The Antwerp Six

The Antwerp Six: Dirk Bikkembergs

Non c’è due senza tre: il terzo designer del gruppo di Anversa è Dirk Bikkembergs, diventato celebre al grande pubblico nei primi anni 2000 per la sua linea Bikkembergs Sport, distinta dal logo con la silhouette di un calciatore. Infatti il designer negli anni si è interessato al mondo dello sport, arrivando a collaborare con una squadra di calcio. Nonostante abbiano frequentato la stessa facoltà, rispetto ai due stilisti già presi in analisi, Dries Van Noten e Ann Demeulemeester, il brand di Dirk Bikkembergs ha preso una direzione totalmente inaspettata.

Ma com’è passato dall’ambiente artistico dell’Accademia di Anversa a disegnare le divise per l’Inter?

Classe 1959, nasce e cresce a Diepenbeek, in Belgio; dopo essersi laureato in fashion design ed aver intrapreso l’avventura londinese dei “Sei di Anversa”, collabora con un’azienda belga di prêt-à-porter, la Fashion Brand. Così come molti dei suoi colleghi, viene notato fin da subito dalla critica: nel 1986 vince il premio belga Golden Spindle come miglior fashion designer. Lo stesso anno decide di fondare il suo brand, Bikkembergs, e lanciare la sua prima linea, composta esclusivamente da calzature maschili; per i primi due anni, le collezioni verranno presentate a Londra, passando poi, nel gennaio del 1988, al calendario della settimana della moda parigina.

A differenza di molti altri marchi, Bikkembergs debutta proponendo prêt-à-porter maschile, l’unica linea fino al 1993; da quel momento il designer apre i suoi orizzonti alle collezioni donna, delineando una femminilità provocante ma al tempo stesso di classe. Tre anni dopo il brand propone una terza linea: dopo aver aggiunto le calzature alla collezione donna, lancia una collezione fresca e innovativa, adatta ad un target più giovanile.

Dirk Bikkembergs disegnando per la linea maschile, proponeva capi con caratteristiche precise: eleganti, dettagliati, decisi ma allo stesso tempo pratici. Con la collezione Spring/Summer 2002, presentata alla fashion week di Milano, l’impronta del brand viene totalmente stravolta; i capi proposti sono chiaramente ispirati al mondo dello sport, in particolare quello del calcio: i modelli sfilano indossando le classiche scarpe con i tacchetti di metallo e magliette monocromatiche in tessuto tecnico. Questa è stata la mossa giusta nel momento più adatto; infatti nella prima decade del duemila il brand era sulla cresta dell’onda: il famosissimo logo con la silhouette del calciatore era stato lanciato proprio con questa collezione.

Dirk Bikkembergs non era mai stato un appassionato dello sport, tantomeno del gioco del pallone: quello che all’inizio era uno sfruttamento dei corpi scultorei degli atleti, come Helveg, Natali, Cristante, Castellini, che sfilavano per i suoi fashion show, si è tramutato in una potenziale fonte d’ispirazione. Infatti, da quel momento, il brand ha saputo coniugare la moda al mondo del calcio, traendone qualcosa di totalmente inedito; in pochi anni ottiene una collaborazione con una delle squadre più famose, l’Inter FC, disegnando le divise di rappresentanza, e, nel 2003, è stato il primo stilista a poter organizzare una sfilata in uno stadio, più precisamente al Camp Nou di Barcellona.

Nel 2005, all’apice del suo successo, Bikkembergs ha raggiunto i piani direttivi del mondo calcistico, diventando presidente di una piccola squadra della provincia di Urbino, il Fossombrone. Il designer aveva le idee chiare: grazie al brand, avrebbe elevato di categoria la squadra, attirando nuovi investitori. Una volta abbandonato il livello dilettantistico, il nome del Fossombrone sarebbe diventato di rilievo internazionale, trasformando così la piccola cittadella in provincia di Urbino in uno dei centri calcistici più importanti d’Italia. Ma in realtà l’obiettivo non è mai stato raggiunto: nonostante i cinque anni dedicati al progetto, e nonostante il Fossombrone avesse raggiunto la serie D, Dirk Bikkembergs, dopo essere stato accusato di evasione fiscale, ha deciso di chiudere ogni rapporto con l’Italia. A tutti gli effetti Bikkembergs era in buona fede, in quanto l’anno successivo è stato giudicato innocente e di conseguenza assolto; anche a seguito della sentenza, è rimasto particolarmente deluso dal trattamento che gli è stato riservato, continuando a sostenere come l’Italia  non sia un paese adatto agli investitori esteri.

La sorte dei brand lanciati dai Sei di Anversa sembrerebbe essere sempre la stessa: nel 2015, il brand è stato acquisito per il 51% da un colosso cinese, Guangzhou Canudilo, che ha deciso di mantenere la produzione made in Italy. Il nuovo direttore creativo, Lee Wood, ha provato a riallacciare i rapporti ormai spezzati tra la moda e il calcio attraverso le nuove collezioni.

Ad oggi Dirk Bikkembergs risulta scomparso dalle scene della moda, ma la sua visione ha creato un precedente, spianando la strada a molti altri brand: Les Vêtements de Football, Hugo Boss, DSQUARED² hanno fatto della sport-couture un loro elemento fondante, anche grazie all’occhio innovativo di Dirk degli Antwerp Six.

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