Parliamo di vintage con Vanessa Russo Vidali

Parliamo di vintage con Vanessa Russo Vidali

Il mondo del vintage sui social network

Il second hand sta diventando sempre più centrale nel dibattito contemporaneo e sui social. Ne parliamo con Vanessa Russo Vidali, giovane content creator amante del vintage e dell’arte, che ci racconta di come si è approcciata a questo mondo e di qualche realtà second hand presente nella sua città natale, Genova.

Quando nasce e come si evolve il vintage

Prima di addentrarci nella realtà vintage genovese, parliamo delle origini di questo mondo. La storia del vintage inizia nella seconda metà del XX secolo e si caratterizzava come movimento che aveva l’obiettivo di ridare vita a produzioni di abiti passate da almeno 20 anni, valorizzando aspetti quali la fattura e lo stile.

A partire dagli anni ’40 i governi impongono il razionamento non solo per il cibo, ma anche per i vestiti. Si incoraggia dunque il riciclo e si utilizza una sempre minor quantità di tessuto per la realizzazione dei capi, con il risultato di dare vita ad abiti più corti. Diventa illegale impreziosire i capi d’abbigliamento, con conseguente imposizione di uno stile povero e spartano.

A partire dal dopoguerra i giovani sentono il bisogno di dare vita a qualcosa di nuovo. Dopo che la guerra ha portato via tutto, libertà d’espressione compresa, i vestiti diventano uno dei tanti mezzi per riappropriarsi della propria identità. Anche per questo nel dopoguerra l’industria tessile conosce una grande crescita dovuta all’aumento della domanda di vestiti, mancati durante la guerra: si percepisce l’aria di cambiamento e il bisogno di un aumento della qualità della vita, anche in fatto di vestiario.

Da tendenza anticonformista a moda per tutti

Anni ’50, Parigi. Qui agiscono gli Esistenzialisti, che si oppongono alle condizioni critiche del dopoguerra con un atteggiamento prevalentemente irrazionale. Nascono questi mercatini vintage dove si commerciano libri e vestiti usati.

Gli anni ’60 vedono protagonisti gli Hippie, che si oppongono al consumismo attraverso un “fai da te” mirato al riciclo: bandane e pantaloni a zampa d’elefante sono ancora oggi icona di stile.

Dagli anni ’70 il vintage non è più relegato alle fasce meno abbienti o ai rivoluzionari, ma diventa pian piano sempre più popolare anche tra la gente comune.

Per non parlare degli anni ’80, quando le persone prendono consapevolezza del fatto di poter creare uno stile individuale, e addirittura gli stilisti si rifanno alla moda degli anni ’40 e ’50 restituendole un valore fino ad allora quasi sconosciuto.

Dagli anni ’90 ad oggi i mercatini vintage continuano ad aumentare, così come marche che abbinano il nuovo al vecchio dando vita a un continuo riciclo.

Cosa significa vintage?

Facciamo un attimo il punto. Cosa significa vintage? Il termine vintage si riferisce alla qualità e al valore di un oggetto prodotto, usato o indossato almeno due decenni prima del suo riutilizzo. Spesso assume un valore superiore a quello avuto nell’epoca in cui è nato, sia per la sua qualità che per motivi di cultura, tendenza o costumi.

Parliamo di vintage con Vanessa Russo Vidali

Il vintage a Genova

Genova presenta diverse realtà connesse al vintage. Vanessa ci racconta come si è approcciata a questo mondo e come le ha scoperte.

Nel 2017 inizia il suo viaggio. Si definisce inciampata quasi per caso nel mondo vintage: riceve in regalo una polaroid vecchissima, proveniente da un negozio dell’usato di Recco, che suscita un certo interesse in lei.

Questo interesse si espande: viene a conoscenza di un negozio di antiquariato in via S. Lorenzo che vende oggetti antichi e vestiti.

Arriviamo al 2019, quando diviene cliente abituale dei mercatini second hand. Quell’anno, infatti, compie un viaggio a Londra: un giretto nel quartiere vintage della città, Brick Lane, le dà modo di trovare piccole chicche per creare outfit molto interessanti. Tornata in Italia, decide di approcciarsi a questo mondo anche qui.

Vanessa racconta che il fatto di coltivare piccole abitudini, come quella di fare colazione con sua sorella il sabato mattina per poi andare al mercato, le ha permesso di non limitare il suo crescente interesse per il second hand a occasioni sporadiche.

Tra i posti del cuore di Vanessa a Genova ricordiamo Merkatino, dove si possono vendere e comprare pezzi da collezionismo, oggetti d’epoca e tanto altro e Papillon, piccolo negozio in cui si può trovare una vasta selezione di capi provenienti soprattutto dal Nord Europa e dagli USA.

Non solo vestiti

Anche per i gioielli vi sono soluzioni ecosostenibili e di grande pregio. Vanessa collabora da tempo con Ana Luisa (vi lasciamo qui il link a una delle collaborazioni, così da spulciare anche il canale YouTube di Vanessa -> Collaborazione con Ana Luisa), brand newyorkese che produce gioielli in modo ecosostenibile.

Anche per la tecnologia possiamo essere sostenibili: Vanessa consiglia Swappie, ottimo servizio per la compravendita di iPhone ricondizionati. E ultimo ma non per importanza, Vinted è un’ottima soluzione che Vanessa ha adottato per fare un ulteriore passo verso il mondo dell’usato.

Ma se non trovo quello che mi serve?Parliamo di vintage con Vanessa Russo Vidali

Vanessa invita a non sentirsi in difetto di fronte alle difficoltà nel trovare ciò che serve.

Ammette lei stessa di usufruire a volte del fast fashion, che è difficile cambiare totalmente le proprie abitudini e che certe cose sono effettivamente complicate da trovare nei negozi dell’usato, per taglia o tipologia.

Dunque l’importante è provare a fare un piccolo passo alla volta senza puntare il dito verso il prossimo, ma anzi cercando di diffondere queste possibilità con determinazione e gentilezza.

 

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