Ormai è una certezza affermata più volte: Jack Pearson, padre di famiglia di This Is Us, deve morire. La sua è infatti una morte necessaria per lo sviluppo dei personaggi, per spiegare le loro psicologie e i loro comportamenti. È da quel doloroso momento che inizia la vera storia. Eppure Jack non è ancora morto perché non ci è ancora dato di sapere quali siano state effettivamente le modalità di tale tragica perdita.
La serie– costruita principalmente sui tre assi temporali del presente dei figli di Jack (Kate, Kevin e Randall), del loro passato nonché presente di Jack e la moglie Rebecca, e il passato di questi ultimi- sfrutta infatti l’interazione tra presente, passato prossimo e remoto per mostrare concretamente le dinamiche familiari, i sentimenti di ogni personaggio e mettere in relazione un evento del passato con uno del presente. Questo crea indubbiamente un movimento realistico, basato su quelli che potrebbero essere ricordi della famiglia e a cui lo spettatore ha accesso esclusivo. Ed è proprio questa la cifra stilistica che caratterizza This is Us, trasformandola non solo in una serie, ma in qualche modo in uno spaccato di vita.
La scelta della sovrapposizione degli assi temporali porta infatti con sé la consapevolezza della complessità dei personaggi: essi sono stati creati da più eventi, che spesso hanno ancora importanti conseguenze sul presente, esattamente come succede nella realtà. Come però per le persone “vere”, è evidente l’impossibilità di spiegare esaustivamente e completamente dei personaggi che non siano piatti. Per quanto infatti la dinamica temporale sia meravigliosa e giusta, essa è così complessa da non poter essere sfruttata all’infinito. A maggior ragione, se si insiste su un momento particolare, sottolineandone l’importanza definitiva degli altri personaggi, tale momento dovrà prima o poi essere mostrato, pena il malaugarato “sbrodolamento” da serie tv.
Per quanto dunque la scelta di posticipare la morte di Jack (avvenuta ben prima dell’asse temporale del presente) sia una scelta sensata – dato che per gli stessi personaggi è un evento presentissimo, che ha ancora un potere enorme sulla loro vita – non mostrandola si dà adito a varie, troppe speculazioni che rischiano di cambiare il focus della serie.
Gli sceneggiatori dunque, nel caso non l’abbiano già fatto nella seconda stagione in corso, dovranno decidere a che livello della serie uccidere Jack Person, consapevoli che questo dovrà succedere al più presto. Il mistero del resto può essere mantenuto solo in concomitanza con la reticenza dei personaggi, la cui crescita è però imminente,. Pena la perdita di credibilità di una serie il cui punto di forza è proprio la verosimiglianza della realtà fittizia.
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