Qualche giorno fa è stata annunciata la cinquina finalista del POP (Premio Opera Prima), un concorso letterario per scrittori emergenti che vede come giurati gli studenti del Master di Editoria promosso dall’Università degli Studi di Milano, dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e dall’AIE (Associazione Italiana Editori).
Si tratta di un premio rivolto ad autori che hanno pubblicato la loro prima opera di narrativa nell’ultimo anno presso qualsiasi editore. Abbiamo deciso di intervistare la giuria per poterci far raccontare da loro qualche aspetto in più su questa manifestazione e i suoi finalisti.
Vi ricordiamo che i titoli e gli autori della cinquina sono:
Roberto Camurri, A misura d’uomo, NN Editore
Andrea Esposito, Voragine, Il Saggiatore
Sara Gamberini, Maestoso è l’abbandono, Hacca Edizioni
Mirko Sabatino, L’estate muore giovane, Edizioni Nottetempo
Valerio Valentini, Gli 80 di Camporramaglia, Laterza Editori
Come nasce questo premio? E cosa lo differenzia dagli altri premi per esordienti?
Il Premio POP nasce nel 2016 da un’idea e con il coordinamento di Benedetta Centovalli, all’interno del Master in Editoria promosso da Università degli Studi di Milano, Associazione Italiana Editori e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. L’iniziativa mira a premiare il miglior esordio nella narrativa italiana dell’anno e si distingue perché a comporre la giuria sono gli studenti e gli ex studenti del corso. È un premio giovane, di esordienti del mondo editoriale che leggono scrittori esordienti.
Quali sono stati lo spirito e le linee guida con i quali avete selezionato la cinquina?
Per valutare ogni libro, noi studenti del Master stendiamo un parere di lettura, tenendo conto, in particolare, di tre criteri: stile, qualità della storia e capacità dell’opera di raccontare il proprio tempo. In seguito ci confrontiamo in aula, tentando di comprendere le intenzioni dell’autore e mettendo in luce i punti di forza di ciascun titolo. Infine, un’attenzione particolare è rivolta alla cura editoriale, dal momento che ci prepariamo ad entrare nel mondo dell’editoria.
Siete una giuria di giovani studenti: qual è, secondo voi, il vostro valore aggiunto rispetto ad altre tipologie di giurati?
Come dichiarato più volte da Benedetta Centovalli, l’idea alla base del Premio POP è che dei giovani studenti che stanno muovendo i primi, timidi, passi nel mondo dell’editoria, valutino autori che esordiscono nel mondo della scrittura. Non sappiamo se si possa parlare di valore aggiunto rispetto ad altre giurie, ma sicuramente di un approccio diverso, fresco, che prevede l’applicazione di competenze da poco acquisite e in via di perfezionamento, proprio come quelle degli scrittori che veniamo chiamati a selezionare e sulle cui opere cerchiamo di esprimere un giudizio più esaustivo e analitico possibile.
Se doveste descrivere ognuno dei libri della cinquina con una sola parola quale scegliereste? E perchè?
Onestà, resistenza, penetrazione, distensione e lucidità.
L’onestà di Camurri nel presentare i personaggi nella loro fattuale quotidianità.
La resistenza che anima il protagonista di Voragine e lo spinge a ricercare la luce.
La penetrazione dalla parola di Gamberini nel sollevare il velo che separa il soggetto dai propri movimenti interiori.
La distensione dei momenti lirici e concilianti in L’estate muore giovane.
La lucidità di sguardo che caratterizza la scrittura di Valentini.
La decisione finale del vincitore verrà comunicata il 27 giugno al Laboratorio Formentini di Milano, quindi non ci resta che aspettare la serata di premiazione e iniziare a confrontarci con queste nuove opere di narrativa.
Intervista alla Giuria del Premio POP di Francesca Taetti