Per noi occidentali l’atto di prendere un prodotto dallo scaffale di un supermercato è diventato così naturale da non suscitare più alcuna sorpresa. Ma non è sempre stato così e c’era un tempo in cui non bastava un semplice gesto per comprare un oggetto prodotto dall’altra parte del globo. Le grandi catene di distribuzione ci hanno permesso di avere una disponibilità di cibo praticamente illimitata. Si è trattato di un vantaggio che ha portato benefici innegabili per chiunque ne usufruisce, ma che ci ha fatto perdere il senso dell’importanza che attribuiamo alla scelta del cibo.
Cosa sono i gruppi di acquisto?
Un gruppo di acquisto è un insieme di consumatori che compra un determinato tipo di merce direttamente dal produttore, limitando gli intermediari come negozi e grossisti. La scelta del produttore viene fatta secondo le diverse esigenze di tipo alimentare o etico che guidano il gruppo, ma lo scopo principale è quello di incentivare il consumo di prodotti a chilometro zero. Un gruppo di acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di mettere le persone e il pianeta al centro dei propri criteri di giudizio e di azione. Iniziative di questo genere rappresentano un’alternativa al commercio “tradizionale” e al sistema di consumo ormai dominante, puntando a creare un ambiente dove tutti i soggetti coinvolti si relazionano a parità di posizione.
Come funzionano?
Nel concreto un GAS consiste in un gruppo di persone che si riuniscono spontaneamente per fare degli acquisti insieme. Il punto di partenza è l’identificazione delle diverse aziende che riescono a soddisfare le richieste dei consumatori. Ciascuno compila una lista dei prodotti che desidera e la consegna a un componente del gruppo, a turno, che si occuperà di radunare la merce e ridistribuirla tra i componenti.
Siccome gli acquisti vengono fatti all’ingrosso è molto importante stabilire un “punto di snodo” dove ogni acquirente può ritirare il prodotto e pagare la sua parte. L’organizzazione può essere diversa e varia a seconda delle persone che vengono coinvolte. Ci sono organizzazioni riconosciute e altre più informali, che radunano gruppi di amici con ideali comuni. Nella maggior parte dei casi i GAS non si organizzano come forma di associazione giuridicamente riconosciuta poiché, in quanto soggettivi associativi senza scopo di lucro, non hanno obblighi fiscali.
Come nascono?
Una data importante nella storia dei GAS è il 1996, anno di uscita della “Guida al Consumo Critico”, un documento che conteneva una serie di informazioni sul comportamento delle grandi aziende. Questo documento è stato rilasciato dal Centro nuovo modello di sviluppo, una onlus con sede in provincia di Pisa, che da anni lotta per proporre un modello di commercio più etico e attento all’ambiente.
Lo scopo della guida era quello di invitare i consumatori a scegliere in maniera più critica i prodotti di consumo, in opposizione al sistema di mercato centralizzato. L’importanza della guida è data dal fatto che la sua pubblicazione segna la nascita del primo GAS italiano, a Fidenza nel 1994. Tuttavia, ogni GAS ha una storia a sé e nasce dalla volontà di realizzare un cambiamento tramite i piccoli gesti quotidiani perché l’atto di ribellione più grande ha inizio dall’auto contestazione.
Quanto vale?
Sarà stata la pandemia, che ci ha ricordato la volubilità della vita e quindi l’importanza di goderci ogni momento (carpe diem); la chiusura di numerose piccole imprese che ha suscitato nei consumatori un moto di solidarietà; oppure la mancanza dei numerosi impegni che prima affollavano le nostre vite, ma nel 2020 il numero di persone partecipanti ai GAS è aumentato.
Secondo un’indagine di SWG (azienda leader nel settore delle indagini demoscopiche e nelle ricerche di mercato) la quota di chi fa la spesa tramite un gruppo di acquisto solidale è passata dal 10% del 2018 al 12,3% del 2020, per un totale di circa 800 mila persone in più. L’impossibilità di circolazione, infatti, ha obbligato le diverse organizzazioni ad affacciarsi alle nuove tecnologie, raggiungendo così un pubblico più ampio.
Quali sono i benefici dei GAS?
Entrare a far parte di un gruppo di acquisto solidale non è difficile. Esistono diversi siti da cui è possibile scaricare delle mappe che indicano i progetti attivi più vicini all’utente. Il coinvolgimento all’interno della rete può implicare più fatica nella scelta del cibo e nel suo recupero: cercare un’azienda che soddisfi le esigenze di tutti i componenti del GAS può richiedere tempo ma, una volta trovata i benefici sono indiscutibili.
Si tratta di una scelta difficile da mettere in pratica, perché molte aziende cercano di abbindolare i propri consumatori dipingendosi come paladine della giustizia e dell’equità. Nella maggior parte dei casi si tratta di marketing e bisogna stare attenti a non lasciarsi ingannare dalle loro ambigue strategie di persuasione. Per questo risulta importate valutare le certificazioni dei prodotti per accertarsi della loro reale provenienza.
Nell’ottica di un gruppo di acquisto solidale il consumatore smette di rivestire un ruolo esclusivamente passivo e sceglie in prima persona i prodotti da acquistare. Ne valuterà la qualità, il prezzo, la dignità del contesto lavorativo e l’attenzione all’ambiente. Dopo aver radunato i dati in questione, effettuerà la scelta che reputa migliore. Inoltre, famiglie e persone che si affiancano nel realizzare un obiettivo comune creano una rete di conoscenze e si arricchiscono a vicenda sui temi del consumo e dell’attenzione all’ambiente.
Perché entrare a far parte di un GAS?
L’acquisto tramite GAS permette di abbassare i costi di produzione dei prodotti. La mancanza di un intermediario, infatti, garantisce l’assenza dei costi di imballaggio e trasporto (con indubbi benefici anche a livello ambientale) e quindi permette di investire maggiormente sulla qualità del prodotto. L’esperienza dei GAS dà la possibilità di riacquistare il contatto con il cibo e di capire maggiormente come funziona il meccanismo di produzione e distribuzione dei prodotti. Inoltre, ponendo maggiore attenzione sull’acquisto si procederà a comprare esclusivamente ciò di cui si ha davvero bisogno, con una conseguente diminuzione dei prezzi e degli sprechi.
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Un commento su “Gruppi di acquisto solidale (GAS): un metodo più consapevole di fare la spesa”