Visages, villages di Agnès Varda e JR: una strana coppia in giro per la Francia

Il 12 marzo abbiamo assistito all’anteprima milanese di Visages, villages, documentario dell’icona francese Agnès Varda e dell’artista JR che ha ricevuto una candidatura all’Oscar. Distribuito in Italia in 20 copie dalla Cineteca di Bologna, il film conta sul passaparola per la diffusione ed è stato finanziato grazie a un crowdfunding organizzato dalla figlia della Varda, Rosalie Demy, con i contributi di oltre 400 persone.

A proposito delle questioni finanziarie la Varda, presente all’anteprima, ha detto scherzando “Non ci sono mai i soldi, il solito problema della mia vita”. Antesignana della Nouvelle Vague, Agnès Varda ha in effetti fatto delle produzioni a basso costo, la sua cifra caratteristica: a 26 anni girò La Pointe Courte, fondando una cooperativa con alcuni amici e mezzi amatoriali.

Visages, villages nasce dall’incontro tra due generazioni lontane e due menti creative vicine: quasi 90 anni Agnès, 33 anni JR, misterioso street artist francese che porta sempre gli occhiali da sole e nasconde la sua identità.

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Visages et villages, volti e villaggi. Partendo dal Nord della Francia Agnès e JR hanno incontrato minatori, operai, agricoltori, documentato le loro giornate e il loro lavoro. Se la maestria registica della Varda rende giustizia e autenticità a queste storie, JR li omaggia con grandi murales con le loro sembianze sulle loro abitazioni o in altri luoghi cittadini.

Le visite ai vari villaggi sono alternate a spassose conversazioni tra Agnès e JR, che insieme sono “seri ma non seriosi”, a detta della regista. Precisi e professionali nei rapporti con i protagonisti del documentario, i due regalano momenti divertenti e anche commoventi raccontandosi pian piano pezzi delle loro vite: dalle vicende familiari di JR ai celebri legami personali e professionali di Agnès, amica di vecchia data di Jean-Luc Godard e moglie del compianto Jacques Demy.

Questo film è una lunga e allegra passeggiata compiuta nel loro paese da una regista e uno street artist a caccia di immagini, seguendo suggestioni del momento. Per la Varda, il caso è “il migliore assistente di produzione”, in questo caso come in tutta la sua carriera.

In bilico tra finzione e documentario, tra improvvisazione e costruzione, Visages villages è un delizioso e poetico viaggio nella Francia meno turistica e più umile e la storia esilarante dell’amicizia tra un’icona del cinema quasi novantenne e un curioso artista trentenne.

Candidato all’Oscar per miglior documentario, Visages villages ha vinto l’Indipendent Spirit Award: all’anteprima la Varda ha detto che è proprio lì che lei e JR si sentivano nel posto giusto, tra “les indépendants qui avaient de l’esprit”, gli indipendenti spiritosi.


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