Amy, Coco, John, Lilli e Biagio, David: una ragazza tormentata, un’icona di stile, un uomo di potere, due cagnolini e un cantante. Non sono solo i protagonisti delle audioguide, ma anche personaggi reali. Non è importante chi siano stati (fa parte della visita anche divertirsi a riconoscerli), quanto lasciarsi guidare dai loro sentimenti e dalle loro sensazioni attraverso la mostra “LOVE – L’Arte contemporanea incontra l’amore”.
LOVE è una mostra interattiva, moderna, social. Si è invitati a fotografare le opere, a condividere gli scatti con #LoveMilano, a inviarli agli amici, a lasciare traccia del proprio passaggio con un messaggio su un muro all’interno del percorso espositivo.Una mostra diversa dal solito, che parla ai giovani e cerca di attrarre anche i più reticenti a mettere piede in un museo.
L’amore è sensualità e la sensualità è donna. Tom Wesselmann, un altro artista Pop statunitense, racconta la sensualità femminile tramite la rappresentazione di un semplice gesto: due labbra carnose dischiuse, dalle quali si sprigiona il fumo di una sigaretta, tenuta tra due dita con unghie laccate di rosso.
L’amore è anche imperfezione ed accettazione. Questo vuole dirci Marc Quinn con l’opera “Kiss”. Si tratta di un ritratto in marmo di un uomo e una donna, compagni nella vita reale, nell’atto di scambiarsi un bacio. Entrambi hanno delle malformazioni fisiche. Il marmo, materiale nobile utilizzato per immortalare imperatori e grandi gesta, qui rappresenta l’imperfezione e la normalità dell’amore.
Amor vincit omnia. Francesco Vezzoli, artista bresciano, in “Eternal Kiss” unisce due ritratti in marmo di epoca romana, uno maschile e l’altro femminile, restaurati con nuove fattezze. Avvicina i due volti, aggiunge una lacrima sul volto dell’uomo, un tocco di rosso sulle labbra della donna, e ci propone una storia da interpretare in infiniti modi.
L’amore è diversità. Vanessa Beecroft rappresenta un’altra sfumatura dell’amore: sei diverso ma ti amo, in fondo sei una persona come me. Una donna dalla pelle diafana tiene tra le braccia e allatta due bambini dalla pelle scura, come una moderna Carità. È l’amore materno, che va oltre la maternità biologica, immenso e moderno.
L’ossessione di Mark Manders per il corpo femminile si unisce alla funzione dell’arte come tramite per concretizzare bellezza e dolore in “Figure on Chair” e “Composition with Vertical”. La creta, usata nell’antichità per rappresentare la bellezza classica femminile, viene qui sfregiata e rovinata dal legno. Sono donne doloranti, fragili come creta, che vivono le ferite dell’amore. Il legno, strumento di tortura e simbolo di sacrificio, ricorda la passione di Cristo.
Queste e molte altre sono le opere che attendono i visitatori, innamorati e non, fino al 23 luglio presso il Palazzo della Permanente di Milano.
CREDITS
Copertina (foto dell’autrice)
Immagine 1 (foto dell’autrice)
Immagine 2 (foto dell’autrice)
Immagine 3 (foto dell’autrice)