https://www.youtube.com/watch?v=CTF8inDJ-aE
La Prima Guerra Mondiale è finita e l’Europa insieme agli Stati Uniti entrano nella Grande Depressione. La povertà e le tensioni che ne derivano portano alla nascita di regimi nazionalisti in molti Paesi, non solo europei. È il tempo di Mussolini in Italia, Hitler in Germania, Franco in Spagna, Stalin nell’URSS e dell’ammiraglio Miklos Horty in Ungheria. In Cina sorge il regime del Presidente Mao Tse-tung, mentre in Corea del Nord si trova Kim II-Sung. E non entriamo nemmeno nel merito dei regimi che si sono susseguiti per tutto il ‘900 in America latina.
Questi sono tutti esempi di ideologie politiche portate all’estremo, che siano di sinistra o di destra, nate e sviluppatesi sopra le ceneri di guerre e attriti sociali, ma nel ‘900 nasce e si sviluppa anche qualcosa di molto diverso ma in un certo modo altrettanto estremista. Si tratta del genere fantascientifico.
Gli esordi del genere fantascientifico
Gli anni ’40 sono la cosiddetta “epoca d’oro” della fantascienza, le menti di Isaac Asimov, Van Vogt, Robert Heinlein, Clifford Simak, Ray Bradbury e Theodore Sturgeon, partoriscono i loro capolavori. Le scoperte scientifiche sono portate all’estremo, a rappresentare un mondo futuristico migliore e più tecnologico.
Ma la visione ottimistica, cambia drasticamente dopo lo sgancio della bomba atomica prima su Hiroshoma e su Nagasaki tre giorni dopo, nel maggio del ’45. La Guerra Fredda, la società dei consumi, la paura del diverso, la società di massa americana dominata dalla pubblicità e dalla televisione, sono i temi presenti in questa nuova fantascienza più angosciata e pessimista, chiamata fantascienza sociologica. Accanto a questa tendenza e ai suoi autori si staglia la figura di Anthony Boucher, editor e scrittore che promuoveva una migliore qualità letteraria nella fantascienza. Suo discepolo è Philip K. Dick.
Il New Wave
Nel frattempo arrivano gli anni ’60 e si entra in un nuovo ciclo del genere, il New Wave. La rivoluzione viene portata avanti su entrambi i lati dell’Oceano Atlantico: in Inghilterra con gli autori legata alla rivista New Worlds e negli Stati Uniti con la figura di spicco di Harlan Ellison, autore di racconti e curatore di due importanti antologie, Dangerous Visions e Again, Dangerous Vision, dove troviamo i nomi di importanti autori della nuova fantascienza americana come Ursula Le Guin e Philip K. Dick. In questo periodo si parlava di sesso, droghe, femminismo, razzismo e del Vietnam.
Philip K. Dick
Il New Wave continua anche nel decennio successivo e Philip K. Dick procede a sfornare storie su storie, ma non raggiungerà mai il successo planetario, se non dopo la sua morte avvenuta nel 1982. Gli anni ’80, infatti, gli portano finalmente la gloria in patria e in Europa, dove sia in Francia che in Italia diviene un vero e proprio autore di culto, grazie anche all’uscita ed al successo del film Blade Runner, liberamente ispirato al suo romanzo Il cacciatore di androidi.
Ma l’elenco degli adattamenti cinematografici delle sue opere è lungo: dal primo capolavoro del ’82 di Ridley Scott, si passa ad Atto di forza del 1990 tratto dal racconto Ricordiamo per voi, di cui è uscito nel 2012 un remake intitolato Total Recall, in cui troviamo Colin Farrel, Kate Beckinsale e Jessica Biel. Un altro film famoso tratto dal racconto Rapporto di minoranza è Minority Report di Steven Spielberg, uscito nel 2002. Gli altri film sono Confessions d’un Barjo 1992 (da Confessioni di un artista di merda), Screamers 1995 (da Modello due), Impostor 2002 (da Impostore), Paycheck 2003 (da I labirinti della memoria), A Scanner Darkly 2006 (da Un oscuro scrutare), Next 2007 (da Non saremo noi), Radio Free Albemuth 2010 (da Radio libera Albemuth) e I guardiani del destino 2011 (da Squadra riparazioni).
Tutti i lavori di Philip K. Dick, sono un condensato di molti temi diversi tra loro e tutti sono invasi da un’ombra di pessimismo. In primo luogo c’è la manipolazione sociale, un’analisi inquieta sui temi della realtà e quindi della simulazione e del falso, l’assuefazione alle sostanze stupefacenti e la ricerca del divino. Dick è anche molto attento ai problemi psichiatrici dei suoi personaggi. Le sue donne sono frequentemente autoritarie e distruttive ed è spesso ricorrente la figura della ragazza dai capelli scuri, così come il tema del tradimento del marito. Molto spesso i suoi personaggi sono anche disorientati e confusi, sotto effetto di alcol e di droghe.
The man in the High Castle
Un altro tema molto importante per Dick è la guerra, sia terrestre che interplanetaria o intergalattica, così come il nazismo e la lingua tedesca. È in La svastica sul sole (nel titolo originale The man in the High Castle), infatti, che l’estremismo politico e la tragedia della seconda guerra mondiale entrano a pieno titolo nelle opere di Philip K. Dick.
È il 1962. Hitler e l’impero giapponese, hanno sconfitto gli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale diffondendo il nazismo in tutto il globo, compresi gli States che vengono divisi in tre stati: il Giappone detiene il controllo della costa occidentale e delle Montagne Rocciose, seguita da una zona neutrale, mentre il resto fino alla costa occidentale è tutto nelle mani dei tedeschi.
L’amore di Hollywood per i lavori un po’ paranoici di Dick, continua proprio con questo romanzo. Il 15 gennaio 2015 è uscito il pilot della serie mandata in onda da Amazon Studios con il titolo The man in the High Castle e i fan si sono subito accorti delle differenze con il romanzo, ma è talmente ben fatto che ci sono passati sopra.
Il progetto era stato originariamente pensato come una mini serie sul canale televisivo SyFy di quattro ore che sarebbe dovuta andare in onda l’anno scorso. L’autore del progetto, che aveva iniziato a lavorarci dal 2010 con la BBC, è la casa di produzione Scott Free, del regista Ridley Scott, lo stesso di Blade Runner. Finalmente il progetto ha visto la luce con questo pilot, adattato da Frank Spotnitz e Howard Brenton, e diretto da David Semel.
Ma il futuro della serie è ancora tutto da vedersi. Infatti, Amazon Studios lavora diversamente dagli altri canali televisivi. Loro producono pilot di diversi programmi tv e li mandano in onda in una certa data (in questo caso il 15 gennaio) per poi raccogliere i dati di visualizzazioni per determinare il loro successo. Solo allora gli show più promettenti vengono scelti per diventare una serie regolare. The man in the High Castle è al momento sotto revisione e non ci è ancora dato sapere se sarà possibile vedere i prossimi episodi.
Quindi, se siete dei fan del genere o soltanto degli amanti del buon cinema questo è il momento di mobilitare amici e famiglia. Guardate gratis il pilot su amazon.com e scoprite anche le altre serie.