Di pellicole sul nostro amichevole Spider-Man di quartiere nel corso degli anni ce ne sono state svariate. Registi diversi, con tagli autoriali e non, hanno tentato di dare lustro cinematograficamente ad uno degli personaggi dei fumetti più amati di sempre. L’Uomo Ragno fin dal suo esordio è stato l’eroe di coloro che non stavano sotto le luci delle ribalta, che difendeva un distretto, il Queens, che non brillava come Manhattan ma che non di meno necessitava di qualcuno che ne proteggesse gli abitanti. Per stessa ammissione del divino Stan Lee è l’eroe più umano di tutti, con le sue fragilità adolescenziali e i suoi drammi familiari così realistici e veri. Il più adorato dai teenager perché di loro fa parte e con loro condivide le esperienze scolastiche, le prime cotte andate male e i pomeriggi a caccia di un lavoro per sbarcare il lunario.
Tutto ciò ha reso Spiderman uno dei supereroi di riferimento della sua generazione. Ma non è stato solo questo. Cosa sarebbe un eroe senza dei nemici all’altezza? Niente. Tanto più sono affascinanti le ombre, tanto più potrà brillare la luce che con esse si intreccia e da esse emerge vittoriosa. Un’altra delle grandi fortune dello spara-ragnatele più famoso del mondo è stata quelle di avere a che fare sempre con avversari dall’estetica accattivante, dalla storia travagliata ma mai banale e dal carisma clamoroso. Ognuno di loro, dal Green Goblin allo Scorpione, dal Camaleonte a Kraven, ha lasciato il segno nei lettori e ha contribuito ad alimentare la leggenda. Naturalmente le trasposizioni cinematografiche di tali villains sono state altrettanto importanti e in molti casi sono stati l’elemento discriminante del successo o dell’insuccesso della loro pellicola di riferimento.
Ecco quindi una classifica dei migliori villains on screen del nostro celeberrimo Uomo Ragno, dal meno rilevante al più iconico ed indimenticabile.
POSIZIONE N 10 – La versione di seconda mano del Green Goblin
Interpretato da Dane DeHaan nel film del 2014 The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro di Marc Webb. Molti fan non apprezzarono la scelta di saltare un’intera generazione di Goblin, facendo scomparire nell’ombra la cruciale figura di Norman Osborn per affidare le vesti del folle criminale verde direttamente al figlio Harry. Questo non permise al personaggio di svilupparsi con i giusti tempi e di prendersi carico del proprio ruolo con la giusta motivazione.
Vi fu anche un grande cambiamento nella sua storia delle origini, basata in questo caso su una malattia degenerativa, la cui unica cura, il sangue di ragno ibridato, condusse Harry alla pazzia. Tale pazzia è resa da DeHaan con un’interpretazione decisamente sopra le righe, quasi macchiettistica, che trasporta il personaggio del giovane Osborn su binari che forse sarebbe stato meglio non percorrere. Il look senza maschera e il costume hi-tech sicuramente non aiutarono questa versione del Green Goblin a rimanere impresso nella memoria collettiva, che quasi all’unanimità lo ha etichettato come il peggior cattivo dell’Uomo Ragno sul grande schermo.
POSIZIONE N 9 – Il Venom che non doveva esistere
Specifichiamo. Questo Venom non doveva esistere non tanto per il risultato finale on screen, di cui si parlerà a breve, bensì per le intenzioni del regista stesso del film che lo contiene. Il simbionte divoratore compare come uno dei tre antagonisti di Spidey nel film del 2007 Spider-Man 3 di Sam Raimi. Eppure fu Raimi stesso, a cui fecero eco successivamente altri membri del cast, ad ammettere che il personaggio non era previsto all’interno della pellicola nei suoi piani. Egli avrebbe voluto focalizzare la storia su Sandman e il Nuovo Goblin, lasciando uno spazio per l’Avvoltoio, che sarebbe dovuto essere al centro di un eventuale Spider-Man 4. Tuttavia le pressioni esterne dei produttori lo forzarono ad accontentare i fan inserendo Eddie Brock ed il suo costume alieno.
Come andò a finire ce lo ricordiamo tutti. Un Venom dalle fattezze credibilmente creepy, anche se poco fedele nelle dimensioni, ma che appariva forzatamente al centro delle vicende ed il cui approfondimento era praticamente nullo. Il suo ruolo diviene chiave quasi all’improvviso e crea confusione nelle dinamiche relazionali createsi tra i personaggi, ma non nella maniera giusta. Con il senno di poi forse sarebbe stato saggio lasciar fare a Raimi il suo lavoro.
POSIZIONE N 8 – Electro
Interpretato da Jamie Foxx sempre in The Amazing Spider-Man 2 del 2014, film che evidentemente aveva più difetti che altro, è stato uno dei capri espiatori per tutti coloro che hanno criticato la pellicola. Di questo personaggio in molti non salverebbero nulla, ma andando controcorrente diciamo che il fascino di Electro in sé, il carisma dell’attore che ne ha ricoperto il ruolo e la resa visiva del suo superpotere non sono da buttare via, motivo per cui il villain è stato recuperato per far parte di Spider-man: No Way Home.
Ecco le note positive terminano qui. Tutto il resto appare decisamente fuori luogo. Dal carattere remissivo di Max Dillon alle motivazioni “da cattivo” del suo alter ego, tutto appare macchiettistico, un termine che ritorna spesso nel parlare dei cattivi del film di Webb. Electro è un villain senza verve, che possiede il potenziale per colpire ma che sullo schermo si mostra anonimo, poco approfondito nel carattere e perciò tristemente trascurabile.
POSIZIONE N 7 – Lizard
Si conclude il trittico dei cattivi made in Marc Webb con il migliore dei tre. Ecco in settima posizione Lizard, noto anche come il dottor Curtis Connors, interpretato da Rhys Ifans in The Amazing Spider-Man del 2012. In questo caso non si può parlare di un brutto antagonista, al contrario, il dottor Connors è reso con giustizia nel carattere e negli intenti. Dedito con tutto sé stesso alla ricerca scientifica e spinto ai limiti di quest’ultima da coloro che non ne capiscono le pericolose implicazioni, il suo personaggio controverso è delineato in maniera lineare. Da subito se ne evidenzia il carattere da antieroe più che da vero e proprio villain, con tanto di fondamentale redenzione finale. Fa storcere un po’ il naso il design scelto per la trasformazione in Lizard, che appare con il muso schiacciato, eccessivamente antropomorfo e poco ferino, e che toglie parte del carisma al lucertolone incamiciato. Convince ma non brilla.
POSIZIONE N 6 – New Goblin
Senza dubbio il “villain” con il maggiore approfondimento psicologico di tutto il mondo cinematografico dell’Uomo Ragno. D’altronde abbiamo avuto occasione di seguire la vita di Harry Osborn per l’intera trilogia di Raimi e lo abbiamo visto passare da migliore amico di Peter Parker a suo mortale nemico, da rivale in amore a compagno fedele nel suo ultimo grande scontro. Interpretato da un giovane James Franco, il New Goblin latita al di sotto di metà classifica solo per alcune inezie. Prima di tutto perché per la maggior parte del suo tempo on screen egli è solo Harry Osborn, con tutti i drammi personali che questo comporta. Il suo timing come villain è veramente misero, d’alto impatto senza dubbio grazie ad un design accattivante e ad un interpretazione interessante, ma misero.
Come detto in precedenza Raimi è stato costretto a ridurre lo spazio per lui e Sandman, per far posto a Venom, quindi non sapremo mai come sarebbe potuto essere il progetto iniziale che lo riguardava più da vicino. In secondo luogo la sua redenzione gli fa perdere qualche posizione. Non sarà contento Goblin Jr. ma questa è una classifica che celebra i migliori cattivi e lui con la provvidenziale redenzione finale non può che cedere, per regole non scritte, un paio di gradini.
POSIZIONE N 5 – Il troppo bistrattato Sandman
Ed ecco arrivare l’ultimo dei nemici di Spidey protagonisti di Spiderman 3. Se Venom è stato il massimo catalizzatore di critiche per quanto riguarda questa pellicola, immediatamente dopo di lui ci sono stati il balletto imbarazzante di Tobey Maguire in giro per New York e il povero Sandman. Perché? Questa è la domanda che non trova risposta. L’Uomo Sabbia è un personaggio che soffre dei tagli fatti da Raimi a causa di pressioni esterne ma che comunque possiede una sua profonda dignità. Possiede un’estetica semplice e una storia che gli conferisce motivazioni profonde e radicalmente opposte al semplice “Io sono cattivo perché si”. La sua backstory lo rende umano, persino durante il racconto dell’omicidio dello zio Ben, e porta lo spettatore ad entrare in empatia con la sua causa e con le sue fragilità. Un cattivo per forza di cose e non per scelta, che fa quello che deve perché ha una vita sulle spalle da salvare, come se a modo suo anch’egli fosse un eroe.
POSIZIONE N 4 – Mysterio, l’incompreso
Incompreso è il termine perfetto da cui partire per descrivere il villain protagonista della pellicola del 2019 Spider-Man: Far from Home. Molti spettatori non hanno apprezzato la tipologia di avversario che rappresenta il caro vecchio Quentin Beck per l’Uomo Ragno e lo hanno bollato come scialbo. Eppure in un film sottotono come Spider-Man: Far from Home l’unica nota di pepe è proprio mister “boccia dei pesci”. Mysterio è un villain psicologico, non basa i suoi attacchi sulla forza bruta o su scontri faccia a faccia, bensì su piani machiavellici ed un tripudio di illusioni visive.
Naturalmente dopo la sagra di cattivi capaci di distruggere mondi con uno schiocco di dita, un personaggio del genere può stranire un pubblico poco avvezzo al mondo fumettistico dell’Uomo Ragno, ma non bisogna fermarsi alle apparenze. Jake Gyllenhaal ha reso perfettamente on screen il carattere istrionico e le manie di protagonismo del re degli effetti speciali, regalando agli appassionati scene quasi shot-for-shot di alcune tra le prime apparizioni su carta di Mysterio tratte dagli albi dell’Uomo Ragno N 66 “La follia di Mysterio” e 67 “Schiacciare il ragno”.
POSIZIONE N 3 – L’Avvoltoio
Sarà un caso che in ogni film con Tom Holland a rubare la scena sia sempre il villain di turno? Non siamo qui a parlar male del buon Tom, per quello ci sarà tempo appena uscirà No Way Home, anche perché se il tuo nemico è interpretato da Michael Keaton c’è ben poco da fare. In Spider-Man: Homecoming del 2017 l’Avvoltoio troneggia su tutti gli altri personaggi e ciò basta a fargli guadagnare il gradino più basso del podio in questa classifica. Il suo carisma è assoluto e vive nei suoi modi di fare e nel suo nuovo look, reso moderno e realistico per discostarsi dalla non credibile tutina verde fluo.
Keaton ci restituisce un villain dalle mille facce, che vanno da quella di padre premuroso a quella di spietato contrabbandiere di armi aliene. La sua vendetta contro la Stark Industries non è un qualcosa di cieco e puramente personale, bensì è all’insegna del profitto prima di tutto. Vulture è un villain figlio dell’evoluzione degli eventi del MCU e come tale la sua storia appare coerente e perfettamente amalgamata con tutto ciò che casa Marvel ci ha raccontato fino ad oggi. E poi è interpretato da Michael Keaton, quindi.
POSIZIONE N 2 – La follia fatta villain, Green Goblin
Per battere Keaton servono due grandi attori e al secondo posto troviamo proprio uno dei più grandi caratteristi della sua generazione, Willem Dafoe. Del suo Goblin in Spider-Man del 2002 c’è tanto da dire eppure così poco. È semplicemente perfetto. Dafoe ci regala un Norman Osborn privo di empatia nella vita quotidiana, in special modo nel rapporto con il figlio Harry, che mortifica costantemente e di cui sottolinea i costanti fallimenti.
L’interpretazione è un crescendo continuo e nelle vesti del Green Goblin trova i suoi picchi di maestria. Il personaggio è reso magnificamente in tutta la sua follia. Il volto di Dafoe si contorce in smorfie quasi estreme nei momenti di sdoppiamento emotivo in cui Norman dialoga con la versione malvagia di sé stesso. La sua caccia al ragno tiene costantemente con il fiato sospeso, le sue frasi sono divenute iconiche e la sua strategia crudele di devastare prima gli affetti del povero Peter per fare terra bruciata del suo animo lo consacrano come uno dei cattivi più indimenticabili della storia del cinema. Il Goblin colpisce sempre al cuore e questo i fan lo sanno bene.
POSIZIONE N 1 – Sua maestà, Doc Ock
Spider-Man 2 di Sam Raimi è considerato ancora oggi uno dei migliori, se non il migliore in assoluto, cinecomic che sia mai stato portato sul grande schermo. Un film quasi perfetto dall’inizio alla fine, ispirato dall’albo numero 50 dell’Uomo Ragno “Mai più Spider-Man!”, che ha come antagonista il villain più acclamato della storia di questo genere cinematografico, il Dottor Octopus di Alfred Molina. L’interpretazione di Molina è senza dubbio una delle migliori della sua carriera e rende magistralmente un personaggio che lo stesso Raimi ha contribuito a rendere eccelso con un fine lavoro di cesello registico. Il Dottor Otto Octavius nasce come un mentore per il giovane Peter Parker, per via dei suoi studi scientifici, tuttavia a causa di un esperimento andato male in poco tempo si troverà ad esserne il più grande nemico di sempre. Eppure mai come questa volta quella di Spidey non sarà una lotta per debellare una minaccia bensì per redimere un uomo vittima del fato.
Spesso nel corso di questa classifica si è parlato di carisma. Un vero cattivo ha nel carisma la sua arma numero uno per entrare nel cuore degli spettatori e spesso se l’attore che padroneggia quest’arma ne è all’altezza, può persino elevare il livello della pellicola oltre i suoi eventuali limiti. Doc Ock fa esattamente questo. Messo al centro di un ottimo disegno da parte di Sam Raimi lo innalza a capolavoro del suo genere e lo consacra come must-watch per chiunque voglia accostare le parole supereroe e cinema nella stessa frase.