Aveva ragione Oriana Fallaci. Stop all’invasione. Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani.
Gli slogan impazzati sui social network nei giorni successivi agli attacchi di Parigi del 13 novembre hanno riportato in auge gli strali di Oriana Fallaci contro Islam e Occidente nel suo “La rabbia e l’orgoglio“, testo nel quale paventava un’invasione islamica dell’Europa e accusava l’Islam di essere per sua natura violento.
Parlano i dati
L’invasione islamica dell’Europa, ormai un cliché della discussione politica, si scontra con però con un dato: su 508 milioni di europei, 16 milioni sono musulmani. Più che un’invasione, una migrazione. Allora perché si parla di un’invasione ostile? A favorire questa percezione sono alcuni atteggiamenti di esponenti di comunità islamiche – opportunamente amplificati dai media – restii all’integrazione o peggio ancora ostili alla cultura del paese ospitante.
Così tutti i figli di Allah sono stati bollati come rappresentanti di una religione che odia l’Occidente, segretamente ne invidia lo stile di vita e complotta per distruggerlo. Se tra di loro esiste una maggioranza silenziosa e integrata, è vero che la mancanza di una risposta forte e univoca da parte della comunità musulmana italiana, frammentata e discorde al suo interno, ha permesso a questi individui, assecondati anche dai media in cerca di scoop, di presentarsi quali autorevoli esponenti di tale religione. Di qui una percezione alterata di un Islam mai integrato e tendenzialmente violento.
Islam e violenza, alcune considerazioni
Le considerazioni sulla natura violenta dell’Islam si sono imposte a seguito degli attentati dell’11 settembre e si sono alimentate anche dei continui richiami al Corano da parte di leader terroristi quali Bin Laden, al-Zawahiri e al-Zarqawi nei loro videomessaggi di propaganda. Richiami che non ci si è mai premurati di comprendere se fossero genuina espressione della dottrina di una religione che conta più di un miliardo di fedeli.
Se si prendesse la lettura proposta dal wahhabismo, cui i gruppi terroristi si richiamano, come l’interpretazione che tutti i musulmani danno al Corano, si dovrebbe quindi concludere, di logica, che tutti i musulmani siano potenziali terroristi. La loro minaccia sarebbe dunque pari se non peggiore – in termini numerici – di quel nazismo cui Oriana Fallaci si richiama parlando di nazismo islamico.
Questo però porta a sorvolare un punto cruciale: qual è il rapporto del mondo musulmano con la Scrittura, con il Corano? In che misura viene interpretato e in che misura è strumentalizzato a diversi pro? La storia può essere in tal senso di aiuto. Una lettura secondo criteri discutibili della Bibbia non è stata forse la radice della condanna di Galileo Galilei, per cui la Chiesa stessa si è scusata? Il richiamo a passi della Genesi o del libro di Ezechiele non costituisce la base su cui tanti “guerrieri di Dio”, coloni ebrei e affini, si stabiliscono nelle terre della Cisgiordania contro ogni ipotesi di coesistenza con uno stato palestinese?
Tutto passa dal vagliare le nostre certezze su quello che sappiamo – o pensiamo di sapere – in maniera critica. L’Islam sta invadendo l’Europa? Che prove abbiamo? L’Islam è terrorista perché il Corano è violento. Ma lo abbiamo mai letto? Aveva ragione Oriana Fallaci. Ne siamo sicuri?
FONTI
Oriana Fallaci, La rabbia e l’orgoglio, 2001
Eurostat
Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le culture
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