita Vila Cruzeiro per dare cattive notizie. Ma Vila Cruzeiro è anche il luogo in cui ha inizio la nostra storia. 10 anni fa siamo venuti a Rio per la prima volta, a girare un documentario sulla vita nelle favelas. Abbiamo scoperto che le favelas sono comunità informali, sorte nel corso degli anni quando gli immigrati della campagna si trasferivano in città in cerca di lavoro, formando città dentro città, note per problemi come il crimine, la povertà e la guerra violenta tra polizia e narcotrafficanti. Ci colpì come queste fossero comunità che le persone del posto avevano costruito con le loro mani, senza un piano preciso e come un enorme work in progress.

Siamo nell’ormai lontano 2008 e i due ragazzi si trovano in un luogo particolare: Rio de Janeiro. Jeroen e Dre stanno dipingendo un grande murale nella favela di Vila Cruzeiro, ma ad un certo punto accade qualcosa che stravolgerà la loro vita. Accanto a loro, infatti, si accosta una macchina nera, di lusso. Scende un giovane uomo che, originario della baraccopoli, era però ormai famoso in tutto il mondo. Nientemeno che il calciatore – allora interista – Adriano, conosciuto in ogni angolo del Pianeta. Gli era stato raccontato di un duo di artisti intraprendenti, e lui voleva vederli con i suoi occhi.

Il colpo di genio

Durante l’ultimo giorno di riprese, mentre i due giovani si rilassavano e si godevano la vista della collina con tutte le case sottostanti, si accorsero che la maggior parte sembravano incompiute, coi muri di mattoni non rivestiti. Alcune case, invece, erano intonacate e dipinte, e d’improvviso è venuta loro un’idea: che aspetto avrebbe il quartiere se tutte queste case fossero intonacate e dipinte? Ma soprattutto, chi si aspetterebbe una cosa simile in un posto come questo.

Dopo aver dipinto la prima casa di blu, con rappresentato un bambino con in mano un aquilone, anche i giornali locali hanno iniziato a parlarne. Lo stesso «The Guardian» che ha dedicato loro l’articolo: “Famigerata favela diventa una galleria d’arte all’aria aperta“.

Haas & Hahn

Perciò, incoraggiati dal successo, i due sono tornati a Rio per un secondo progetto, e si sono imbattuti in una lunghissima strada che taglia Vila Cruzeiro in due. Era coperta di cemento per prevenire le frane ed è qui che i due artisti ci hanno visto un fiume in stile giapponese, con le carpe koi che nuotano controcorrente.

La scalata di Haas & Hahn

Dopo lo scoppio di un’altra guerra tra polizia e narcotrafficanti, i due artisti hanno scoperto la totale umanità che si cela dietro queste comunità. Il loro lavoro era finito, ma ai due giovani ragazzi restava in mente solo una cosa: la collina. Ne nacque un dipinto, incredibilmente grande, e dettagliatissimo, e realizzarlo li fece andare quasi completamente fuori di testa. Ma capirono che forse tutto il tempo che avevano trascorso nel vicinato era persino più importante del dipinto stesso.

Dopo questo incredibile dipinto, Haas & Hahn ricevettero una telefonata inaspettata dal Philadelphia Mural Arts Program. Volevano capire se quell’idea, il loro approccio, avrebbe funzionato anche a Philadelphia nord, che è uno dei quartieri più poveri degli Stati Uniti. I due hanno detto di sì immediatamente. Non avevano idea di come fare, ma sembrava una sfida molto interessante, così hanno ripetuto l’esperienza di Rio.

Ci sono voluti quasi due anni per completare il progetto, realizzando modelli individuali per ogni singola casa sulla strada che dipingevano, insieme ai proprietari dei negozi locali, delle case, e a un team di circa una dozzina di ragazzi e ragazze. Li hanno assunti, e poi hanno insegnato loro a dipingere. Insieme hanno così trasformato il loro stesso vicinato, tutta la strada, in un enorme mosaico di colori. E alla fine, la città di Philadelphia li ha ringraziati uno per uno e ha dato loro un riconoscimento per la loro opera.

In giro per il mondo

Oltre al progetto di Philadelphia, i due artisti sono stati invitati a tenere dei workshop, per esempio a Curaçao, e hanno anche progettato un grande lavoro a Haiti. La favela non è stata solo il posto dove è nata quest’idea, ma è stato anche il luogo che l’ha resa possibile.

Haas & Hahn

La bellezza è stata lavorare senza un piano predefinito, perché queste comunità sono informali -è stata quella l’ispirazione- e in uno sforzo comune, insieme alle persone. Il risultato diventa un’orchestra, dove un centinaio di strumenti suonano insieme, dando vita a una sinfonia.

E così un giorno, presto, quando i colori inizieranno a prendere vita sui muri, speriamo che altri si uniranno a questo grande sogno, e forse un giorno, tutta Vila Cruzeiro sarà variopinta.

Il significato del murales oltre la bellezza estetica

Il lavoro di Haas & Hahn, oltre ad essere fantastico a vedersi, lo è anche a dirsi. E non solo per la grandezza dei loro dipinti, ma per il contorno e il contesto in cui nascono. Il loro grande merito è quello di aver coinvolto le comunità locali nella realizzazione di opere dal fortissimo impatto visivo. Parliamo di murales che, nel colorare edifici costruiti, regalano allo stesso tempo un destino nuovo e una percezione diversa agli abitanti delle baraccopoli.


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