porcellino

La fontana del porcellino fa il giro del mondo

La fontana del porcellino di Pietro Tacca

La fontana del porcellino è un popolare monumento fiorentino, realizzato nel 1633 da Pietro Tacca su richiesta di Cosimo II de’ Medici, avendo come modello il cinghiale in marmo che papa Pio IV donò a Cosimo I nel 1560. Fu fatto convertire poi in una fontana da Fernando II e posto nella piazza del mercato, dove i commercianti potevano rifornirsi d’acqua. Entrò così nell’immaginario popolare con il nome di porcellino nonostante fosse un cinghiale.

Lo stesso Tacca curò anche la base ottagonale, con una vasca per l’acqua corrente e decorazioni che riproducono in modo realistico fauna e flora dell’ambiente naturale del cinghiale. A causa dell’usura del tempo, la base è stata riprodotta più volte, mentre l’originale è attualmente al museo Bardini di Firenze.

La tradizione della monetina

Legata alla quotidianità dei fiorentini, nacque presto la tradizione di infilare una moneta nella bocca del porcellino e accarezzargli il naso per avere fortuna. Ma solo se la moneta cade oltre la grata dell’acqua la fortuna sarà davvero favorevole. Pare anche che con la particolare inclinazione del muso solo le monete più pesanti –e quindi di maggiore valore- cadono nel modo corretto, ma poiché le offerte sono donate all’Opera della Divina Provvidenza della Madonnina del Grappa, si può accettare un compromesso.

Le copie del porcellino

Il porcellino diventò presto una celebrità. Ci sono diverse copie nel mondo: a Aix-en-Provence, in Francia, a Enghien, in Belgio, a Grosseto, e due a Monaco di Baviera. La più famosa è quella a Sidney, donata nel 1968 dalla Marchesa Fiaschi Torrigiani in memoria di Piero Fiaschi, medico italiano in Australia, con cui si simboleggia un’amicizia nata tra i due stati tanto lontani ma uniti da un medico generoso. Come all’originale in Italia, porta fortuna toccarne il naso e le donazioni sono devolute all’ospedale davanti al quale si trova.

A questa statua furono fatti anche tre grandi omaggi letterari e cinematografici. Hans Christian Andersen, che visitò Firenze nel 1834, rimase tanto colpito dalla fontana del porcellino che vi dedicò la fiaba Il porcellino di bronzo.

Infine una copia della statua compare in due film della serie di Harry Potter: in Harry Potter e la camera dei segreti è presente come arredo nel salone di ingresso della scuola; e in Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 è presente nella Stanza delle Necessità. La statua del porcellino è così entrata a far parte sia del mondo popolare che del mondo magico.

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